Nient'affatto 'agostano', l'ultimo Consiglio regionale prima delle vacanze che, stanotte, si è concluso a notte inoltrata.
Un Consiglio piuttosto teso, anche per l'assenza, l'ennesima, del governatore Luciano D'Alfonso, impegnato a Spalato, ad un incontro per la Macroregione Adriatico-Ionica per la difesa del mare e il potenziamento della trasportistica. I consiglieri di centrodestra - che chiedevano spiegazioni per la decisione della Giunta regionale di 'ignorare' il voto dell'assise che ha bocciato il piano sanitario varato dalla maggioranza - hanno iniziato un'azione di ostruzionismo che, "dopo oltre 7 ore", ha spinto il presidente del Consiglio, Giuseppe Di Pangrazio, a convocare un'apposita Conferenza dei Capigruppo alla presenza del presidente D'Alfonso.
"Pretendiamo rispetto - hanno sottolineato i Consiglieri di Forza Italia e Abruzzo Futuro a margine dei lavori - per tutti gli abruzzesi e per i Consiglieri regionali che hanno approvato il documento presentato dal centrodestra con il quale si chiede la revoca del Decreto n.55 del 10 giugno 2016".
"Abbiamo utilizzato tutti gli strumenti a nostra disposizione, minacciando anche di presentare migliaia di emendamenti, se Di Pangrazio non avesse preso posizione nei confronti di D'Alfonso e della sua maggioranza che probabilmente hanno in spregio i principi basilari della democrazia", hanno aggiunto. "Il presidente della Giunta regionale non era al suo posto, come spesso accade in questi ultimi tempi, dimostrando ancora una volta il suo disinteresse verso i componenti dell'Aula consiliare ma ora sarà costretto a spiegare cosa intende fare a proposito del piano sanitario regionale. Intanto la palla passa al presidente del Consiglio, al quale abbiamo ricordato in più occasioni che il suo è un ruolo di garante di tutta l'Assise, non di una parte sola, e naturalmente vigileremo affinché mantenga gli impegni presi".
Approvato il nuovo 'Piano Sociale Regionale'
In serata, il Consiglio regionale ha approvato il nuovo Piano Sociale Regionale, illustrato stamane dall'assessora Marinella Sclocco che ha convocato una conferenza stampa in viale Bovio, a Pescara.
In sostanza, "il Piano - ha spiegato l'Assessora - prevede circa 200 milioni di risorse nel triennio di applicazione fra fondi regionali, nazionali ed europei, incrementando rispetto al precedente Piano la dotazione complessiva. Grazie all'integrazione socio-sanitaria, viene rafforzato il ruolo dei Comuni, che insieme alle Aziende ASL, dovranno programmare i nuovi Piani distrettuali sociali. In questo modo i cittadini avranno un unico punto di accesso e di erogazione dei servizi, semplificando l'attuale sistema".
Si tratta di una rivoluzione coraggiosa, ha aggiunto Sclocco. "Per la prima volta ci sarà coincidenza tra Ambiti Sociali e Distretti Sanitari che lavoreranno insieme; introdurremo l'Accreditamento alle strutture sociali. Basta "improvvisati di buona volontà" basta servizi scadenti, basta strutture inadeguate", le parole dell'Assessora. E ancora: "è prevista la co-progettazione con il terzo settore, e si attuerà così il principio di sussidiarietà; ci sarà una pianificazione integrata di tutti i fondi sociali".
Il Piano è frutto di "grande partecipazione degli abruzzesi" ed è stato scritto recependo anche gli oltre 600 contributi pervenuti. Ma il Movimento 5 Stelle non ha mancato un affondo durissimo, avverso il Piano. "Con il nuovo Piano Sociale Regionale, la cui redazione è costata agli abruzzesi 130 mila euro di soldi pubblici elargiti ad un privato, la Regione Abruzzo di D'Alfonso ha istituito la compartecipazione a carico dell'utenza per le prestazioni sociali", hanno sottolineato i pentastellati.
