Giovedì, 28 Aprile 2016 16:54

Bilancio, Di Cesare: "Amministrazione incapace, Giunta vada a casa"

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"Non ci sono scuse. E' inammissibile che entro i termini previsti, fissati al 30 aprile, non si riesca ad approvare il bilancio consuntivo. Si tratta di una responsabilità esclusiva del Comune che dimostra la totale incapacità di questa amministrazione".

Parole del consigliere d'opposizione Ettore Di Cesare (Appello per L'Aquila che vogliamo) che stamane, in Consiglio comunale, ha attaccato duramente la Giunta. "E' scandaloso che l'assise non venga sciolta. Tra l'altro, la legge stabilisce che il consuntivo va consegnato ai Consiglieri venti giorni prima dell'approvazione: oggi, siamo in fase di approvazione e non c'è ancora un bilancio consuntivo istruito. Il sindaco Cialente se la prende con i dirigenti ma è evidente che se la macchina amministrativa non funziona la prima responsabilità è proprio della Giunta".

In Consiglio, Di Cesare ha chiesto i nomi dei dirigenti che non hanno svolto per tempo il riaccertamento dei residui attivi e passivi, esponendo così il Consiglio al rischio dello scioglimento. "Voglio i nomi - ha ribadito - così da verificare se, a fine anno, i dirigenti verranno ricompensati, come in passato, con i ricchi premi produzione".

A quanto si è appreso, soltanto la dirigente Angela Spera ha provveduto a consegnare i documenti per tempo. Un atteggiamento stigmatizzato anche dal presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti, che ha annunciato provvedimenti disciplinari, considerato che, stamane, seppure convocati, la maggioranza dei dirigenti non ha partecipato ai lavori dell'assise.

Resta il punto politico, tuttavia: i dirigenti sono nominati dalla Giunta e, dunque, è la Giunta che risponde del loro lavoro.

Oltre la mancata approvazione del bilancio consuntivo, c'è il problema del bilancio preventivo. La maggioranza sembra orientata ad approvare un bilancio tecnico, in attesa che il Governo si decida a trasferire i fondi a compensazione dei mancati introiti e delle maggiori spese sostenute dall'Ente per effetto del sisma. Con l'appello rivolto ai consiglieri di opposizione, affinché assumano un atteggiamento di responsabilità.

"E' un appello che respingiamo con forza", la replica di Ettore Di Cesare. "In queste settimane, abbiamo assistito a pantomime della maggioranza che hanno dell'incredibile, a pensarci oggi. Iniziamo dalla conferenza stampa della senatrice Pezzopane che annuncia un emendamento per il reperimento delle somme per poi informare che, in realtà, si trattava soltanto di una provocazione. Questo territorio manda rappresentanti in Parlamento per fare atti concreti, non provocazioni. La vicenda - aggiunge il consigliere - dovrebbe sancire la fine politica della senatrice Pezzopane che ha dimostato un dilettantismo indefinibile".

Dunque, la conferenza stampa organizzata in occasione della visita di Luigi Zanda, capogruppo dei senatori democrat. "Si è celebrata la rinnovata attenzione del Governo verso la città: mi domando, è questo il risultato? E' evidente che c'è qualcosa che non va, in seno al Governo e all'amministrazione".

Di Cesare ricorda, poi, le contestazioni a Renzi, in occasione della visita del 25 agosto scorso: "Quando si doveva contestare con forza il governo Berlusconi, andava tutto bene e i manganellati erano considerati 'martiri aquilani'. Quando si è trattato di contestare il governo Renzi, invece, non è andata più bene, e i manganellati aquilani, finiti all'ospedale, sono stati dileggiati con una conferenza stampa del Pd locale, l'indomani, accusatoria verso i manifestanti stessi. Noi diciamo che i manifestanti sono stati manganellati ingiustamente sia dal Governo Berlusconi che dal Governo Renzi. Ed evidentemente, avevano ragione a contestare Berlusconi così come Renzi".

Governo Renzi che ha dimostrato quantomeno disattenzione verso la situazione aquilana, per non dire altro. Ed ora, è difficile correre ai ripari. Domattina, la Prima Commissione Bilancio dovrebbe almeno approvare l'adeguamento delle tariffe, con l'aumento del 20% della Tari, passo propedeutico perché la Giunta istruisca il bilancio preventivo.

"Mi si dice che è necessario alzare le tariffe: vorrei ricordare che le tariffe dovrebbero essere fissate in base ad un servizio che i cittadini ricevono. Mi domando: è tollerabile che - a fronte della situazione della raccolta dei rifiuti e dello stato dell'igiene urbana - si chieda ai cittadini di pagare di più? Ricordo che la raccolta differenziata, a L'Aquila, cresce meno che nei 110 capoluoghi di provincia italiani, siamo i peggiori. E rilevo che l'igiene urbana in città è scandalosa. Con che faccia si alzano le tariffe, per un servizio che non c'è?".

Tra l'altro, Di Cesare è critico anche verso le richieste avanzate dal Comune che, come noto, chiede al Governo 24 milioni di euro. "Si sa da quando sono consigliere comunale, da quattro anni almeno, che il Comune, senza il provvedimento straordinario che ogni anno arriva da Roma, non riuscirebbe a chiudere il bilancio. Ora, se è vero che ci sono minori entrate, e se è vero che ci sono maggiori spese, possibile che l'amministrazione non sia stata capace di prepararsi, gradualmente, al fatto che le risorse, ad un certo punto, potessero iniziare a non arrivare più, ovvero ad arrivare con una progressiva diminuzione? Non è stato fatto nulla, sono stati soltanto sperperati soldi".

Il consigliere di Appello per L'Aquila che vogliamo fa cenno ai 600 mila euro assicurati alla Xpress per l'aeroporto dei Parchi, e agli interessi, per oltre 2 milioni, che il Comune dell'Aquila sta pagando per la mancata bollettazione delle utenze dei progetti Case, "per motivi esclusivamente di consenso elettorale. Mettici questo, mettici quell'altro, ecco che non ci sono più i soldi. Non si è voluto, non si è saputo fare buona amministrazione".

Per questo motivo, Di Cesare si augura che "la Giunta Cialente vada a casa, il prima possibile. Dopo 4 anni non c'è più il faremo, dopo 4 anni un'amministrazione seria e cittadini attenti dovrebbero chiedere il rendiconto del programma di mandato, votato in una delle prime sedute del Consiglio comunale, per valutare il rispetto degli impegni assunti. Se prendiamo il programma di mandato del sindaco Cialente, l'85% dei propositi non è stato rispettato. Punto".

 

Ultima modifica il Giovedì, 28 Aprile 2016 19:14

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