Sottoservizi, finalmente ci siamo.
Stamane, la Giunta comunale ha approvato il progetto redatto dalla GSA, la stazione appaltante, e dalle imprese aggiudicatarie dell'appalto, la consortile 'Asse Centrale Scarl', composta dalla capofila Acmar, società ravennate che ha chiesto alla fine di febbraio il concordato in bianco, Edilfrair e Taddei che, come noto, vive un momento molto difficile.
"Si parte per la nuova città del futuro", ha sottolineato su Facebook l'assessore alla ricostruzione, Pietro Di Stefano. A questo punto, e con notevole ritardo rispetto alle previsioni, i lavori dovrebbero davvero partire.
La "grande opera aquilana" è un'infrastruttura che rappresenta, con i suoi 80 milioni di euro (divisi in due tranche e diversi lotti), l'appalto più importante del post-sisma.
Sembrava che i lavori potessero partire già all'inizio dell'anno, dopo il pronunciamento del Tar che aveva definitivamente respinto il ricorso presentato dalla società arrivata seconda alla gara di appalto. Problemi tecnici e burocratici, però, hanno ritardato ancora l'avvio dell'opera: prima, l'attesa per la validazione del progetto esecutivo da una società abilitata alla certificazione dei grandi appalti, quindi le difficoltà nel redarre il progetto esecutivo, comprensibili vista la complessità dell'opera. Senza considerare i limiti posti dalla Soprintendenza, riguardanti un anomalo vincolo paesaggistico emerso nella zona di via Zara, e la ritardata indicazione, da parte del Comune, di un'area dove andare a depositare e stoccare le migliaia di sanpietrini che saranno rimossi per permettere la realizzazione dei lavori.
Risolti tutti i problemi, l'ultimo tassello mancante era atteso dalla Giunta comunale che, stamane, ha approvato la delibera di presa d'atto del progetto. Ora, a più di un anno dall'assegnazione dei lavori e a sei dal terremoto, la partenza della "grande opera aquilana" è davvero questione di giorni.
La delibera è scaturita dal tavolo di coordinamento, istituito presso il Comune, allo scopo di evidenziare e risolvere interferenze e criticità relative al progetto. "Uno degli aspetti presi in esame, a seguito dell'assegnazione dell'appalto, ha riguardato le proposte tecniche migliorative, che hanno indirizzato la progettazione esecutiva verso l'utilizzo di gallerie ispezionabili su gran parte del tracciato", ha spiegato l'assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano. "È stata inoltre rilevata la necessità di effettuare spostamenti e by-pass, sia delle linee primarie che di quelle di erogazione secondaria, per la fornitura del servizio alle utenze già attive. Altre questioni emerse dal tavolo hanno riguardato gli edifici agibili e abitati ricompresi nell'area oggetto dei lavori, e quelli che torneranno ad esserlo nel periodo di realizzazione degli interventi, la presenza di attività commerciali e il flusso di visitatori previsto in occasione dell'Adunata nazionale Alpini 2015, che si terrà in maggio, nonché la gestione dei materiali di risulta".
Per tale ragione, è stato approvato contestualmente, come esecutivo, uno schema di convenzione con la società Gran Sasso Acqua, definendo gli impegni delle in ordine alla realizzazione delle opere. "Quest'ultima prevede che, in riferimento alla operazioni di by-pass e spostamento dei sottoservizi esistenti, esse debbano essere preventivamente approvate dalla stazione appaltante e dalla Soprintendenza. Il Comune provvederà a coordinare i cantieri della ricostruzione, in maniera che gli stessi non interferiscano con l'attuazione dell'intervento, a regolamentare le interferenze con gli esercizi commerciali e, con specifiche ordinanze sindacali, tempi e modalità dei cantieri. La Gran Sasso Acqua si impegna, da parte sua, a recuperare i materiali lapidei derivanti dallo smantellamento della copertura stradale, costituita prevalentemente da cubetti di porfido, utilizzando per lo stoccaggio un'area di proprietà comunale situata nei pressi della strada statale 80, in zona denominata Acqua Oria. Tutti i materiali archeologici o di pregio, che dovessero eventualmente essere rinvenuti nel corso delle demolizioni, spettano in pieno diritto al Comune. Inoltre, eventuali varianti in corso d'opera saranno predisposte a cura e spese della società Gran Sasso Acqua e sottoposte all'approvazione del Comune. In caso di ritardo sul cronoprogramma, infine, o di inadempienza, il Comune può sostituirsi al soggetto attuatore".