Domenica, 01 Dicembre 2013 19:20

Botta e rispostra tra Trigilia e Cialente. Il Ministro: "Critiche suscitano sconcerto"

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Con una qualche sceneggiata, chiederemo un altro ministro di riferimento. Basta con Trigilia. Parole del sindaco Cialente che, nel corso della conferenza stampa convocata nella mattinata di venerdi, non aveva mancato pesanti stoccate al titolare dello Sviluppo e della Coesione territoriale. Stavolta, però, il ministro ha rispoto, ancor più duramente: il primo cittadino ha "rilasciato ripetute dichiarazioni con le quali attribuisce al Ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia, mancanza di impegno e di interesse per i problemi della ricostruzione dell'area colpita dal sisma".

"Critiche che suscitano sconcerto", si legge in una nota dell'ufficio stampa del ministro, che "devono essere respinte con fermezza in quanto tendono a generare preoccupazioni ingiustificate nella popolazione duramente colpita dal sisma circa l'impegno del ministro che ha la delega a seguire i problemi della ricostruzione, e dell'intero Governo. Le dichiarazioni del sindaco non appaiono improntate al senso di responsabilità che dovrebbe guidare tutte le istituzioni doverosamente impegnate ad affrontare i problemi creati dal terremoto, ma sembrano orientate piuttosto a ricercare un facile consenso a scapito di una corretta informazione sui fatti".

Poi, il ministero ricostruisce quanto accaduto in questi mesi: "Da quando ha assunto la delega per l'Aquila, nel maggio scorso, il Ministro per la Coesione territoriale si è impegnato a garantire un flusso di risorse adeguato alle necessità della ricostruzione. Finora non sono mai mancate risorse!". Gli uffici del Ministro precisano che le risorse "disponibili presso la Tesoreria del Comune erano pari a circa 400 milioni. Quelle impegnabili per le future esigenze connesse alla ricostruzione ammontano attualmente a 500 milioni nel solo 2013 e a oltre 1.000 in termini di programmazione di impegni. Dal dicembre 2012 a oggi le risorse trasferite per la ricostruzione e per le altre attività conseguenti al sisma nell'intero cratere sono state pari ad oltre 2 miliardi. I cantieri attualmente aperti sono 2.800 di cui circa 1.000 nel centro storico dell'Aquila".

Insomma, le risorse per la ricostruzione "non sono finora mancate e anche per il futuro vi è un'intesa tra il Ministro per la Coesione e il Ministro per l'Economia che garantirà il flusso di risorse necessario per non rallentare il processo".

"Accanto all'impegno per la ricostruzione - spiegano gli uffici del Ministro -, è poi continuato quello per lo sviluppo e la rivitalizzazione dell'economia locale. Negli ultimi mesi sono stati definiti investimenti - che verranno formalmente avviati entro l'anno - per oltre 100 milioni. Essi riguardano, tra gli altri, il settore farmaceutico, le attività universitarie, il settore turistico, un'innovativa rete infrastrutturale dei servizi. Inoltre, si sta lavorando, anche attraverso un gruppo di lavoro, alla localizzazione delle attività economiche e di servizio in modo da garantire la rivitalizzazione del centro storico via via che procede la ricostruzione. Dunque i fatti mostrano che si è lavorato seriamente, ma sobriamente, per venire incontro alle esigenze della popolazione dell'Aquila e dei comuni del cratere duramente colpiti dal sisma. Le preoccupazioni dei cittadini sono comprensibili e l'impegno delle istituzioni deve essere ancora maggiore, ma proprio per questo non sono accettabili critiche infondate e strumentali".

E' arrivata nella giornata di lunedì anche la replica alle parole del Ministro da parte del sindaco Massimo Cialente: "Il ministro Trigilia mi bacchetta con parole molto dure, accusandomi di mancanza di responsabilità istituzionale e di essere dedito a ricercare un facile consenso, a discapito di una corretta informazione sui fatti - attacca il primo cittadino - Nella conferenza stampa che ho tenuto l'altro giorno ho chiaramente detto, e lo ribadisco, che è giunto il momento di un chiarimento con il dicastero della Coesione territoriale e con lo stesso ministro, sia perché lamentiamo una sua scarsa attenzione e presenza, sia perché siamo rimasti esterrefatti constatando che proprio il ministero che dovrebbe aiutarci e tutelarci nelle nostre ineludibili esigenze e problematiche è quello che aveva bocciato i nostri emendamenti, dando un parere negativo inspiegabile, senza peraltro consultare né la senatrice Pezzopane, che li aveva presentati, né il Comune dell'Aquila, che ne aveva fatto richiesta. Solo grazie al vice ministro Fassina, al sottosegretario Legnini e all'impegno della senatrice Pezzopane, che ha dovuto battersi in Commissione Bilancio, gli emendamenti sono poi passati. Emendamenti, come quello per la proroga dei contratti per il personale precario, oppure quello relativo ai bilanci dei Comuni, senza i quali si sarebbe fermata la ricostruzione e la vita stessa del Comune dell'Aquila. Anziché frasi offensive rispetto al mio ruolo istituzionale mi sarei aspettato dunque una spiegazione di questa circostanza che, nel migliore dei casi, può denotare una totale sottovalutazione dei problemi o, peggio ancora, una malcelata incuria. È su questo che mi sarei aspettato una risposta. Risposta che ci è dovuta".

"Per quanto riguarda i finanziamenti - si legge nella nota di Cialente - per i quali aspettiamo una liberatoria a poterli utilizzare subito, come competenza e in parte come cassa, non accetto ricostruzioni false. Il miliardo e 200 milioni è stato ottenuto solo grazie alle azioni di mobilitazione e di lotta messe in atto dal Comune dell'Aquila, anche pesanti, come il gesto di togliere il tricolore dalle sedi comunali. Mi stupisce, infine, che venga evocata dal ministro la vicenda dei 100 milioni per il rilancio economico e produttivo. E' un anno che queste risorse sono disponibili ed è un anno che si arranca stancamente, attraverso allucinanti passaggi burocratici, vissuti come ineludibile condanna e supinamente subiti senza alcuno sforzo per accelerare i tempi. Il risultato è che i 100 milioni sono ancora a Roma, mentre qui intere famiglie non sanno come sopravvivere. La verità è che si sta procedendo molto stancamente, anche rispetto a questioni decisive, come la mia richiesta di provvedere immediatamente a riconfermare il diritto a rientrare nelle sedi delle loro attività commerciali e artigianali per le centinaia di attivitá produttive che, alla data del sisma, erano localizzate nel centro storico. Burocrazia, lentezza e, soprattutto, un atteggiamento paternalistico del quale siamo stanchi. Se si ha un compito lo si deve assolvere seriamente, altrimenti è meglio lasciare il passo a chi lo vuole e lo sa fare".

Ultima modifica il Martedì, 03 Dicembre 2013 09:23

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