Martedì, 21 Maggio 2013 00:52

Campomizzi, Udu: bisogna difendere la residenzialità pubblica

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"La residenza pubblica per gli studenti è necessaria perché oltre ad essere utile per chi vince la borse di studio a prendere la residenza, aiuta a tenere il mercato dei fitti calmierato". A dirlo il coordinatore dell'Unione degli studenti Andrea Fiorini che insieme alla sua organizzazione era presente venerdì scorso alla seconda commissione consiliare. Qui è stato firmato un protocollo d'intesa che prevede dei lavori di riqualifica della caserma Pasquali per un nuovo campus universitario tutto da costruire, ma a scapito del campus attuale della caserma Campomizzi che tornerebbe all'esercito.

"Nel documento OCSE a cui tutti spesso si richiamano, si fa esplicito riferimento alla necessità di una università residenziale con 20.000 studenti residenti. Per arrivare a questo obiettivo - continua Fiorini - serviranno almeno ulteriori 1500 posti letto pubblici da realizzare in 3 anni. Restituire la Campomizzi, con i suoi 440 posti letto circa (gli unici attualmente a gestione diretta dell'Adsu), all'esercito sarebbe l'ennesima presa in giro".

Per l'Udu la residenzialità studentesca è un obiettivo politico: "L'Aquila deve essere una città università residenziale e il campus della Campomizzi è grande e potrebbe essere ampliato dato che una nuova parte sarà libera vista la chiusura del 33esimo reggimento. Poi - continua Fiorini - c'è anche la famosa delibera comunale del 30% del progetto c.a.s.e. agli studenti che per noi va bene ma bisogna vedere in che quartiere".

Di residenzialità studentesca a L'Aquila si parlerà anche domani nell'assemblea "quale università in quale città" nel giardino dell'asilo occupato, in cui Newstown - testata giornalistica la cui redazione è composta anche da studenti universitari grazie al progetto student town - sarà coinvolta come media partner.

Ultima modifica il Martedì, 04 Giugno 2013 17:52

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