L'indagine della procura dell'Aquila sull'appalto dei sottoservizi - che ha portato alla notifica di sette avvisi di garanzia, di cui uno emesso nei confronti di Aurelio Melaragni, direttore generale della Gran Sasso Acqua, la stazione appaltante dell'opera - non avrà ripercussioni sui lavori e non ne ritarderà l'iter.
A dirlo a NewsTown è il presidente della Gsa, Americo Di Benedetto.
“Ho appreso la notizia dai mezzi di informazione” afferma Di Benedetto “Non conoscendo i particolari dell'indagine, non posso dire molto se non che si tratta di un prosieguo e di un approfondimento degli accertamenti iniziati già l'anno scorso. Le indagini sono iniziate in seguito a un esposto presentato per ragioni identitche a quelle che portarono al ricorso al Tar, ricorso che poi i giuidici respinsero. Siamo sereni, confidiamo nel lavoro della magistratura. Sapevamo che, data la portata dell'opera e l'importanza dell'appalto, delle indagini sarebbero state inevitabili”.
Oltre a Melaragni, risultano indagati per turbativa d'asta anche Gianni Frattale, patron della Edilfrair e presidente dell'Ance aquilana; Danilo Taddei, figlio di Carlo, fondatore del colosso Edimo; Alfredo Zaccaria, presidente della Acmar, l'impresa capofila dell'Ati che si è aggiudicata l'appalto; Pieralberto Properzi e Flavio Lombardi, membri della commissione giudicatrice; e, infine, l'architetto Sandro Annibali. Le accuse della procura sono state formulate dal pm Stefano Gallo.
Il mega appalto per il rifacimento dei sottoservizi del centro storico dell'Aquila (un'opera da 80 milioni di euro, divisa in due stralci) è il più grande appalto pubblico del post-terremoto. Ad aggiudicarselo è stato un raggruppamento temporaneo di aziende costituito dalla cooperativa ravennate Acmar (capofila) e dalle aquilane Taddei srl (gruppo Edimo) e Edilfrair.
Poco più di due mesi fa, l'8 aprile, è stato inaugurato il primo cantiere, allestito nella zona di via Sallustio e piazza Palazzo.
Da quel giorno, tuttavia, non si è ancora iniziato a scavare per la posa dei conci di cemento armato che andranno a formare i tunnel sotterranei dentro i quali passeranno le nuove condotte di acqua e gas e le nuove reti elettriche e telefoniche.
Come NewsTown ha documentato la scorsa settimana, i lavori stanno procedendo un po' a rilento: ad oggi risultano essere stati rimossi solo i sampietrini.
Di Benedetto spiega, però, che non c'è nessun ritardo rispetto alla tabella di marcia: “In questi due mesi si è dovuto provvedere all'installazione dei by-pass (gli allacci temporanei, ndr) e all'approvazione di una delibera comunale che autorizzasse il riutilizzo dei sampietrini rimossi. Dopodomani ci sarà la firma della convenzione che consentirà di stoccarli in un luogo apposito. Non c'è nessun ritardo: la gara ha avuto tempi di aggiudicazione più veloci della media, specialmente se confrontati con quelli di altri appalti pubblici dall'importo più basso. Il cantiere è stato avviato e nei prossimi giorni si inizierà anche a scavare. D'altra parte, non mi sembra che nel resto della città la ricostruzione pubblica stia marciando così velocemente".