Venerdì, 24 Marzo 2017 12:54

Call center, emendamento su clausola sociale non passa. Boeri risponde a Pezzopane

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E' stato bocciato in aula l'emendamento presentato da Fratelli d'Italia [leggi] per garantire la clausola sociale per i subappaltatori nei territori colpiti dai terremoti del 2009, 2016 e 2017. La proposta era stata depositata in Camera dei Deputati, in sede di conversione del decreto legge sui nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma.

L'emendamento, il 12.0100, non è passato per soli 35 voti, con 185 favorevoli - praticamente quasi tutta l'opposizione, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Fratelli d'Italia - e il voto contrario del Partito Democratico. Nei decisivi voti contrari della maggioranza ci sono anche parlamentari eletti in Abruzzo [qui il dettaglio di voto].

La proposta avrebbe potuto salvaguardare i posti di lavoro nella discussa vicenda del call center Transcom, che detiene l'importante commessa in scadenza dell'Inps e che nel capoluogo abruzzese subappalta in gran parte al consorzio Lavorabile

Nel testo si richiedeva l'estensione e l'obbligatorietà della clausola sociale nel riassorbimento dei lavoratori con contratti "ad alta densità di manodopera", categoria all'interno della quale rientrano anche i contact center. L'emendamento aveva subito un parere negativo già da parte del Governo e della Commissione di competenza.

"Ci dispiace davvero che la maggioranza non abbia accolto la nostra proposta - sottolinea a old.news-town.it Chiara Mancinelli di Fratelli d'Italia L'Aquila - perché è raro che anche l'opposizione voti compatta a favore di un emendamento, e in questo caso è successo. Andiamo avanti, ma non sono state tutelate centinaia di famiglie aquilane" [leggi il testo dell'emendamento bocciato].

Come questo giornale racconta da tempo [leggi], la clausola sociale - ossia l'obbligo per chi vince la nuova gara di riassumere i lavoratori del vecchio detentore dell'appalto - è ad oggi valido solo per le società titolari dell'appalto, e non per i subappaltatori. Una questione non da poco, considerando che la stragrande maggioranza dei 560 lavoratori e lavoratrici della commessa Inps hanno un contratto con la subappaltatrice Lavorabile. Ci sono state sentenze negli anni scorsi che lasciano spiragli alla clausola sociale anche in questi casi, ma nessuna norma ad oggi lo prevede.

Boeri risponde a Pezzopane e Pietrucci: "Costo del lavoro non farà parte di ribasso d'asta"

Dopo il nostro articolo la senatrice Stefania Pezzopane e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, entrambi del Partito Democratico, hanno diffuso una lettera firmata dal presidente dell'Inps Tito Boeri, con la quale si vuole rassicurare su alcuni criteri per il nuovo appalto per il call center dell'ente. 

Pezzopane e Pietrucci avevano scritto al presidente dell'ente di previdenza per chiedere "l'applicazione delle norme di legge, recentemente approvate, a tutela dei lavoratori nella predisposizione del nuovo bando per la commessa del call center aquilano in scadenza a giugno".

Nella lettera Boeri rassicura sul fatto che dal bando di gara per il nuovo appalto sarà escluso dal "massimo ribasso" la spesa per il personale (costo del lavoro), mentre sulla clausola sociale ribadisce che verrà inserita per l'appaltatore subentrante. Non fa cenno nella missiva ai subappalti.

Scarica la lettera originale di Boeri

Ultima modifica il Venerdì, 24 Marzo 2017 15:52

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