Mercoledì, 30 Luglio 2014 16:58

Cialente al Governo: senza Struttura Tecnica di Missione, stop alla ricostruzione

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L'annuncio era arrivato a metà aprile. A margine dell'inaugurazione del 'Front Office per la ricostruzione privata', al piano terra di palazzo Rotilio, in via Avezzano, il sottosegretario all'economia Giovanni Legnini, che aveva appena ricevuto la delega al cratere, intese rassicurare sul rinnovato impegno dell'esecutivo Renzi: "Stiamo lavorando su più fronti. Innanzitutto, alla ricostituzione di un ufficio dedicato all'Aquila, una 'Struttura tecnica di missione' che sarà varata a breve dal Governo".

Spiegò Legnini: "Si tratta di una struttura tecnica che sarà dedicata esclusivamente a L'Aquila. Gli Uffici speciali della ricostruzione continueranno nel loro lavoro, stanno lavorando molto bene e, dunque, non ci sarà alcuna modifica della loro natura. Al Governo però vi era una struttura che si chiamava Diset (Dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali) impegnata sulla ricostruzione e che ora, invece, è stata accorpata al Dipe, il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica che sovraintende al Cipe. Poiché L'Aquila ha bisogno di una dedizione strutturale, fermi restando gli assetti dei poteri - ribadì Legnini - vogliamo dunque garantire la costituzione di una nuova struttura, che con ogni probabilità si avvarrà degli stessi uomini che hanno già seguito la ricostruzione, e che abbia però un carattere esclusivo. E' un efficientamento strutturale e funzionale, non una modifica degli assetti".

Sono passati tre mesi e mezzo. E della struttura tecnica di missione non c'è traccia. Dunque, stamane il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Matteo Renzi, al sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri Graziano Delrio e allo stesso Giovanni Legnini, minacciando la sospensione di tutte le attività dell'amministrazione nell'ambito della ricostruzione se non dovessero arrivare a breve rassicurazioni sulla istruzione dell'ufficio. "Non posso far nulla", ha spiegato Cialente. "Non posso pagare il Cas, non posso dare il via libera a nuovi progetti".

In effetti, fino all'avvento del Governo Renzi, il Diset aveva gestito quello che restava del commissariamento di Gianni Chiodi, lo “stralcio”, occupandosi tra l'altro del coordinamento dei rapporti con le autorità centrali, con un ruolo di indirizzo e impulso verso gli Uffici speciali. Funzioni che, ad oggi, non sono state affidate ad alcuna struttura tecnica esclusivamente dedicata alla ricostruzione.

Per questo, il sindaco Cialente ha scritto al Governo. "Non è una 'cialentata'", ha inteso sottolineare. "Purtroppo, non possiamo fare altrimenti: se non arriveranno risposte, saremo costretti a sospendere le attività. E dovrò spiegarlo alla cittadinanza. Con il pericolo - ha ribadito il primo cittadino nella missiva - che possano scatenarsi manifestazioni contro il Governo".

La risposta è attesa nelle prossime ore.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 30 Luglio 2014 18:12

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