Mercoledì, 31 Luglio 2019 19:09

Sprar, Comune nel mirino dell'Anac: proroghe tecniche ritenute illegittime

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Il Comune dell'Aquila ancora nel mirino dell'Anac.

Dopo la conferma dell'inconferibilità dell'incarico di amministratore unico di Asm a Paolo Federico, a richiamare l'attenzione dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, questa volta, le modalità di affidamento dell’appalto di servizi per la prosecuzione, per il triennio 2017/2019, del Progetto Sprar da parte dell'ente titolare, il Comune dell'Aquila. Quest'ultimo, anzichè indire una procedura ad evidenza pubblica, si è avvalso, su un progetto di tre anni, di ben cinque proroghe tecniche.

In sostanza, dopo aver ricevuto una nota del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno che segnalava "alcuni profili di anomalia relativamente alla prosecuzione da parte del Comune dell’Aquila, per il triennio 2017/2019, del progetto denominato «Battiti di integrazione» nell’ambito dello Sprar", l’Ufficio Vigilanza Servizi e Forniture dell'Autorità, con nota del 27 febbraio 2019" ha avviato l’istruttoria.

Con delibera del 15 maggio 2019, dunque, l'Anac ha ritenuto le proroghe tecniche disposte dal Comune successivamente al 30 giugno 2017 non "in linea con i principi di cui all’art. 2 del d.lgs. 163/2006 e con l’interpretazione della giurisprudenza e dell’Anac, ad oggi codificate dall’art. 106 comma 11 del d.lgs. 50/2016, in quanto il ritardo nell’espletamento della procedura ad evidenza pubblica deriva da cause imputabili all’amministrazione comunale".

L'autorità ha quindi dato mandato all’Ufficio istruttore di inviare la relativa documentazione alla Procura Regionale della Corte dei Conti.

Prima di entrare nel merito della questione, occorre fare alcune precisazioni per evitare strumentalizzazioni, divenute ormai la norma quando si parla di accoglienza. La delibera dell'Anac ha per oggetto esclusivamente le procedure di affidamento del Progetto Sprar da parte della stazione appaltante, quindi atti emanati dal Comune dell'Aquila. Come più volte sottolineato nella delibera, l'Anac stigmatizza "l’utilizzo di proroghe tecniche quali ammortizzatori di inefficienza delle stazioni appaltanti". In altre parole, a finire nel mirino dell'Autorità è esclusivamente il mancato espletamento della gara per il riaffidamento ufficiale da parte dell'Ente che, a fronte dell'inerzia, ha fornito motivazioni giudicate non ammissibili.

La questione, peraltro più volte denunciata da questo giornale [qui, qui, e qui gli approfondimenti], non attiene in alcun modo al sistema di accoglienza o alla gestione dei servizi previsti dal Progetto Sprar da parte dell'ente affidatario, il Comitato Territoriale Arci dell'Aquila. Né l'Autorità esprime pareri circa l’assegnazione dei contributi destinati alla gestione dei servizi d'accoglienza, a valere sul Fondo Nazionale per le Politiche ed i Servizi dell’Asilo (FNPSA). Lo Sprar, lo ribadiamo, si è rivelato un sistema virtuoso, trasparente e sostenibile, essendo controllato direttamente dai Comuni che hanno obbligo di rendicontazione. Non solo. Il progetto attivo a L'Aquila, solo nel 2018, ha ridistribuito sul territorio circa 150.000 euro di risorse attraverso la creazione di numerosi posti di lavoro. Vanno aggiunte le spese sostenute dai beneficiari per il vitto, l'abbigliamento e l'acquisto dei materiali da parte degli operatori (90.000 euro), gli abbonamenti urbani (Ama) ed extraurbani (Tua), e l'affitto delle strutture, tre all'Aquila e una in convenzione a Castel del Monte (40.000 euro). [qui l'approfondimento].

D'altra parte, lo stesso Comune dell'Aquila nelle controdeduzioni fornite all'Anac qualche mese fa ha evidenziato, leggiamo nella delibera, "la corretta esecuzione del servizio da parte del Comitato ente attuatore, i controlli in fase di esecuzione ed ha ampiamente illustrato i risultati positivi conseguiti con l’attuazione del progetto".

I fatti

Il Comune dell’Aquila, con atto della Giunta dell'agosto 2013, ha deliberato di partecipare al bando del Ministero dell’Interno per l’assegnazione di contributi per l’organizzazione e gestione dei servizi di accoglienza nell’ambito del sistema SPRAR per il triennio 2014/2016. A seguito di avviso pubblico, con determinazione dirigenziale n. 250 del 10 ottobre 2013 il relativo Progetto, denominato «Battiti di integrazione» è stato affidato al Comitato Territoriale Arci L’Aquila. Il Progetto, per un importo annuo di € 469.885,20, prevedeva l’accoglienza di 36 migranti.

Successivamente, il 21 maggio 2014, tra Comune dell’Aquila ed il Comitato Arci è stata sottoscritta la relativa Convenzione, avente ad oggetto la realizzazione e la gestione operativa di tutti gli interventi e le attività previste dal progetto, approvato e finanziato dal Ministero dell’Interno, fino al 31 dicembre 2016.

