"Che l'Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell'Aquila (Usra), così come quello per il cratere (Usrc), sia nato anche quale garante dell'interesse nazionale sulla ricostruzione della città è un dato di fatto che non cesserà di certo con la conclusione dell'incarico ai 5 consulenti nominati dall'ex coordinatore, Dott. Aielli, così come, del resto, non è stato con la sostituzione dello stesso coordinatore che, occorre precisare, non si dimise a seguito dei contrasti con il Comune dell'Aquila, ma per accettare un nuovo incarico alla Zecca di Stato".
Parole dell'assessore alla ricostruzione del Comune dell'Aquila, Pietro Di Stefano, che ha inteso replicare con una nota molto dura alle esternazioni dei coordinatori dell'Usra che, visto revocare il loro incarico dal nuovo titolare Raniero Fabrizi, come ultimo atto del lavoro, hanno redatto una relazione sulla qualità e sulle garanzie della ricostruzione. Senza mancare pesanti affondi all'amministrazione.
"Dirò di più: oggi l'Usra è diventato davvero garante della ricostruzione - si legge nella nota firmata da Di Stefano - tramite la seppur tardiva nomina, al suo interno, nel rispetto della legge, di figure responsabili del procedimento nell'esame delle pratiche di ricostruzione (R.u.p.); si tratta di nomine effettuate dall'attuale coordinatore, Ing. Raniero Fabrizi e non già dal suo predecessore che al momento delle dimissioni lasciò l'Ufficio senza l'identificazione di tali figure, bloccando di fatto il già insufficiente numero di pratiche in esame fino all'individuazione, da parte del Sindaco, dell'avv. Carlo Pirozzolo, coordinatore ad interim".
Di Stefano non nasconde "il progressivo acuirsi dei contrasti" tra l'Usra e il Comune dell'Aquila - "già nel giugno 2014 invocai una precisa presa di posizione del Governo sulla questione", ricorda - sottolineando, però, come sia andato di pari passo "con la presa di coscienza dell'immobilismo dell'Usra circa le pratiche di ricostruzione dei centri storici. Un'inazione che ha portato all'esasperazione gli abitanti delle frazioni del capoluogo alla quale, con fatica e dedizione, si sta cercando di porre rimedio proprio con il nuovo titolare. Come va a merito dell’ing. Raniero Fabrizi e dell’avvocato Pirozzolo il fatto di aver impostato procedure snelle per l’esame delle schede parametriche e dei progetti parte seconda".
Dunque, l'affondo: "Sorge a questo punto il legittimo interrogativo sulle vere intenzioni che si celano dietro l'inopportuna e imbarazzante missiva dei cinque coordinatori", incalza Di Stefano. "Posso solo sperare che quelle poche righe non siano state dettate dall'improvviso sfumare dei lauti compensi a cui i cinque erano abituati dal contratto stipulato con il dott. Aielli che lievitò i loro compensi dai 33 mila euro di quando erano consulenti a termine del Comune dell'Aquila agli 85 mila (100 mila per il coordinatore, ing. Cherubini) dell'incarico Usra oltre il rimborso spese (sottolineo anche che per un periodo di tempo i due incarichi, dunque i due compensi, si sommarono perfino, a fronte di prestazioni di tre giorni a settimana). Non occorre replicare puntualmente alle tante approssimazioni, imprecisioni e sgarberie contenute nella missiva in questione: di fumo si tratta, come fumo si è rivelato il tanto sbandierato monte pratiche mensili della precedente gestione. Oggi finalmente tutti sanno, o tutti non possono più far finta di non sapere, che non sono stati in grado di far partire, con la nuova procedura, neppure un progetto".
Di Stefano chiude con una frase sibillina, "tuttora attualissima, che era contenuta in un mio comunicato stampa di un anno fa: 'L'Aquila non può, non deve, essere scambiata per l'albero delle vanità personali'".