Martedì, 14 Ottobre 2014 14:18

Case, l'affondo del centrodestra. "Acquisizione, scelta drammatica"

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All'indomani della V Commissione 'Garanzia e Controllo', convocata dal presidente Raffaele Daniele su richiesta di alcuni consiglieri di minoranza - Luigi D'Eramo, Prospettiva 2022, Giorgio De Matteis ed Emanuele Imprudente, L'Aquila Città aperta, Daniele Ferella, Tutti per L'Aquila - per iniziare a discutere di tutte le problematiche relative al progetto Case, gli esponenti del centrodestra cittadino hanno tenuto una conferenza stampa. E hanno iniziato segnando, di nuovo, la distanza che pare oramai incolmabile con il presidente Daniele: "Siamo stati costretti a chiedere la convocazione della Commissione - ha sottolineato De Matteis - perché, ad oltre un mese dal crollo del balcone a Cese di Preturo, si iniziasse finalmente a discutere di una situazione da tempo al collasso e che potrebbe mettere in ginocchio il Comune dell'Aquila".

Esponenti del centrodestra cittadino, dicevamo. Prima di entrare nel merito delle denunce dei consiglieri di minoranza che stamane hanno convocato la conferenza stampa, conclusa la breve esperienza politica di 'Rivoluzione L'Aquila', è utile chiarire i contorni della loro azione politica: "qui, c'è la coalizione che rappresenta il 40% dei consensi ottenuti alle ultime elezioni amministrative", ha sottolineato Luigi D'Eramo. La coalizione che ha sostenuto la candidatura a primo cittadino di Giorgio De Matteis, nella primavera del 2012. Dunque, si tratta del centrodestra che ha preso le distanze, e continua a farlo evidentemente, da Forza Italia. Oggi non c'era Guido Quintino Liris, capogruppo e vice presidente regionale di FI, e non c'erano neppure il compagno di partito Roberto Tinari e Alessandro Piccinini, capogruppo del Nuovo Centro Destra. Ovviamente, non è stato 'invitato' Raffaele Daniele che, in Consiglio comunale, rappresenta l'Udc e che si è posto, a lungo, come alternativa proprio a De Matteis. E' la rivincita dell'ex vice presidente del Consiglio regionale, senza dubbio, che era rimasto ai margini dell'esperienza di 'Rivoluzione L'Aquila'.

Nuovi equilibri, insomma. "Anche nel centrodestra - ha continuato D'Eramo - deve finire una certa politica degli annunci che punta alle prime pagine dei giornali ma che è carente dal punto di vista dei contenuti". D'Eramo ha poi definito "approssimative" le dichiarazioni rilasciate dalla senatrice Paola Pelino, qualche giorno fa a L'Aquila proprio con Guido Quintino Liris. Una presa di distanza utile a sfuggire alle critiche dei tanti che, in queste ore, rimproverano al centrodestra aquilano di aver difeso 'il miracolo berlusconiano', quel progetto Case oggi al centro del dibattito cittadino per le enormi difficoltà di gestione e manutenzione, oltre che per le spinose questioni urbanistiche e ambientali che pone e a cui non si è mai data risposta, e il lavoro del dipartimento di Protezione Civile, e del suo capo Guido Bertolaso che in molti volevano insignire addirittura della cittadinanza onoraria.

"Alle inaugurazioni e ai tagli dei nastri partecipavano Cialente e Pezzopane, non 'fessi' come me", ha incalzato De Matteis. "Non abbiamo mai scodinzolato dietro a Berlusconi e il nostro giudizio sul progetto Case, già allora, era assolutamente negativo. Basterebbe rileggere le sbobinature dei Consigli comunali e le dichiarazioni rilasciate alla stampa". Come a dire: erano altri a credere nel miracolo del premier operaio. Forza Italia, appunto, che alle elezioni del 2012 sostenne la candidatura di Pierluigi Properzi (oggi capogruppo in Consiglio di 'Domani L'Aquila'). Eccolo dunque il contorno politico della vicenda.

Dunque, le denunce ribadite stamane in conferenza stampa. "Con l'acquisizione al patrimonio del progetto Case, nel settembre 2012, con oneri totalmente a carico del Comune dell'Aquila, si è sancito un passaggio irreversibile e drammatico", ha spiegato De Matteis. "Tentammo di sollevare alcuni aspetti che, già allora, ritenevamo improcrastinabili: la gestione economica delle piastre, la manutenzione ordinaria e straordinaria, la questione delle utenze, gli espropri dei terreni su cui sono stati realizzati gli immobili". Al contrario, "la maggioranza non ha voluto neppure considerare la possibilità di trattare con maggiore cautela l'acquisizione, decisa in tutta fretta. Ad esempio, proponemmo di lasciare a carico dello Stato, per almeno dieci anni, la manutenzione degli immobili. E invece, si scelse di non trattare adeguatamente uno dei problemi più difficili che il Comune dovrà affrontare, con conseguenze drammatiche per la città".

