Mercoledì, 31 Maggio 2017 16:14

Edilizia residenziale pubblica, M5S: "DDL per tutelare assegnatari"

di 

“Abbiamo sollecitato, incalzato le amministrazioni competenti affinché stanziassero risorse per l’avvio della ricostruzione degli alloggi di edilizia pubblica residenziale; otto anni dopo, non è stata posta neppure una pietra”.

A denunciarlo Fabrizio Righetti, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, che stamane ha tenuto una conferenza con Antonio Perrotti, candidato al Consiglio comunale, e col consigliere regionale Domenico Pettinari che – ha aggiunto Righetti – ha presentato un'interrogazione invitando il Consiglio regionale ad approvare un disegno di legge “così da superare alcune problematiche vessatorie per i cittadini assegnatari di alloggio popolare”.

Da tempo, il Movimento 5 Stelle si sta interessando della mancata ricostruzione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica: “Il vice presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli e il Consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci avevano assicurato un finanziamento di 80 milioni per il 2017, e invece non è stato stanziato neppure un euro”, ha sottolineato Perrotti; dunque, “i conseguenti appalti che sarebbero dovuti partire quest’anno, non partiranno”. Nei giorni scorsi, Lolli ha annunciato che nella riunione pre-Cipe di lunedì 22 maggio, è stato approvato un intervento di finanziamento per la ricostruzione degli immobili Ater [leggi qui]; si tratta – ha spiegato – di 15 interventi, 11 di competenza del Provveditorato alle Opere pubbliche e 4 di competenza Ater, per un valore complessivo di 35 milioni e 203 mila euro a valere sulla Legge di Stabilità 2015. “Entro 24 mesi dall’apertura dei cantieri – ha promesso il vice presidente della Giunta regionale – è prevista la consegna di 158 alloggi, corrispondenti ad altrettanti nuclei familiari”.

“Vigileremo”, ha assicurato Perrotti. Intanto, la richiesta di sospensiva del masterplan di ricostruzione del complesso di San Gregorio [leggi qui], istruita innanzi al Tar dal Movimento 5 Stelle, è stata respinta, “ma andremo in Consiglio di Stato” ha spiegato l’attivista pentastellato, “e così porteremo avanti la nostra ipotesi progettuale alternativa su Valle Pretara”.

Anche il candidato di centrodestra, Pierluigi Biondi, “in continuità con l’indirizzo politico dell’amministrazione uscente – l’affondo di Perrotti – ha parlato di sperimentazione urbanistico-architettonica su porzioni di territorio significative come, appunto, il quartiere di Valle Pretara e il complesso di San Gregorio che – è scritto nel programma elettorale – potrebbero diventare dei progetti di alto valore estetico e sociale. E’ la stessa logica colonialista messa in campo dal centrosinistra; la verità è che si vorrebbero lasciare gli assegnatari di case popolari nei Map e nei progetti Case, ‘cacciandoli’ dalle zone dove vivevano: una vera e propria apartheid – l’atto d’accusa dei pentastellati – già perpetrata, d’altra parte, allorché si decise di escludere dalle graduatorie per gli alloggi temporanei post-sisma i residenti nel complesso di San Gregorio”.

Come detto, il Movimento 5 Stelle sta lavorando ad ipotesi progettuali diverse, “serie, praticabili ed economiche” ha ribadito Perrotti, che prevedono “un polo multifunzionale a Valle Pretara con l’unificazione dei progetti Ater e la rimodulazione del progetto di San Gregorio, inquadrato in un programma di riqualificazione della frazione, con la piazza antistante la stazione della metro, in corso di realizzazione, che potrebbe divenire uno spazio commerciale e di servizi con copertura fotovoltaica e sovrapasso”.

C’è poi l’interrogazione di Pettinari, “l’ennesima iniziativa messa in campo dal M5S Abruzzo; ho proceduto con una interrogazione e non con un disegno di legge – ha spiegato il consigliere regionale – chiedendo alla maggioranza di centrosinistra di legiferare: ogni proposta firmata 5 Stelle viene sistematicamente bocciata, per il semplice fatto di essere nostra, e, dunque, ho preferito fare 10 passi indietro, chiedendo alla Giunta di mettere la firma ad un disegno di legge che rispondesse alle problematiche sollevate con l’interrogazione. Per noi, l’importante è risolvere i problemi degli ultimi e degli emarginati”.

Cosa chiede il consigliere regionale nell’interrogazione che – nelle intenzioni – dovrebbe fare da intelaiatura al disegno di legge? “Di superare l’assurda situazione che si è venuta a creare con l’assegnazione degli alloggi Case e Map agli ex affittuari di alloggi Erp gestiti dall’Erp o dal Comune dell’Aquila”, la risposta di Pettinari; “in contrasto con la legge regionale 96/96, gli affittuari sono stati costretti a pagare affitti e oneri condominiali molto più costosi: si è passati da una media di 30-40 euro al mese, a 200-250 euro. Significa ledere il diritto all’abitare di decine di famiglie già sconvolte dal terremoto: se i cittadini hanno diritto al canone sociale, non capiamo perché non si possa assicurare anche se alloggiati al progetto Case e Map”. Altra criticità attiene ai proprietari che avevano riscattato gli alloggi e si sono trovati a fronteggiare i nuovi oneri insieme ai costi del mutuo in essere. “Viste le prospettive di rientro piuttosto lunghe – ha aggiunto Pettinari – è opportuno che la Regione intervenga costituendo un fondo teso ad abbattere i costi d’affitto, in modo da superare l’attuale situazione punitiva e sperequante e permettere, così, agli affittuari Erp meno abbienti di beneficiare del regime sociale che viene ancora oggi applicato nel resto del territorio regionale”.

In questo senso, il consigliere regionale pentastellato propone l’istituzione di un fondo regionale di 350mila euro: d’altra parte, sono 108 le famiglie che potrebbero beneficiare del canone sociale, per 200mila euro annui, cui si aggiungerebbero 150mila euro per le famiglie che hanno riscattato l’alloggio e che si trovano ad affrontare le spese del mutuo e dell’affitto di Case e Map.

Ultima modifica il Mercoledì, 31 Maggio 2017 17:06

Articoli correlati (da tag)

Chiudi