Centrale a biomasse, la vicenda pareva avviarsi verso un esito positivo per i cittadini in mobilitazione.
Prima il voto del Consiglio comunale che ha recepito all'unanimità l'ordine del giorno a firma di Enrico Perilli che esprimeva contrarietà alla localizzazione della centrale a Bazzano. Quindi la risoluzione presentata dal consigliere regionale Pd, Pierpaolo Pietrucci, e firmata anche da Sara Marcozzi (Movimento 5 Stelle), votata all'unanimità dall'assise e che impegnava il presidente Luciano D'Alfonso e l'assessore Mario Mazzocca ad "avviare le procedure per l'elaborazione di una Valutazione di Impatto Sanitario" e "a valutare l'eventuale sospensione delle autorizzazioni concesse alla società proponente (la Futuris Spa, ndr) in caso di risultati dubbi della Vis". Di fatto, una risoluzione che imponeva un ulteriore stop al progetto, contro il quale un gruppo di associazioni e comitati cittadini aveva già fatto ricorso al Tar.
Infine, il pronunciamento del Tar [puoi leggerlo qui] che ha accolto il ricorso dei comitati cittadini "La terra dei figli" e "Pro loco di Onna" contro la realizzazione dell'impianto, riconoscendo i vizi relativi al procedimento amministrativo in seguito al quale era stata rilasciata l'autorizzazione unica della Regione. In particolare, la costruzione - prevista dal progetto - di un vano interrato di cinque metri al di sotto del piano di campagna per la raccolta delle biomasse, in una zona a rischio alluvionale, e il mancato rispetto dei termini di presentazione della comunicazione di inizio lavori.
Invece, la Futuris Spa ha presentato ricorso in Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar. E, a sorpresa, Regione Abruzzo si è costituita ad adiuvandum. A denunciarlo, i consiglieri comunali di centrodestra che, stamane, hanno indetto una conferenza stampa per sottolineare la schizofrenia dell'ente Regione che, a livello politico, si esprime contro la centrale mentre, a livello amministrativo, si costituisce accanto alla società che intende realizzarla.
La costituzione della Regione Abruzzo è datata 27 febbraio 2015 [puoi leggerla qui]. Prima sorpresa, leggiamo testualmente dalla memoria di citazione: "La Regione Abruzzo, in persona del Presidente p.t. della Giunta Regionale, Dr Giovanni Chiodi...". E' evidente che, al 27 febbraio, Chiodi non era più da tempo presidente della Giunta regionale.
Una svista clamorosa.
Nel merito, Regione Abruzzo si costituisce avverso il Comitato civico 'La terra dei figli', il Comune dell'Aquila, l'Arta, l'Autorità dei bacini di rilievo regionale dell'Abruzzo e del bacino interregionale del fiume Sangro, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell'Interno, la Provincia dell'Aquila, il Consorzio per il nucleo di sviluppo industriale dell'Aquila, l'Azienda regionale per le attività produttive. Al fianco, appunto, della Futuris Spa.
A leggere la memoria, pare che l'ente si sia costituito per proteggersi da eventuali richieste di risarcimento danni della società. Scaricando le responsabilità su altri. In particolare sul Comune dell'Aquila, nel merito della costruzione di un vano interrato di 5 metri in violazione delle norme tecniche del 'Piano stralcio difesa alluvioni'. "Nel caso di specie - leggiamo ancora - l'area ricade in una zona a pericolosità P1 (moderata) che non prevede il coinvolgimento dell'Autorità di bacino, ma è demandato agli strumenti urbanistici". Appunto, al Comune dell'Aquila che nella Conferenza dei servizi del maggio 2010 ha dato parere favorevole.
Posizione condivisa, ovviamente, dai difensori della Futuris Spa. Se non fosse che il parere fa riferimento ad un vecchio 'Piano stralcio difesa alluvioni', senza tener conto delle modifiche introdotte nel frattempo, in particolare agli articoli 21 e 22.
E dunque? "Abbiamo richiesto la convocazione della II Commissione territorio che il presidente Perilli ha accordato per l'8 di aprile, con l'audizione del dirigente competente e dell'assessore comunale", ha spiegato Guido Quintino Liris. "Vogliamo vengano a spiegarci la loro posizione a riguardo della centrale".
I consiglieri comunali di centrodestra intendono chiedere all'amministrazione "la revoca in autotutela del parere favorevole formulato in sede di Conferenza dei servizi", ha sottolineato Alessandro Piccinini. "E il diniego esplicito alla realizzazione della centrale: è ora di finirla di tergiversare".
"Ribadiamo il nostro no politico alla centrale a biomasse", ha aggiunto Emanuele Imprudente. "Non può essere localizzata in una zona che, oramai, è tutto fuorché un nucleo industriale. Chiediamo che l'amministrazione assuma una posizione tecnica e politica".
