Anche la presidenza del Consiglio dei ministri si è costituita parte civile nell'ambito del processo cosiddetto "Scuole sicure", che riguarda presunte irregolarità negli appalti della Provincia dell'Aquila per la ricostruzione di scuole in Marsica e Valle Peligna.
I due pubblici ministeri Stefano Gallo e Roberta D'Avolio avevano chiesto il rinvio a giudizio per 27 indagati, tra i quali figurano l'ex presidente della Provincia Antonio Del Corvo, il dirigente generale dello stesso ente Valter Specchio, arrestato nel 2012, e diversi imprenditori. A Del Corvo vengono contestati l'abuso di ufficio e la truffa ai danni dello Stato, per alcune vicende per le quali è stato chiamato in causa in concorso con Specchio. L'ex presidente è accusato anche di falso, in particolare per aver avallato la contestata "somma urgenza" dei lavori, a fronte di non aver mai valutato soluzioni alternative che, secondo l'accusa, avrebbero garantito ingenti risparmi per l'ente provinciale.
E' iniziato ieri all'Aquila il dibattimento, di fronte al collegio presieduto dal giudice Marino. Nel corso dell'udienza gli avvocati degli imputati hanno chiesto l'estromissione, rigettata dal giudice, di altre due parti civili ammesse nelle udienze precedenti: il Comitato 3e32, difeso dall'avvocato Lorenzo Cappa, e Anna Lucia Bonanni, cittadina aquilana costituitasi in luogo della Provincia dell'Aquila - che ha scelto di non costituirsi - e difesa dall'avvocato Fausto Corti.
Dopo l'ammissione delle prove, il processo è stato poi aggiornato al prossimo 18 dicembre, per dare incarico al perito di trascrivere le intercettazioni telefoniche utilizzate dagli inquirenti. (m. fo.)