Martedì, 14 Aprile 2015 14:15

Centrale a Biomasse, i comitati: "Regione si esprima contro il progetto"

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Un vero e proprio 'summit' contro un modello di sviluppo che tende, da un lato, a riproporre il petrolio, fonte di energia ad alta densità, con alti costi di trasformazione e ad alto rischio di trasformazione, e a utilizzare, dall'altro, false energie alternative come le biomasse.

A convocarlo il 'Comitato No Biomasse', con appuntamento fissato per venerdì 17 aprile alle 15:30, a Casa Onna. "Si è costruito un quadro normativo che dovrebbe portare ad altre piattaforme nel nostro mare, con forti rischi di inquinamento in danno al modello turistico-ambientale che trova nella ricca agricoltura litoranea la vera chiave di sviluppo", ha spiegato Antonio Perrotti. "Inoltre, sono state autorizzate 14 centrali a biomasse, per una esigenza di oltre 1milione e 400mila tonnellate l'anno di biomassa. E non si vuole prendere atto di questa indisponibilità, un vero e proprio falso in atto pubblico) e, così, della inevitabile riconversione delle centrali a inceneritori di CSS, la parte secca dei rifiuti solidi urbani".

Il seminario vedrà la partecipazione di tutti i soggetti resistenti sul territorio, alle trivellazioni in Adriatico, al progetto PowerCrop, al metanodotto Snam. "Inoltre - ha confermato Perrotti - parteciperanno Legambiente, WWF e Confagricoltura, oltre ad alcuni esponenti politici, tra gli altri Sara Marcozzi (Movimento 5 Stelle) e Pierpaolo Pietrucci (Partito Democratico)".

Si cercherà di delineare una strategia comune per "bloccare questo disastroso modello di sviluppo - ha incalzato il 'Comitato No Biomasse' - e realizzare processi virtuosi, in coerenza con il Quadro programmatico che Regione Abruzzo ha inteso perseguire con il Quadro di riferimento regionale, il piano paesistico, il sistema dei Parchi e lo stesso Parco della Costa teatina. Strumenti approvati e vigenti". Non solo. Sarà l'occasione per dare un respiro finalmente regionale alla vertenza aperta avverso la realizzazione della centrale a biomasse di Bazzano.

In questo senso, il Comitato ha comunicato gli esiti di un incontro organizzato ieri mattina, in Regione, grazie al consigliere democrat Pierpaolo Pietrucci, con la direttore generale dell'ente, Cristina Gerardis. "Abbiamo dato atto della volontà di ripensamento dell'attuale Giunta regionale - ha spiegato Evandro Aloisio - suggerendo, però, di coinvolgere l'Autorità di bacino e il Genio civile per formalizzare l'impraticabilità del progetto, con il previsto piano interrato, a meno 5 metri, in zona alluvionale".

Impraticabilità già riconosciuta dal Tribunale amministrativo regionale che ha accolto il ricorso dei comitati cittadini sottolineando i vizi relativi al procedimento amministrativo in seguito al quale era stata rilasciata l'autorizzazione unica della Regione. In particolare, per la costruzione del vano interrato al di sotto del piano di campagna per la raccolta delle biomasse, in violazione delle norme tecniche del 'Piano Stralcio difesa alluvioni' adottato da Regione Abruzzo.

Come noto, la Futuris spa ha presentato ricorso in Consiglio di Stato e l'ente regionale si è costituita ad adiuvandum, scaricando la responsabilità su Provincia e Comune dell'Aquila. "Nel caso di specie - leggiamo dalla memoria depositata dall'ente - l'area ricade in una zona a pericolosità P1 (moderata) che non prevede il coinvolgimento dell'Autorità di bacino, ma è demandato agli strumenti urbanistici". Appunto, al Comune dell'Aquila che nella Conferenza dei servizi del maggio 2010 ha dato parere favorevole.

Posizione condivisa, ovviamente, dai difensori della Futuris Spa. Se non fosse che il parere fa riferimento ad un vecchio 'Piano stralcio difesa alluvioni', senza tener conto delle modifiche introdotte nel frattempo, in particolare agli articoli 21 e 22.

Dunque, il 'Comitato No Biomasse' ha già chiesto al Comune dell'Aquila - audito in II Commissione territorio - il ritiro in autotutela del parere favorevole istruito in Conferenza dei servizi. E nell'incontro con la direttore generale di Regione Abruzzo, ha insistito perché si pronuncino anche l'Autorità di bacino e il Genio civile "entro i primi giorni di maggio - ha sottolineato Aloisio - così che i pareri possano essere acquisiti prima del 7 luglio, quando è prevista l'udienza innanzi al Consiglio di Stato. In caso contrario - ha concluso - ci presenteremo in massa ai due servizi dell'ente per avere direttamente l'agognato parere".

Ultima modifica il Mercoledì, 15 Aprile 2015 10:07

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