A differenza di Regione Abruzzo dove - ha incalzato Piccinini - "parrebbe che la parte politica non sappia come si muove la parte amministrativa. Prima, viene approvata una Risoluzione di Consiglio che impegna il Presidente e l'assessore competente ad avviare le procedure per l'elaborazione di una Valutazione di Impatto Sanitario e a valutare l'eventuale sospensione delle autorizzazioni concesse. Quindi, la Giunta regionale demanda la pratica ad una Valutazione di Impatto ambientale. Nel frattempo, l'ente si costituisce ad adiuvandum del ricorso presentato dalla Futuris, scaricando le responsabilità sul parere autorizzativo istruito dal Comune dell'Aquila".
Un atteggiamento ambiguo, e schizofrenico appunto. Come quello tenuto fino ad ora dall'amministrazione comunale, e che abbiamo più volte denunciato. Per questo, i consiglieri di centrodestra - ancora una volta insieme, in conferenza stampa, dopo le frizioni dei mesi scorsi - chiedono all'amministrazione una presa di posizione chiara, con la revoca del parere favorevole su cui si basa, tra l'altro, il ricorso della Regione.
Appuntamento fissato per mercoledì prossimo, in II Commissione consiliare.
Le reazioni
Pierpaolo Pietrucci (Pd): "Regione Abruzzo ferma nel riconsiderare l'istallazione della centrale a biomasse"
Mi stupisce come l’amico Guido Liris oggi sulla stampa torni a proporre una polemica “ambientalista” sulla posizione, in questa X legislatura della Regione Abruzzo, in relazione all’insediamento di centrali a biomasse.
Se da un lato sono contento che il livello d’attenzione di tutte le forze politiche sia alto su queste tematiche - da me seguite da anni con particolare cura - dall’altro non posso non sottolineare che Liris sta dimenticando due importanti documenti, i quali dichiarano senza ombra di dubbio quanto la Regione Abruzzo sia ferma nel riconsiderare l’istallazione della centrale a biomasse della frazione di Bazzano (AQ).
Sarà bene dunque ricordare a tutti che nella seduta Consiliare dell’11/11/2014 è stata votata all’unanimità una risoluzione a firma mia, della collega Consigliera Sara Marcozzi (M5S), e del Presidente del Consiglio Di Pangrazio, in cui si impegnava il Presidente della Giunta Regionale e l’Assessore competente , in prima battuta ad avviare le procedure per l’elaborazione di una Valutazione di Impatto Sanitario a cura delle Agenzie Regionali preposte; e in secondo luogo, a valutare l’eventuale sospensione della autorizzazioni concesse alla Società proponente, in caso di dubbi sulla VIS. (verbale 10/3, seduta 11/11/2014).
A tale risoluzione risponde la Giunta Regionale, con delibera 178 del 10/03/2015, come atto di indirizzo sull’impianto a biomasse di Bazzano, con la quale “si ritiene opportuno riesaminare, con l’attenzione del caso, la sussistenza dei presupposti per riportare all’esame delle sedi opportune la rivalutazione dell’originale richiesta formulata dalla Società interessata”.
Questa è la reale posizione dell’attuale amministrazione regionale, non ce ne sono altre, con buona pace di chi vuole anteporre interessi economici a quelli dell’ambiente.
E’ stata, la nostra, un’azione di ripresa all’ultimo minuto su un argomento delicato e lasciato – piuttosto - in un grave stato di disordine dalla legislatura precedente. Abbiamo tanto da lavorare, non c’è bisogno di sterili polemiche.
Cristina Gerardis: "Comitato Via pronto a rivedere le autorizzazioni"
Il Comitato Via è pronto a rivedere le autorizzazioni alla realizzazione della centrale a biomasse, prima dell'udienza del 7 luglio innanzi al Consiglio di Stato. Lo ha assicurato - in una intervista ad Abruzzoweb - il direttore generale di Regione Abruzzo che presiede proprio il Comitato.
Nulla di strano nel ricorso ad adiuvandum della Regione. Gerardis ha sottolineato che, avendo i comitati impugnato il documento di autorizzazione, la Regione aveva una posizione resistente per ragioni ovvie. A seguito del pronunciamento del Tar, la Futuris ha dunque presentato ricorso e la difesa della Regione, affidata per legge, all’avvocatura dello Stato, in mancanza di qualsiasi revoca del provvedimento in sede amministrativa, non ha potuto fare altro che costituirsi nel giudizio.
La presa di posizione politica della Regione non è affatto in contraddizione con l'iter: la palla ora passerà al Comitato Via che, prima dell'udienza, rivaluterà nella sostanza le autorizzazioni alla luce della dura sentenza del Tar.