Giovedì, 01 Ottobre 2015 22:28

L'Aquila, altra fumata nera per i precari. Chiesto nuovo parere al Mef

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Sarà, forse, un nuovo parere ministeriale a mettere fine all'odissea dei 56 lavoratori precari del Comune dell'Aquila, i cui contratti sono scaduti ufficialmente il 30 settembre. Ieri erano attese risposte da una nuova riunione di giunta che, però, non si è svolta.

Nonostante il via libera dato la scorsa settimana dal ministero del Lavoro (arrivato a sua volta dopo il disco verde del dipartimento della Funzione pubblica alla deroga al Jobs Act che impedisce rinnovi dei contratti a tempo determinato oltre i 36 mesi), l'amministrazione ha deciso di sottoporre la questione, con un quesito formale, anche al ministero dell'Economia.

L'impasse venutasi a creare, com'è noto, è dovuta al fatto che i dirigenti responsabili, Ilda Coluzzi (Personale) e Fabrizio Giannangeli (Ragioneria), malgrado il parere positivo arrivato da Roma e l'atto di indirizzo votato dalla giunta comunale, non hanno ancora firmato il provvedimento.

La situazione è diventata ancor più complessa dopo che il segretario generale del Comune, Carlo Pirozzolo, che avrebbe potuto "sostituirsi" ai dirigenti recalcitranti firmando al posto loro, si è messo in ferie dopo essere finito sotto inchiesta con l'accusa di corruzione e turbativa d'asta.

Al posto di Pirizzolo, come facente funzioni, è subentrato il dirigente dell'Avvocatura, Domenico De Nardis. Il quale, sulla proroga, aveva espresso parere positivo. Ma una cosa, ha osservato un assessore, è esprimere un parere; altra cosa è mettere la propria firma in calce a un atto ufficiale.  

I lavoratori e le lavoratrici - tutti impiegati in settori chiave come la cultura, il sociale, i tributi - sperano che quello del Mef sia davvero il parere dirimente. 


 

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