Come già alcuni comitati di assegnatari degli alloggi del progetto Case, anche Giorgio De Matteis ha spiegato che l'amministrazione sapeva e nulla ha fatto, in questi anni, per evitare il disastro che si sta consumando. E ha mostrato le carte: già nel marzo 2010, il dipartimento di Protezione civile inviava una nota, al sindaco Cialente, 'con lo scopo di preparare il subentro del Comune dell'Aquila nelle attività concernenti il progetto Case'. Su richiesta del Comune, il Consorzio Case aveva spedito tutte le documentazioni necessarie al passaggio di consegne. E 'a seguito di ciò - si leggeva nella nota - vengono a cessare tutte le attività del Dipartimento della Protezione civile in ordine al predetto progetto'.

Insomma, già a marzo 2010 - sottolinea De Matteis - "l'amministrazione aveva i documenti necessari per affrontare al meglio la difficile acquisizione del progetto Case che venne formalizzata più di due anni dopo, nel settembre 2012. Inutile che ora il sindaco Cialente chieda aiuto al dipartimento di Protezione civile: Gabrielli non ha fatto altro che ribadire quanto il sindaco sapeva già. Al termine dello stato d'emergenza, preteso dal centrosinistra per poter gestire il post terremoto a suo modo, e con l'acquisizione a patrimonio del progetto Case, oneri e costi ricadono esclusivamente sul Comune dell'Aquila".

Una vera e propria 'sola', come De Matteis ebbe a dire nel Consiglio comunale che discusse la delibera di acquisizione. E di cui è stata letta la sbobinatura: "Già oggi, il Comune dell'Aquila sta impegnando 500mila euro per la manutenzione dei solai. E arrivano altre notizie, drammatiche: per esempio, sulla omologazione e manutenzione degli isolatori sismici. Per non parlare dei debiti che si stanno accumulando con le società fornitrici di gas e elettricità. La verità è che nessuno si fila più Cialente, oramai isolato: Renzi ha rinviato la visita e chissà quando verrà, in generale il Governo pare davvero 'poco attento' alle vicende aquilane e Gabrielli lo ha scaricato".

"Per questo - ha spiegato Luigi D'Eramo - abbiamo chiesto la convocazione urgente della V Commissione e la calendarizzazione di riunioni che dovranno analizzare, punto per punto, le spinose questioni che andranno affrontate. Bisogna fare in fretta: siamo dinanzi al pericolo del più grande dramma economico-finanziario nella storia del Comune dell'Aquila".

D'Eramo ha poi ricordato che ieri, in sede di Commissione, si è scoperto - tra l'altro - che il collaudo definitivo degli alloggi del progetto Case è avvenuto naturalmente. Cosa vuol dire? "Nel 2011, è stato assicurato un collaudo provvisorio. La legge prevede che - trascorsi due anni - arrivi naturalmente il collaudo definitivo, datato in effetti nel 2013. Nel frattempo però, il Comune ha acquisito al patrimonio gli alloggi: a dire che l'ha deciso senza aver neppure istruito il collaudo definitivo. Evidentemente, era tanta la fretta di raggiungere l'obiettivo politico che non si è pensato ad un vero e proprio collaudo. Anzi, il sindaco Cialente - in risposta alle parole di De Matteis che definì appunto una 'sola' l'acquisizione - si disse convinto che il progetto Case fosse 'un grande patrimonio che potremo usare in vario modo'. Per esempio, cedendo qualche piastra all'Esercito in cambio di una caserma".

Si noti bene: D'Eramo sta leggendo le sbobinature del Consiglio comunale che discusse l'acquisizione. Se non fosse che il progetto Case è patrimonio indisponibile, che dunque non si può vendere né cedere, perché costruito - almeno in parte - con i soldi dell'Europa e perché non sono ancora state completate le pratiche di esproprio dei terreni. C'è una "responsabilità politica stratosferica", ha dunque incalzato Emanuele Imprudente, "per la decisione di chiudere anticipatamente l'emergenza, nonostante la struttura comunale non fosse affatto pronta ad affrontarla, e per l'acquisizione del progetto Case. Abbiamo sollevato mille criticità: sottolineai come fosse l'unica arma rimasta per trattare con il Governo. Ora, ha poco senso dire che l'avevamo detto. Da opposizione responsabile, intendiamo affrontare i problemi uno per uno, per evitare il dissesto del Comune dell'Aquila che significherebbe l'aumento esponenziale delle tasse per i cittadini".

Ultima modifica il Martedì, 14 Ottobre 2014 14:41

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