Il Comitato territoriale Arci torna a denunciare le enormi difficoltà che attraversa da tempo il Progetto Siproimi (l'acronimo che sostituisce gli Sprar dopo il "Decreto Salvini"), puntando il dito contro l'operato dell'amministrazione, ente titolare del progetto. A finire nel mirino, i ritardi accumulati dal Comune nell'erogazione dei contributi relativi alle precedenti annualità e le modalità di affidamento dell’appalto di servizi per la prosecuzione per il triennio 2017/2019.
La richiesta di "garanzie al fine di accettare l’assegnazione provvisoria della gestione del progetto fino al 31 dicembre 2019" arriva con una lettera che porta la firma della presidente Arci L'Aquila Marcella Leombrini, inviata ieri al sindaco Biondi, all'assessore alle politiche sociali Francesco Bignotti, al dirigente di settore Fabrizio Giannageli, al responsabile di progetto per l'ente locale Alberto Baiocchetti e, per conoscenza, a tutto il Consiglio comunale.
Si tratta della seconda missiva, dopo quella dello scorso agosto, inviata dall'Arci, ente gestore del progetto "Battiti di Integrazione" dal 2013, per sollecitare una soluzione alle criticità che caratterizzano la gestione dell'accoglienza secondaria. La gara per l'affidamento del servizio, lo ricordiamo, è stata espletata lo scorso aprile, dopo 32 mesi di proroghe tecniche, per il periodo 1 luglio - 31 dicembre 2019. Al bando ha partecipato un unico soggetto, il Comitato territoriale Arci. Il Comune, dopo aver bandito la gara, non solo non ha proceduto all'assegnazione provvisoria del servizio, come chiedeva la stessa Arci. Ma si è avvalso di un'ulteriore proroga tecnica, la sesta su un progetto di tre anni, scaduta lo scorso 31 agosto. Soltanto allora l'amministrazione in qualità di ente titolare ha assegnato provvisoriamente il progetto all'Arci che, ad oggi, a due mesi dalla conclusione del progetto, ancora attende l'affidamento definitivo.
"Abbiamo accettato l’assegnazione provvisoria del progetto comunicataci in data 30/08/2019 (prot. 91555) -scrive l'Arci nella missiva - Accettazione dovuta esclusivamente al forte vincolo che ci lega ad un progetto al quale in questi anni la nostra Associazione ha dedicato tutto il proprio impegno e la propria passione, a partire dalla dedizione che gli operatori in primis hanno sempre profuso nel loro lavoro".
A tale mancanza, si aggiungono le difficoltà che investono il lavoro delle figure professionali impegnate nel progetto, legate ai ritardi nell'erogazione dei contributi. Da tempo l'Arci attende un anticipo, più volte richiesto al Comune insieme alla validazione della rendicontazione 2018 tramite la nomina di un revisore indipendente, sul saldo del progetto del 2018. La mancata rendicontazione del 2017, non ancora depositata e validata dal Comune, impedisce però la concessione dell'anticipo da parte del Servizio Centrale.
Per ovviare alla mancanza di fondi, l'Arci, si legge nella lettera, ha anticipato fino ad oggi oltre 300 mila euro sul progetto 2019. A farne le spese i lavoratori "che sono arrivati ad accumulare ormai 6 mensilità di stipendi arretrati andando in questo modo a compromettere la tenuta stessa di tutto il progetto. Ci sono, in questo senso, 10 famiglie che vedono gravemente e fortemente compromessa la loro quotidianità ed il loro sostentamento".
Su newstown ne abbiamo già scritto in modo dettagliato [qui, qui, qui e qui gli approfondimenti], denunciando anche come le continue proroghe che per oltre due anni hanno sostituito la procedura di gara di affidamento del servizio per il triennio 2017/2019, abbiano richiamato l'attenzione dell'Anac.
L'autorità, lo ricordiamo, ha avviato l’istruttoria in seguito ad una nota del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno che segnalava "alcuni profili di anomalia relativamente alla prosecuzione da parte del Comune dell’Aquila, per il triennio 2017/2019, del progetto denominato «Battiti di integrazione» nell’ambito dello Sprar", l’Ufficio Vigilanza Servizi e Forniture dell'Autorità, con nota del 27 febbraio 2019".
Con delibera del 15 maggio 2019, dunque, l'Anac ha ritenuto le proroghe tecniche disposte dal Comune successivamente al 30 giugno 2017 non "in linea con i principi di cui all’art. 2 del d.lgs. 163/2006 e con l’interpretazione della giurisprudenza e dell’Anac, ad oggi codificate dall’art. 106 comma 11 del d.lgs. 50/2016, in quanto il ritardo nell’espletamento della procedura ad evidenza pubblica deriva da cause imputabili all’amministrazione comunale".
Non solo. Stando a quanto denunciato dall'Arci "ci sarebbe - si legge nella missiva inviata ieri - una comunicazione da parte del Ministero dell’Interno indirizzata al Comune dell’Aquila, in cui si minaccia la revoca del finanziamento del progetto, motivo per cui il Comune avrebbe chiesto un incontro allo stesso Ministero".
La difficoltà a mantenere un confronto costante con il Comune in questi anni, che ha costretto gli operatori ad una condizione di precarietà non ha tuttavia avuto ripercussioni negative sulla gestione del Progetto.
