Giovedì, 26 Gennaio 2017 10:16

La sicurezza sismica degli edifici nei poli dell'Università dell'Aquila

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E' legittima la preoccupazione delle studentesse e degli studenti iscritti all'Università degli Studi dell'Aquila dopo le scosse dello scorso 18 gennaio. L'Ateneo aquilano, che fino al terremoto del 2009 circa 10mila iscritti in più rispetto ad oggi, si muove sul filo del rasoio, consapevole di perdere inevitabile attrattività dopo ogni scossa.

In tanti hanno chiesto, soprattutto sui social network, quale sia lo stato degli edifici nei tre poli universitari (centro storico-Sant'Antonio, Roio e Coppito), anche dopo qualche problema non strutturale generatosi con le quattro forti scosse di mercoledì scorso. A Coppito, infatti, è emersa qualche crepa (nella foto) ed è saltata una controsoffittatura [leggi].

Marco Valenti, professore del dipartimento di Scienze cliniche e biotecnologiche, ha chiesto pubblicamente alla rettrice Paola Inverardi verifiche accurate sullo stato degli edifici. Dopo Senato accademico e Consiglio di amministrazione tenutisi nei giorni scorsi, i massimi organi dell'Università hanno approvato il commissionamento di uno studio sullo stato degli edifici, anticipato da Inverardi e affidato a Drims, una spin off nata nel 2015 in un dipartimento di Ingegneria (Dicea) dell'Ateneo. Tra le altre cose, infatti, Drims si occupa proprio di progettazione di sistemi innovativi di costruzione e di protezione sismica.

Dopo le scosse, l'obiettivo della governance sarebbe stato quello di dare assoluta priorità ad uno studio comunque già pianificato e "messo in programma" in precedenza. Lo ha ribadito anche la stessa Rettrice a old.news-town.it: "Vogliamo essere tra i primi atenei in Italia a proporre una descrizione degli edifici che garantisca il massimo della chiarezza, dell'informazione e della trasparenza".

Lo studio dovrebbe durare un paio di mesi e riguarderà lo stato degli edifici costruiti prima del 2009: i blocchi 1 e 2 a Coppito e il blocco B a Roio. Essendo edificati più di recente, avrebbero standard di antisismicità maggiore l'edificio in centro storico che ospita il dipartimento di Scienze umane, il "Turing" a Coppito e i nuovi blocchi nel polo di Roio.

In tutto questo si inserisce la normativa di cui molti parlano negli ultimi giorni: gli obblighi di legge sulle verifiche di vulnerabilità sismica. Una legge risalente al 2003 (dopo il crollo della scuola a San Giuliano di Puglia) e modificata negli anni successivi, fino alle norme tecniche previste dalla 288/2012 (Legge di stabilità). In quest'ultimo inquadramento è evidenziato come tutti gli enti pubblici proprietari di "edifici rilevanti e strategici" (scuole, università, ospedali, prefetture, etc.) fossero obbligati a redarre o commissionari studi sulla vulnerabilità sismica entro il marzo 2013. Come abbiamo evidenziato più volte [leggi] in pochissimi nel comprensorio aquilano hanno rispettato questo obbligo di legge, compresa l'Università dell'Aquila nel rettorato di Ferdinando Di Orio (Inverardi si è insediata nell'autunno 2013).

Senza allarmismi né troppi sclerotismi, è necessario dunque verificare - sulla carta e nella pratica - la sicurezza sismica degli "edifici strategici" della città, compresi quelli dell'Università. Per arginare il nascere di quella che Valenti chiama "definitiva messa in discussione della narrazione dell'Aquila come città ricostruibile e vivibile".

Ultima modifica il Giovedì, 26 Gennaio 2017 14:21

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