Mercoledì, 30 Dicembre 2015 12:35

L'Accademia dell'Immagine dell'Aquila è clinicamente morta

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All'Aquila l'assessore comunale alla Ricostruzione Pietro Di Stefano lancia l'allarme sui fondi destinati alla ricostruzione dell'Accademia dell'Immagine.

"E' reale il rischio di una rimodulazione della somma - ha affermato Di Stefano, intervistato da Il Messaggero - se non dovessero arrivare risposte a breve". La ricostruzione dell'edificio (di circa 5mila mq) che ospitava l'istituto si trova all'interno del parco di Collemaggio, confinante con l'area dell'ex ospedale psichiatrico. Il palazzo, come l'area circostante, versa nell'abbandono da anni [guarda il fotoreportage su old.news-town.it] e il decreto Abruzzo del 2009 finanzia la sua ristrutturazione per circa 6 milioni di euro, attualmente fermi, secondo Di Stefano per iniziale "volontà politica" dell'ex commissario e presidente della Regione Gianni Chiodi.

A causa del troppo tempo trascorso, dunque, ci sarebbe il rischio di dover rimodulare la destinazione della somma inizialmente prevista per l'Accademia, con conseguente abbandono definitivo dell'edificio. Per l'assessore dem, poi, questo significherebbe anche la morte dell'istituto. Anche se, come è chiaro da tempo, essendo pieno di debiti e non svolgendo attività didattica da anni, l'ente è attualmente una pura formalità giuridica. E inoltre, anche il presidente designato a un miracoloso salvataggio, l'avvocato del Prc Francesco Rosettini, ha recentemente rinunciato all'incarico, perché l'ente è paralizzato.

L'accademia - fondata da Vittorio Storaro e Gabriele Lucci nel 1991, e attiva nel campo della didattica del cinema e della comunicazione audiovisiva fino all'aprile del 2009 - era un'eccellenza locale, riconosciuta a livello nazionale. E' stata però purtroppo indebitata dalla mala gestione e da sbagliate scelte politiche, e per questo è andata in liquidazione, oggetto di polemiche e conflittualità tra i due poli della politica regionale.

Ma, anche se si impiegassero i 6 milioni per ricostruire l'edificio che ospitava l'Accademia, quale sarebbe il futuro dell'istituto? E' difficile immaginare di rimettere su - almeno dentro la stessa cornice di soggetto giuridico - una realtà che ha dato e ricevuto tanto dall'Aquila, ma che oggi, si permetta la metafora medica, clinicamente morta.

Sempre poi che, anche in questo caso, ci sia la volontà politica, che non parrebbe avere la giunta guidata da Luciano D'Alfonso e Giovanni Lolli, considerando che sta cercando in tutti i modi di far fuori anche il Centro sperimentale di cinematografia, altra eccellenza del capoluogo abruzzese [leggi l'approfondimento]. (m. fo.)

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