In via informale, il dirigente Giannangeli ha fatto sapere a newstown che il sindaco Biondi ha "già da tempo formulato isatnza per la prosecuzione del progetto Sprar Battiti di Integrazione" e che al momento la responsabilità è in capo all'assessore Bignotti che, contattato, non ha risposto.
Si spera che il Comune dia al più presto un segnale ufficiale di interesse e disponibilità in merito alle richieste avanzate dall'Arci. Se così non fosse, l'unico sistema di accoglienza sostenibile e virtuoso sarebbe costretto ad interrompere le attività. E la responsabilità sarebbe tutta dell'amministrazione comunale.
Di seguito la lettera della presidente Arci L'Aquila Marcella Leombruni
Gent.mo Sindaco, gentile Assessore, gentile Dirigente,
l’Arci L’Aquila, ente gestore del progetto Siproimi (ex Sprar) del Comune dell’Aquila dal 2013, si trova ancora una volta a chiederVi garanzie al fine di dare continuità ai servizi del progetto Siproimi (ex Sprar) 2017-2019, ormai in via di conclusione.
Già in passato infatti ci siamo trovati a chiederVi collaborazione al fine di assicurare continuità e qualità ai servizi che forniamo all’interno del progetto SIPROIMI (ex SPRAR) volti a supportare i beneficiari del progetto a concretizzare il loro percorso di autonomia e di integrazione. Un progetto di cui, Vi ricordiamo, è il Comune ad essere ente titolare mentre l’Arci L’Aquila è “solamente” ente gestore.
Nel mese di Agosto 2019 ci siamo trovati costretti a chiederVi garanzie al fine di accettare l’assegnazione provvisoria della gestione del progetto fino al 31/12/2019. Un'assegnazione a dir poco tardiva, arrivata solamente dopo 32 mesi di gestione del progetto tramite proroghe tecniche, tra l’altro oggetto di un’istruttoria dell’ ANAC Autorità Nazionale Anticorruzione (fascicolo 562/2019).
Tra le richieste che avevamo avanzato con la lettera del 12/08/2019 (Prot. 86606) vi era la validazione della rendicontazione 2018 tramite la nomina di un Revisore indipendente, come previsto dalla normativa vigente, ed una anticipazione sul saldo del progetto 2018, che il Comune riceverà una volta depositata e validata tutta la rendicontazione 2017 (ipotesi propostaci dal Dirigente di settore).
Ci troviamo tuttavia nella stessa identica situazione di due mesi or sono, per di più avendo accettato l’assegnazione provvisoria del progetto comunicataci in data 30/08/2019 (prot. 91555). Accettazione dovuta esclusivamente al forte vincolo che ci lega ad un progetto al quale in questi anni la nostra Associazione ha dedicato tutto il proprio impegno e la propria passione, a partire dalla dedizione che gli operatori in primis hanno sempre profuso nel loro lavoro.
Ad oggi, al contrario di quanto ci aspettavamo, nulla sembra essersi mosso, anzi, abbiamo appreso in via informale dal Servizio Centrale, che ci sarebbe una comunicazione da parte del Ministero dell’Interno indirizzata al Comune dell’Aquila, in cui si minaccia la revoca del finanziamento del progetto, motivo per cui il Comune avrebbe chiesto un incontro allo stesso Ministero.
Riteniamo di dover essere messi al corrente della corretta situazione di un progetto che oltretutto ci è stato affidato, dietro procedura pubblica, a partire dal primo di settembre 2019 considerando inoltre che la nostra Associazione ha anticipato fino ad oggi tutte le spese di gestione del progetto 2018 e 2019 al fine di assicurare, per conto del Comune, servizi di accoglienza, integrazione e tutela. In tale senso la nostra Associazione ha anticipato fino ad oggi oltre 300 mila euro, avuti in prestito da un istituto bancario oltre a circa 30 mila euro avuti in prestito da soci privati.
Fino ad oggi abbiamo cercato di fare tutto il possibile per portare avanti il progetto nel migliore dei modi, di certo con lacune e mancanze, ma nello stesso tempo con una positiva ricaduta sul territorio. Ora però, considerando i ritardi accumulati si sono create condizioni di difficoltà in primis per gli operatori che sono arrivati ad accumulare ormai 6 mensilità di stipendi arretrati andando in questo modo a compromettere la tenuta stessa di tutto il progetto. Ci sono, in questo senso, 10 famiglie che vedono gravemente e fortemente compromessa la loro quotidianità ed il loro sostentamento.
Chiediamo quindi al Comune le necessarie garanzie affinchè il progetto possa arrivare dignitosamente alla sua conclusione alla fine dell’anno per cui sono indispensabili che si verifichino quanto prima le condizioni da noi richieste, nomina di un revisore ed una anticipazione sul saldo del progetto 2018. Chiediamo quindi di essere messi al corrente in maniera più chiara e trasparente di quanto sta avvenendo nei rapporti con il Servizio Centrale ed il Ministero dell’Interno in relazione al futuro (ed anche al passato evidentemente) del progetto.
Rimaniamo a disposizione per qualsiasi chiarimento ed auspichiamo un incontro con Voi al fine di condividere tutte le criticità e trovare una soluzione per assicurare una soluzione alla spiacevole situazione che si è venuta a creare.
Cordiali saluti
Marcella Leombruni
Presidente ARCI L'AQUILA APS