Ad ottobre del 2016, la Giunta Comunale ha espresso la volontà di proseguire le attività del progetto per il triennio 2017/2019, mantenendo invariati i posti di accoglienza ed il costo complessivo del progetto precedente. Nelle more del riconoscimento del finanziamento da parte del FNPSA per il triennio 2017/2019, è stata disposta - con determinazione dirigenziale n. 803 del 19 dicembre 2016 - una prima proroga tecnica al precedente ente attuatore per un periodo di sei mesi, dal 1 gennaio al 30 giugno 2017.

Tale proroga, approvata dall'amministrazione Cialente, è stata ritenuta dall'Anac legittima, in quanto il mancato espletamento della procedura di gara non era da imputare all'amministrazione bensì ad una previsione contenuta nel decreto ministeriale del 10 agosto 2016 che aveva disposto la possibilità di chiedere la prosecuzione del finanziamento entro il 30 ottobre dello stesso anno. Un arco di tempo non sufficiente, a detta dell'Anac, a perfezionare tempestivamente le gare ai fini dell’individuazione degli enti gestori per il successivo triennio.

Ad essere giudicate "non in linea con il quadro normativo", invece, sono le cinque proroghe successive al 30 giugno 2017. La linea adottata dall'autorità anticorruzione in merito al rinnovo dei progetto Sprar da parte degli enti titolari (i Comuni) è chiara ed espressa in numerosi pareri, ribaditi nella delibera. "La proroga tecnica degli affidamenti dei servizi SPRAR - viene spiegato - è legittima per il tempo necessario alla concessione del nuovo finanziamento e all’espletamento della procedura di gara per la scelta del nuovo affidatario".

Il Comune, dell'Aquila, tuttavia, non ha indetto tempestivamente la gara, in quanto la prima determina a contrarre utile per l’espletamento della procedura è stata adottata solo il 9 ottobre 2018 (d.d. n. 337/2018). Infatti, l’originaria determina a contrarre (n. 290 del 3 maggio 2017) non è stata resa esecutiva poiché il Comune ha ritenuto di effettuare degli approfondimenti in seguito alla istituzione della Centrale di Committenza interna, cui è stata affidata la procedura di gara per l’affidamento del servizio due anni dopo la delibera di Giunta con cui è stata autorizzata la prosecuzione del progetto per il triennio 2017/2019. In concreto, poi, la gara è stata avviata solo nel mese di aprile 2019.

Ebbene, nelle motivazioni addotte dal Comune su richiesta dell'Anac, emerge come in tale arco temporale, gli atti di gara siano transitati più volte dal Settore Politiche per il Benessere della Persona alla Centrale di Committenza interna al Comune, per poi essere riformulati e riapprovati dal Settore. In sostanza, il Comune sostiene che le cinque proroghe siano state inevitabili a causa delle continue richieste di revisione degli atti avanzate dalla Centrale di Committenza nei confronti del Settore Politiche per il Benessere della Persona e viceversa.

Una motivazione a dir poco strampalata, che non esonera il Comune dalla responsabilità del ritardo, in quanto - argomenta l'Anac - "il protrarsi dell’iter della gara non sembra derivare da motivazioni di carattere oggettivo non dipendenti dall’amministrazione, bensì dal comportamento dell’amministrazione comunale stessa, che si è trovata nella condizione di dover rivedere diverse volte sia gli atti di gara, sia la determina a contrarre, in quanto priva degli elementi essenziali. A tal fine non può darsi rilevo al fatto che in molti casi le indicazioni circa una revisione degli atti provengano dalla Centrale di Committenza, in quanto si tratta di un ufficio interno all’amministrazione comunale".

Ci sono altri due aspetti da evidenziare.

In primis, dalla documentazione acquisita dall'Autorità, non è stato possibile verificare con quale atto sia stata formalizzata la proroga relativa al periodo gennaio/marzo 2019. Inoltre, l’importo del finanziamento assegnato dal Ministero dell’Interno per la gestione dello Sprar nel triennio 2017/2019 ammonta ad € 1.409.655,60. L’importo del progetto da assegnare tramite gara indetta il 29 marzo 2019 ammonta invece ad € 234.942,60 per sei mesi. "A causa del ritardo nell’espletamento della procedura di gara - leggiamo ancora nella delibera - l’appalto che, se tempestivamente affidato, sarebbe stato sopra soglia, è divenuto sotto soglia, e la maggior parte del finanziamento del Ministero dell’Interno è stata impiegata per gli affidamenti in proroga al precedente gestore".

Contattato da newstown, il dirigente del Settore Politiche per il Benessere della Persona, Fabrizio Giannangeli, ha ridimensionato i possibili effetti del parere dell'Anac, che, come detto, ha dato mandato all’Ufficio istruttore di inviare la delibera alla Procura Regionale della Corte dei Conti. "Si tratta di pareri che l'Anticorruzione esprime sul 90% dei contratti perfezionati dalle pubbliche amministrazioni" ha dichiarato, aggiungendo come "tra pochi giorni, cioè quando verrà completato l'iter della gara ad evidenza pubblica - nel frattempo si è proceduto ad un'ulteriore proroga tecnica di due mesi, fino ad agosto 2019 n.d.r. - tale delibera non avrà più ragione di esistere".

Si spera. Ma se così non fosse, l'unico sistema di accoglienza sostenibile e virtuoso sarebbe costretto ad interrompere le attività. E la responsabilità sarebbe tutta dell'amministrazione comunale.

Ultima modifica il Giovedì, 01 Agosto 2019 08:35

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