Significa che da oggi, l'assistenza domiciliare anziani e disabili, il telesoccorso, i Centri diurni per disabili, servizi per la prima infanzia, avranno un costo a carico dell'utenza secondo nuove soglie introdotte dalla Regione. "Ancora tasse, ancora mani nelle tasche dei cittadini. Ma la cosa più vergognosa - aggiungono i 5 Stelle - è l'aver previsto una percentuale del 15% sul valore dell'intero Fondo Sociale, che si aggira intorno agli 11 Milioni di Euro l'anno, per studi, ricerche e quindi consulenze. Vale a dire che circa 2 Milioni di Euro (sugli 11 milioni totali) saranno sottratti alle prestazioni sociali per i disabili e utilizzati per consulenze esterne".
Il Movimento 5 Stelle è riuscito a far approvare alcuni emendamenti, "che limitano i danni", sostengono, seppure "non ci conforti affatto". Tra gli emendamenti che sono stati approvati, "l'innalzamento della soglia di esenzione da 5 mila euro a 8 mila euro; la diminuzione del valore delle somme da utilizzare per consulenze; in aggiunta, abbiamo ottenuto il divieto di percepire prebende e gettoni per i sindaci e per il personale che partecipa agli organi di sottogoverno degli ambiti sociali; l'assenza di costi per gli organismi istituiti; il reclutamento del personale esclusivamente all'interno degli ambiti o dei comuni senza ricorsi esterni ingiustificati. Abbiamo smussato negli angoli del Piano sociale, con ore di lavoro in commissione, ma non siamo al Governo, ed il documento rimane fallimentare, una mannaia sulla testa degli abruzzesi più in difficoltà".
Dunque, l'affondo. "Noi siamo entrati nelle istituzioni per cambiare il sistema politico, non per accontentarci del meno peggio: ecco perché, seppur consapevoli di aver limitato qualche danno, abbiamo messo all'angolo con una forte azione di opposizione la Giunta, per aver introdotto una nuova tassa per gli abruzzesi. Un governo responsabile prima di introdurre questa tassa avrebbe dovuto tagliare gli sprechi, primo fra tutti le consulenze esterne, visto che la Regione ha personale a sufficienza per adempiere ad i propri doveri. Ma questa è la regione del Presidente D'Alfonso. Non quella del M5S".
Via libera alla legge sul trasporto pubblico locale
Via libera anche alla legge che riorganizza il trasporto pubblico locale. Una legge - ha sottolineato il Consigliere proponente, Camillo D'Alessandro - che introduce, tra l'altro, importanti agevolazioni. E in particolare, "1 milione di euro verrà garantito per esentare dal pagamento degli abbonamenti i ragazzi con un reddito familiare entro 15000 Euro Isee; 500 mila euro serviranno invece ad abbattere del 50% il costo del trasporto pubblico per gli inoccupati/disoccupati che partecipano a progetti di formazione, riqualificazione, inserimento nel mondo del lavoro".
Nei prossimi anni - la promessa del Consigliere regionale democrat - "aumenteremo le risorse e, così, anche gli utenti che potranno godere delle agevolazioni, ma potremmo farlo mano mano che aggiustiamo i conti sfasciati - ha inteso ribadire - tagliando sprechi, eliminando gli autobus che viaggiano vuoti: risparmi che utilizzeremo per aiutare oggi gli studenti, in futuro pensionati con reddito minimo e categorie con maggiori difficoltà".
Insomma, "dopo la nascita di Tua e la razionalizzazione delle corse degli autobus sul territorio, ora passiamo alla terza fase della riforma mirata a rilanciare, potenziare e incentivare il trasporto pubblico regionale", ha spiegato D'Alessandro.
Che ha aggiunto, parlando del paventato aumento delle tariffe del 15%: "Il responsabile degli aumenti delle tariffe? Chiodi ed il suo governo: ci è arrivata una multa (tecnicamente penalità) per gli anni 2012/2013, pari a 8 milioni. Motivo? Cattiva gestione del sistema del trasporto pubblico: alti costi e bassi ricavi. I nostri soldi tagliati andranno a finire alle Regioni che invece il rapporto ricavi/costi lo hanno raggiunto, a noi le penalità, alle altre Regioni le premialtà", la constatazione amara di D'Alessandro.
"Bisognava abbassare i costi - ha aggiunto - eliminando gli autobus che viaggiano vuoti o gli autobus che partono e vanno allo stesso posto sovrapposto ed aumentare i ricavi, le tariffe. Non faremo pagare gli studenti (circa 5 mila) appartenenti a famiglie con basso reddito e gli inoccupati/ disoccupati che partecipano a progetti di formazione, riqualificazione , inserimento professionale (circa 3 mila). In futuro, non appena aggiustiamo i conti sfasciati ereditati, allegheremo agevolazioni ed agevolati", ha dunque ribadito.
