Martedì, 22 Dicembre 2015 16:13

La ricostruzione e il lavoro che non c'è, Cialente: "Situazione drammatica"

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Per far quadrare i bilanci del comune dell'Aquila e degli altri Comuni del Cratere servono, da parte del Governo, almeno 28 milioni di euro di trasferimenti straordinari, necessari a coprire le maggiori spese dovute al post terremoto. In caso contrario, l'unico modo per non tagliare i servizi ai cittadini sarà un aumento generalizzato delle tasse.

Dopo l'allarme dato nei giorni scorsi, Massimo Cialente torna a suonare il campanello d'allarme sui conti pubblici degli enti locali.

Intervistato da NewsTown, il primo cittadino parla di un “cortocircuito normativo” che rischia di gettare nuovamente la ricostruzione in un'impasse: “Ieri sono stato a Roma per parlare del rinnovo delle cariche dei due uffici speciali, dei precari e di altre questioni. In questo momento c'è un cortocircuito normativo tra delibera Cipe e legge di Stabilità che ha creato un ingorgo dal quale non sappiamo come uscire. Adesso che ci sono i soldi per la ricostruzione, non si riesce a garantire che la macchina continui a girare. Questo paese ha delle leggi che ingabbiano”.

Oltre ai problemi relativi al bilancio e alla carenza di personale, a preoccupare Cialente c'è anche la situazione economica e occupazionale del comprensorio: “Siamo in condizioni drammatiche. Lo dico sia da osservatore della disperazione delle persone che si rivolgono al Comune sia da lettorei dei dati forniti dalla Cgil. Il 25% della popolazione del nostro hinterland sono iscritti ai centri per l'impiego, sono disoccupati o sottoccupati, cioè lavorano ma guadagnano pochissimo. Tutto questo ha portato a un crollo della domanda interna che ha gettato il commercio in una situazione di grande difficoltà. Questa crisi si potrebbe sbloccare con le imprese che stanno arrivando. Il 30 dicembre Accord Phoenix firmerà l'acquisto della sede sia da parte del Comune che della ex Flextronics e vi sono molte aziende che vogliono venire ma ci vogliono dei tempi tecnici lunghissimi. Spero, inoltre, in altri mille posti di lavoro dal turismo in due anni”.

Il primo cittadino non risparmia critiche ai palazzi romani, che non capiscono la drammaticità del momento (“Poiché abbiamo bisogno di aggiustamenti continui delle delibere Cipe, questo sta provocando la sensazione che L'Aquila non faccia altro che chiedere soldi. C'è una superficialità e un'assenza di consapevolezza su quanti e quali siano i problemi”), e, su un eventuale aumento delle tasse locali che si renderebbe necessario per compensare i mancati trasferimenti, commenta così: “Con zero trasferimenti dovremmo aumentare le tasse al massimo. Ma la città - le famiglie, i commercianti - non potrebbero sopportarlo”.

Difficile, dice Cialente, che una soluzione possa arrivare subito, dal decreto Milleproroghe. Molto più probabile che qualche misura sarà inserita in sede di conversione del decreto in legge, dunque con l'anno nuovo.

 

Ultima modifica il Martedì, 22 Dicembre 2015 16:31

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