Il Consiglio comunale riunito stamane dal presidente Carlo Benedetti avrebbe dovuto discutere una serie di interrogazioni presentate dai consiglieri civici Ettore Di Cesare - in particolare, riguardo l’attuazione della mozione avente per oggetto il cablaggio in fibra ottica degli edifici fino alle singole unità abitative, le problematiche costruttive dei quartieri Case e le azioni di rivalsa nei confronti delle ditte costruttrici, dei progettisti e dei direttori dei lavori, l’attuazione di un’ulteriore mozione riguardante l’avviso pubblico per la ricerca di nuovi locali dove trasferire gli uffici comunali oggi situati in via Roma - e Vincenzo Vittorini, l'una relativa alle politiche di sviluppo turistico, l'altra all'assegnazione di unità abitatie del complesso Case alle associazioni.
L'assise avrebbe poi dovuto discutere l’assestamento al bilancio di previsione 2014, lo schema di atto costitutivo e lo statuto dell’associazione Urban Center e l’adozione della carte delle microaree a comportamento sismico omogeneo per le zone di Monticchio, Bazzano e Sant’Elia.
Usiamo il condizionale perché, in realtà, il Consiglio comunale è durato qualche minuto. Infatti, il consigliere di maggioranza Tonino De Paolis (Pd) ha chiesto e ottenuto che venisse invertito l'ordine del giorno e che si discutesse subito, dunque, della delibera per l'acquisizione al patrimonio del terreno su cui insistono i Map di Onna. Senza accorgersi che la maggioranza non aveva i numeri per approvare la delibera: assente, il capogruppo del Pd Maurizio Capri.
A quel punto, i consiglieri di minoranza hanno abbandonato l'aula e, al momento del voto, sono rimasti soltanto 15 consiglieri di maggioranza. Mancando il numero legale, il presidente Benedetti non ha potuto far altro che sciogliere il Consiglio che, in seconda convocazione, tornerà a riunirsi sabato 29 novembre, alle ore 9.
Un brutto segnale per la maggioranza, senza dubbio. Resta da capire se si sia trattato soltanto di una scelta incauta e distratta di De Paolis o se, invece, alcuni esponenti della maggioranza di centrosinistra abbiano voluto inviare un messaggio al sindaco Massimo Cialente e alla sua Giunta.
L'acquisizione dei terreni su cui insistono i Map, infatti, è assai spinosa. E si trascina da anni. Già settimana scorsa, la delibera - al primo punto all'ordine del giorno del Consiglio convocato per il 20 novembre - era stata frettolosamente ritirata per essere discussa, di nuovo, in Commissione bilancio. Oggi, era attesa l'approvazione. E invece, il Consiglio è saltato.
I Map di Onna appartengono alla Provincia autonoma di Trento, alla Croce Rossa ed alla Protezione civile che li hanno costruiti costituendosi in consorzio. Sorgono su terreni a destinazione agricola che il Comune dell'Aquila ha avuto in comodato d'uso gratuito per tre anni. Scadenza, maggio 2012. In altre parole, non sono stati espropriati.
Il contratto prevedeva, tra l'altro, tre unità immobiliari per la famiglia Pica Alfieri, proprietaria del terreno, e lo smantellamento di tutto il costruito (sottoservizi inclusi) una volta decaduto il termine. "Ripristinati" - così diceva il contratto - "nella loro naturalità", cioè sgombrati dalle abitazioni e dalle altre opere di urbanizzazione (strade, parcheggi, illuminazione, sottoservizi) che nel frattempo erano state realizzate. Due anni e mezzo fa, appunto.
Scaduto il comodato, il Comune ha chiesto alla famiglia Pica Alfieri due mesi di proroga per cercare di arrivare a un'intesa per l'acquisto definitivo dell'area. La proposta formulata prevedeva di considerare i terreni come appezzamenti agricoli e di pagarli, quindi, 10 euro m/q per un totale di circa 630mila euro. La famiglia Pica Alfieri, però, valutando i terreni come edificabili, ha risposto picche, chiedendo quasi dieci volte tanto: 5milioni di euro. Di qui il contenzioso.
Così, si è arrivati alla delibera approvata in Commissione bilancio, nell'ottobre scorso, che doveva ottenere il via libera definitivo dal Consiglio comunale già settimana passata: esproprio dei terreni sui quali è stata edificata la "nuova" Onna con un indennizzo per la famiglia Pica Alfieri di 716mila euro (comprensivi di interessi).
In fase di discussione della delibera, però, l'opposizione in Consiglio ha espresso tutte le su perplessità sia per la decisione, assunta all'indomani del sisma, di sottoscrivere un comodato d'uso fino al 2012 ("Cosa pensavate che Onna nel frattempo sarebbe stata ricostruita?"), sia per l'espressa volontà di pagare l'indennizzo con l'apposito plafond stanziato dalla delibera Cipe 135 per risarcire i proprietari dei terreni espropriati dopo il terremoto ("Siamo sicuri che si possa fare e che domani non verrà l'Agenzia delle Entrate a chiederne il conto?).
Dunque, la delibera è stata ritirata ed è tornata in Commissione bilancio. Tra l'altro, l'assessore alle Opere pubbliche Alfredo Moroni aveva chiesto di stralciare dalla bozza il comma relativo alla "presa in carico degli oneri connessi alle spese di manutenzione", edotto evidentemente dell'esperienza del Progetto Case. E l'assessore con delega all'assistenza alla popolazione, Fabio Pelini, aveva invece annunciato l'intenzione di chiedere un canone di compartecipazione anche agli abitanti del villaggio di Onna, finora esentati in virtù del fatto che i Map non sono mai stati acquisiti dal Comune.
Così confezionata, stamane la delibera è tornata all'attenzione dell'assise consiliare. Che però non l'ha discussa.
Infuriato, il sindaco Massimo Cialente ha chiesto che gli atti della seduta vengano immediatamente trasferiti alla Corte dei Conti e ha promesso che discuterà, con gli abitanti dei Map di Onna, l'incauta proposta del consigliere d'opposizione Raffaele Daniele che, al momento della dichiarazione di voto e prima di decidere di abbandonare l'assise, aveva chiesto all'amministrazione i motivi di tanta fretta nell'approvazione della delibera e, in particolare, se non fosse opportuno restituire i terreni alla famiglia Pica Alfieri e trasferire gli assegnatari dei Map di Onna negli alloggi liberi del progetto Case.
Evidentemente, una proposta inattuabile che il primo cittadino ha 'cavalcato' per stravolgere il senso della discussione e nascondere, così, le difficoltà di una maggioranza che non manca di manifestare segnali di nervosismo.
La richiesta di rettifica dell'assessore Fabio Pelini
L'assessore Fabio Pelini ha chiesto di poter rettificare a quanto scritto nell'articolo. E volentieri, pubblichiamo quanto segue.
Si legge nell'articolo: "(...) E l'assessore con delega all'assistenza alla popolazione, Fabio Pelini, aveva invece annunciato l'intenzione di chiedere un canone di compartecipazione anche agli abitanti del villaggio di Onna, finora esentati in virtù del fatto che i Map non sono mai stati acquisiti dal Comune. (...)".
"Ho semplicemente fatto notare - spiega Pelini - che, se i map venissero acquisiti dal Comune (non è questo il caso, si tratta di acquisire il terreno), dovrebbero sottostare alle medesime norme degli altri 1092 map e 4449 c.a.s.e. presenti sul territorio comunale e gestiti dal Comune dell'Aquila. I MAP di Onna, ad oggi, sono gestiti dalla Croce Rossa e non fanno riferimento, dunque, alla normativa vigente".