"L'approvazione in Consiglio Regionale della legge presentata dal Consigliere D'Alessandro sul trasporto pubblico locale ha rappresentato un passaggio necessario vista la decurtazione che ha subito la Regione Abruzzo, al pari di altre regioni, dei trasferimenti di risorse del Fondo nazionale per il TPL", ha aggiunto il Consigliere regionale Maurizio Di Nicola.
"Una misura urgente, dunque, legata ai minori trasferimenti causati dall'applicazione alla nostra regione del meccanismo di penalità previsto per il mancato raggiungimento degli obiettivi nel periodo 2012-2013. A fronte degli aumenti che si rendono quindi necessari sul territorio regionale (15%), sono però particolarmente soddisfatto di aver presentato un emendamento che, nelle aree interne, li contiene nella misura del 5%".
Un segnale di attenzione verso le comunità delle aree interne che più di altre necessitano di servizi essenziali e di maggiori tutele, ha dichiarato Di Nicola.
"L'aumento delle tariffe delle corse Tua (ex Arpa) non è né la prima né sarà l'ultima ingiustizia che va a colpire le fasce sociali più deboli, quelle dei pendolari e degli studenti - l'affondo di Emilio Iampieri, Vice Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale - in particolar modo delle aree interne, che non hanno bisogno di elemosine ma di un servizio efficiente che, con la creazione della società unica dei trasporti, è peggiorato a vista d'occhio sino a raggiungere livelli intollerabili".
"Per questo, l'aumento delle tariffe e i tagli delle corse non rappresentano solo un'ingiustizia, ma hanno il sapore di una beffa", ha inteso precisare Iampieri. Dalla fusione delle società dei trasporti, "non c'è stato alcun risparmio ma un moltiplicarsi dei costi, a conferma che questo processo è stato portato avanti senza un piano industriale degno di questo nome, senza una strategia precisa, producendo oltre che il legittimo malcontento degli utenti anche una rovinosa svalutazione dell'azienda".
Adeguata la legislazione in materia di Protezione Civile
Stralciata dall'ordine del giorno la contestatissima proposta di legge per il "via libera" alla circolazione su strade sterrate, con le associazioni ambientaliste che erano salite sulle barricate, il Consiglio regionale ha infine approvato anche il progetto di legge di riordino della Protezione civile.
"L'Iniziativa legislativa - ha spiegato il Consigliere regionale Maurizio Di Nicola (Centro Democratico), proponente del Pdl – mira ad adeguare la legislazione regionale in materia di volontariato di Protezione Civile alle disposizioni statali in materia di impiego del volontariato".
In particolare, sono state introdotte delle norme che "consentono l'applicazione delle esenzioni dal pagamento del ticket per le prestazioni sanitarie necessarie al rilascio del certificato di idoneità allo svolgimento delle attività di Protezione Civile, al fine di sostenere la regolare crescita e sicurezza del volontariato in modo omogeneo e coordinato, ritenendo imprescindibile la tutela della salute e la sicurezza di quanti operano nel mondo del volontariato di Protezione Civile ed anche in ragione dell'alto valore sociale della funzione a loro attribuita".
Prevista, inoltre, un'ulteriore agevolazione per le Organizzazioni di Volontariato presenti sul territorio regionale che – continua Di Nicola - "a partire dall'anno 2017, saranno esentate dal pagamento della tassa automobilistica regionale per i veicoli utilizzati ai fini istituzionali di Protezione Civile".
Altro aspetto particolarmente rilevante è la possibilità per i nuovi Gruppi regolarmente costituiti di poter iscriversi all'elenco territoriale delle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile della Regione Abruzzo entro 30 giorni dall'entrata in vigore della Legge appena approvata e non attendere, quindi, la data del 30 gennaio 2017, allo scopo di rendere immediatamente funzionali all'operatività i volontari appartenenti ai suddetti Gruppi. "In ultimo, ma questione più importante – conclude Di Nicola - si è messo in condizione il Centro Funzionale d'Abruzzo di poter garantire anche per i prossimi anni l'attività finora svolta, necessaria a garantire un sistema di allertamento regionale multirischio".