A qualche ora dalla conferenza stampa indetta dal centrodestra aquilano per denunciare le secche in cui si è incagliata la ricostruzione, con l'invito alla senatrice Paola Pelino affinché solleciti e incalzi il Governo a dare risposte celeri e certe su risorse e governance, il Partito democratico cittadino risponde, con una nota firmata dal segretario Stefano Albano.
"Finalmente il centrodestra cittadino manifesta interesse e mette a punto proposte per la ricostruzione dell'Aquila e del cratere sismico", scrive Albano. "Ben vengano. Tuttavia vogliamo suggerire agli esponenti del centrodestra, in primo luogo alla senatrice Paola Pelino, innanzitutto un'informazione di natura tecnica. I 600 milioni proposti dalla senatrice come finanziamento annuo alla ricostruzione sono largamente insufficienti: i soldi stanziati annualmente, finora, superano il miliardo, ed è di questa cifra che abbiamo bisogno, anno dopo anno, per riuscire a rispettare il cronoprogramma".
In altre parole, "se la proposta della senatrice Pelino fosse accolta staremmo peggio di prima", sottolinea Albano. Che poi non manca di lanciare una stilettata al centrodestra: "Meglio sarebbe stato nel periodo immediatamente successivo al sisma istituire come avevamo proposto una tassa di scopo per fare fronte alle spese della ricostruzione, proposta che venne bocciata dal governo Berlusconi e dal centrodestra in Parlamento di cui la senatrice Pelino era esponente. Questo è il peccato originale che impedisce agli aquilani di disporre di risorse certe per la ricostruzione".
Quanto all'altra proposta che, continua Albano, "ci sembra sia sostanzialmente quella di commissariare la ricostruzione, non possiamo che essere in profondo disaccordo. I guasti prodotti dai commissariamenti e dalle gestioni esterne in questa città sono drammaticamente, nei giorni in cui vengono sequestrati i balconi a rischio dei Progetti Case, sotto gli occhi di tutti. A poco serve tentare di scaricare le responsabilità sul Comune: aspettiamo gli esiti delle indagini della magistratura, ma è evidente a tutti che la manutenzione c'entra poco. C'entrano, invece, le procedure straordinarie e l'ansia di prestazione in cui si sono potute facilmente inserire le truffe e l'illegalità. Chi ha pagato sono stati i cittadini aquilani: case scadenti, e risorse sottratte alla ricostruzione di oggi".
"Riproporre oggi modelli fallimentari e che hanno prodotto immobilismo e guasti è quanto di più miope si possa immaginare", ribadisce il giovane segretario cittadino del Partito Democratico. "Gli aquilani hanno dimostrato con le loro battaglie di saper individuare le procedure e i meccanismi giusti. La ricostruzione procede, e non serve tentare di sconvolgere le procedure rodate con improbabili rivoluzioni che rischiano solo di creare confusione. C'è un problema, per così dire, di benzina, e non bastano certo le risorse che ipotizza la senatrice Pelino. La nostra battaglia, di cui ci faremo portatori nella prossima visita del presidente del Consiglio, rimane quella di individuare un flusso costante di risorse, da ottenere in sede europea con il via libera all'esclusione dai vincoli di bilancio delle risorse investite per fare fronte alle calamità naturali o in alternativa, attraverso la Cassa depositi e prestiti".