Schiaffo all’assessora Sabrina Di Cosimo.
Stanotte, il Consiglio comunale ha approvato a maggioranza il bilancio di previsione, il primo dell’era Biondi [qui]. Il voto finale è arrivato al termine di una lunghissima maratona, protrattasi oltre la mezzanotte anche per via dei 150 emendamenti presentati dalla minoranza al Dup, il documento unico di programmazione [qui]. Ebbene, gli emendamenti delle opposizioni sono stati bocciati tutti. Eccetto due: il primo, presentato dalla consigliera dem Emanuela Iorio e che prevede, in sostanza, d'istituire un capitolo nel bilancio di previsione destinato al sostegno delle iniziative sportive per studenti disabili; il secondo, a prima firma Lelio De Santis e condiviso da Daniele D’Angelo, capogruppo di Benvenuto Presente, che impegna la Giunta al rinnovo della convenzione con la società Ad Moving per la cartellonista pubblicitaria del santuario di San Pietro della Jenca sull’autostrada A24.
E qui sta il nodo politico: il voto della maggioranza è stato un segnale chiaro di sfiducia all’assessora Di Cosimo che aveva ribadito la volontà di non rinnovare l’accordo; come anticipato nei giorni scorso da newstown [qui], d'altra parte, l’assessora è al centro di una fronda alimentata dal suo stesso partito che vorrebbe una staffetta, se così può definirsi, con il coordinatore comunale Stefano Morelli. Ora, la gran parte del gruppo consiliare di Forza Italia ha votato contro la proposta, e così Leonardo Scimia, oramai in orbita forzista e in contrapposizione col suo capogruppo D'Angelo, sebbene Maria Luisa Ianni abbia votato a favore e i colleghi Ferdinando Colantoni e Elisabetta De Blasis abbiano deciso di non partecipare al voto.
Non poteva essere altrimenti; un voto compatto a favore avrebbe sancito l’atto di sfiducia pubblicamente. E' stato chiaro, però, l'avvertimento inviato dalle altre forze di maggioranza, d’insoddisfazione per l’azione amministrativa di Sabrina Di Cosimo certo, e che è suonato tuttavia come un messaggio implicito proprio a Forza Italia e al vice sindaco Guido Quintino Liris, in particolare.
Liris è già in campagna elettorale in vista delle elezioni Regionali e, come avevamo spiegato nei giorni scorsi [qui], sta tentando di costruire condizioni favorevoli alla sua corsa all’Emiciclo; va letta anche in questo senso la contrapposizione – sempre più evidente – con i salviniani, per un rimpasto di Giunta che porterebbe nell’esecutivo Morelli, esponente dell’ala storica forzista - quella del ’94 per intenderci - utile ai fini di una campagna elettorale che si preannuncia durissima e che varrebbe, dunque, il 'sacrificio' della pur vicina Di Cosimo, invisa al gruppo azzurro e, in particolare, al capogruppo Roberto Jr Silveri, con l’obiettivo, tra l'altro, di strappare la delega all’urbanistica alla Lega, stante l’elezione di Luigi D’Eramo alla Camera.
In questo quadro, il voto di ieri sera è stato, appunto, un avvertimento che va ben oltre il tema del contendere e l’azione dell’assessora Di Cosimo: in sostanza, c'è un asse tra le forze di maggioranza per evitare che la Giunta, e il Consiglio, vengano piegati a interessi personali o di partito, e il malcontento sta spaccando pure Forza Italia. D’altra parte, segnali in questo senso si percepivano da giorni, e con questa chiave di lettura va letta la nota durissima che il sindaco Pierluigi Biondi aveva recapitato al centrodestra da Mosca, “tra la poltrona di sindaco e la dignità sceglierò sempre la seconda”.
Tant’è vero che ieri mattina, la riunione dei capigruppo – con la sponda di parte del centrodestra – ha preteso e ottenuto che gli emendamenti venissero discussi in aula sebbene vi fosse il parere negativo contabile e di regolarità tecnica. Parte della maggioranza ha voluto arrivare a discussione e misurarsi, sebbene il sindaco Pierluigi Biondi, nella riunione tra le forze di centrodestra che si è tenuta all’ora di cena, abbia tentato d'evitare lo schiaffo al suo assessore, e l'accordo pareva essere stato raggiunto; una riunione, tra l’altro, caldissima, dai toni pure violenti, con il capogruppo della Lega Daniele Ferella e il consigliere Fabrizio Taranta che si sono scagliati contro il presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari, reo di aver portato a discussione alcuni emendamenti su Arischia presentati da Elia Serpetti sebbene fosse stato deciso di non ammettere proposte che comportassero disavanzi di spesa, come nel caso di specie, e costringendo così Taranta a votare contro proposte al piano triennale delle Opere pubbliche che, in sostanza, andavano in favore della frazione d’elezione. D'altra parte, la sensazione è che Forza Italia abbia voluto mettere all'angolo i salviniani, stante il fatto che gli altri emendamenti del gruppo de 'Il Passo Possibile', proposti da Paolo Romano, erano stati dichiarati inammissibili pur avendo le coperture.
Il punto politico, tuttavia, resta il voto sull’emendamento presentato da Lelio De Santis, e condiviso da parte della maggioranza, a sancire un'alleanza tra le forze di governo avverso Forza Italia. Vanno lette anche così le parole di Daniele D’Angelo: “giusta la collaborazione con l’opposizione; la montagna non ha bisogno di colori politici, ma di gente onesta e seria”.