Martedì, 07 Luglio 2015 13:02

De Matteis attacca D'Alfonso e fa il suo endorsement per Trifuoggi al Parco

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Il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga sempre più al centro dell'attenzione politica e terreno di aspro scontro, per un dibattito divenuto di dimensioni regionali e che arriva necessariamente fino al Ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti che dovrà nominarne il nuovo Presidente.

Così dopo la sfuriata del Sindaco dell'Aquila Massimo Cialente per il nome (dell'avvocato Tommaso Navarra) fatto dal Presidente della Regione D'Alfonso al Ministro, oggi è arrivata quella di Luigi D'Eramo e Giorgio De Matteis che come si può immaginare non ci sono andati leggeri.

I due esponenti del centro-destra cittadino hanno criticato per la sua ristrettezza anche l'incontro "riparatore" intercorso la scorsa settimana tra il Sindaco, il Presidente della Regione e appunto l'avvocato Navarrra, ma non il nuovo nome che da lì per la prima volta sarebbe uscito: quello dell'attuale vice-sindaco dell'Aquila Nicola Trifuoggi che potrebbe accettare l'incarico.

Per una volta infatti De Matteis e Cialente sarebbero d'accordo. L'ex vice presidente del Consiglio regionale lo dice a chiare lettere:"Trifuoggi è un nome di garanzia per avere le competenze adeguate e mettere ordine e amministrare il Parco, espressione comune del Sindaco dell'Aquila e dell'opposizione".

E poi giù duro: "D'Alfonso chieda scusa, non si può bypassare L'Aquila sulla scelta del Presidente quando il territorio aquilano costituisce da solo il 44% del Parco".

Anche perché il nome di Navarra, ambientalista espressione del territorio teramano, incute timori anche alla compagine di centro-destra favorevole allo sviluppo del versante aquilano del Gran Sasso: "Basta con questo presupposto che sul Gran Sasso non si può far niente. Basta con la storia che noi siamo i cattivi. A Prati di Tivo sono state fatte le stesse cose che si intendono realizzare a Campo Imperatore e non c'è stata nessuna relazione tecnica del Parco. Dà troppo fastidio avere 30milioni e doverli buttare".

De Matteis promette anche un dossieraggio da inviare al Ministero sulle attività e le spese del Parco: "Con il nuovo direttivo dell'ente si sta lavorando per vedere cosa si è fatto e speso negli anni passati. Per il Parco è necessaria una profonda riorganizzazione della Governance e della struttura tecnica".
E l'attività d'inchiesta sembra già iniziata. Il consigliere comunale mette a conoscenza per esempio che Navarra è l'attuale legale del Parco fino al prossimo dicembre ( "è compatibile?"), che per la Presidenza ha prodotto una manifestazione d'interesse "con un ribasso a 3.600euro rispetto a 12mila euro di partenza".
"Abbiamo scoperto - hanno continuato i Consiglieri - che il Parco ha diverse sedi e di 65 dipendenti infatti solo 22 lavorano a L'Aquila...che circa il 70% della spesa è finalizzata ai costi di gestione e, se si considerano quelle per gli animali, si arriva al 90%. Insomma rimarrebbe un 10% per lo sviluppo del territorio"."Nei giorni prossimi sveleremo molte cose del bilancio" conclude De Matteis anticipando "spese inutili" su biciclette e show coocking".

Altro passaggio l'uscita dal Parco. Anche per i due consiglieri di centrodestra non è qualcosa di assurdo da pensare. "E' un'iniziativa in cantiere. E' possibile, ci vogliono 5mila firme e ovviamente si parla dell'uscita del Comune dell'Aquila . Molte amministrazioni si adeguerebbero. Aspettiamo una risposta positiva dal Ministero, se non arriva usciamo. D'altronde quali vantaggi abbiamo? Neanche i dipendenti".

Sulla stessa lunghezza d'onda il capo gruppo di Forza Italia Guido Quintino Liris che nella giornata di ieri ha esplicitato la sua posizione in un comunicato, definendosi senza indugi a fianco dei promotori del referendum per l'uscita dal Parco Gran Sasso: "Ho finora dato la mia piena disponibilità acchè si trovassero delle soluzioni di mediazione tra lo sviluppo sregolato e l'ambientalismo integralista: di fronte alle prese in giro di chi scambia disponibilità ed educazione per ingenuità è necessaria una presa di posizione forte e chiara. Siamo alla vigilia di un Consiglio Direttivo che dovrà portare all'approvazione del Piano di Parco: qualche furbo e arrogante tecnico propone di individuare nel nuovo Piano quale ZONA A (Riserva integrale senza possibilità alcuna di intervento) delle aree indispensabili per lo sviluppo del Piano di Investimenti turistici previsti a Campo Imperatore. Vengono compresi in queste aree i luoghi dove sono già previste le basi e gli arroccamenti degli impianti di risalita presenti e futuri: siamo alla farsa!"

E Cialente?

Il sindaco di uscita dal Parco ovviamente non vuole sentirne parlare: "Sarebbe un passo indietro di 30 anni, in più è una cosa mia, sarebbe come chiedere il divorzio da mia moglie".

Sul Parco, dopo aver strillato, Cialente accoglie l'endorsment di De Matteis ("va benissimo") e torna diplomatico facendo anche mezzo passo indietro: "Non sono campanilista e non ho paura degli ambientalisti moderni. L'importante è l'identikit del Presidente, deve sapere a memoria la 394, che pone due obiettivi dei nostri Parchi antropizzati: la conservazione dell'ambiente da un lato e lo sviluppo delle popolazioni dall'altro. Il dato che ho è che invece così senza niente, come lo vuole qualcun altro, il nostro è l'ultimo parco, il meno visitato in assoluto". 

Anche Benedetti per Trifuoggi: "Una candidatura ottima spendibile anche a Presidente della Repubblica"

In una nota anche il Presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti afferma di sentirsi "il dovere di intervenire sulla vicenda relativa allo sviluppo del Gran Sasso e, in particolare, alla nomina del presidente del Parco Gran Sasso Monti della Laga".

"Ritengo sia necessario - spiega Benedetti - procedere in tempi rapidi a tale designazione e credo fermamente che, dopo vent'anni, sia giusto e doveroso, in considerazione del momento attuale e di quanto il Parco sia importante nella storia e nell'economia aquilana, scegliere per questa carica una personalità che sia espressione del nostro territorio".

"Il fatto che non vi sia mai stato, finora, questo orientamento, dimostra che c'è stata una vera e propria colonizzazione. È ora di attuare un'inversione di tendenza. Siamo in una fase cruciale per quanto riguarda il futuro della nostra montagna e, pertanto, ogni decisione che riguarda il Gran Sasso ha ripercussioni enormi sul nostro futuro e su quello delle generazioni a venire. Ritengo di interpretare, in questo modo, il sentimento del sindaco, delle forze politiche di maggioranza e opposizione e, in definitiva, di tutta la città, a cominciare dalle comunità del Parco. La scelta, lo ripeto, è giusta e doverosa, soprattutto se si tratta di una persona, come il vice sindaco ed ex magistrato Nicola Trifuoggi, la cui candidatura sarebbe spendibile per la Presidenza della Repubblica! Una nomina, in definitiva, voluta dalle istituzioni e condivisa dalla politica aquilana".

 

Ultima modifica il Martedì, 07 Luglio 2015 23:07

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