'All'esito dell'assemblea dei soci dell'Accademia Internazionale per le Arti e le Scienze dell'Immagine, tenuta il 6 agosto 2013 e comunicata con raccomandata del 10 ottobre 2013, Il liquidatore nominato veniva invitato a relazionare sulla situazione dell'Accademia'.
Si legge tra le pagine della relazione firmata dall'avvocato Luca Bruno, nominato dalla Regione 'al fine di valutare compiutamente gli elementi necessari per indirizzare correttamente le scelte dell'Assemblea dei soci in relazione alle sorti della scuola di alta formazione nel settore della comunicazione audiovisiva'.
Trentasei pagine che raccontano la storia dell'Accademia sin dall'atto costitutivo del 23 dicembre 1997. E che trovano conclusione con parole durissime: 'Tenuto conto dei rilievi svolti e dei profili di responsabilità contabile, penale, oltreché civile e fors'anche fallimentare, che potrebbero essere ravvisati nei fatti descritti, tenuto conto pure della natura pubblica della quasi totalità dei soci, in ogni caso si fa presente l'obbligo di trasmettere immediatamente per quanto di competenza la presente relazione sia al Comando della Guardia di Finanza che, come da informazioni assunte, ha già proceduto al sequestro dell'intera contabilità, sia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dell'Aquila, sia alla Procura della Repubblica presso la Corte dei Conti per la Regione Abruzzo dell'Aquila'.
E' sulla base di questa relazione che, nell'ultima riunione dei soci del 13 novembre scorso, la Regione Abruzzo e la Provincia dell'Aquila hanno deciso per lo scioglimento dell'Accademia dell'Immagine. Con le carte che sono finite in Tribunale: spetterà ai giudici decidere del futuro di una delle istituzioni culturali più importanti della città.
Una decisione che ha scatenato la rabbia del sindaco Massimo Cialente che, in una intervista rilasciata a NewsTown a margine dell'incontro, non ha mancato di sottolineare le responsabilità del vice presidente del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis. In mattinata, la risposta. E non sono mancate le sorprese. "Il responsabile dello sfascio dell'Accademia dell'Immagine è Massimo Cialente", ha incalzato De Matteis. "Non lo dice il vice presidente del Consiglio regionale, lo scrive la Corte dei Conti che ha promosso un giudizio di responsabilità di natura contabile e gestionale nei confronti di tecnici e amministratori dell'ente. Anche del sindaco Massimo Cialente che, dal 2005 al 2010, è stato Presidente pro-tempore del Consiglio d'amministrazione".
In effetti, la Procura Regionale della Corte dei Conti ha rilevato delle irregolarità nella predisposizione dei bilanci consuntivi 2007 e 2008: in particolare, sarebbero stati posti in essere degli 'artifici contabili finalizzati a ridurre artificiosamente la perdita reale del bilancio, fornendo in tal modo ai soci una falsa rappresentazione della reale situazione economica dell'associazione'. Artifizi che, sottolinea la magistratura inquirente, hanno prodotto effetti in termini di pregiudizio erariale. "La Corte dei Conti - spiega De Matteis - denuncia che già nel 2007 la situazione finanziaria dell'ente era rovinosa. Se non si fosse fatto ricorso ad artifici contabili, si sarebbe arrivati già allora alla messa in liquidazione. Alla fine di agosto, la Corte ha intimato a Cialente e ad altre 11 persone di presentare delle controdeduzioni, delle memorie difensive per esser chiari. Vorremmo sapere cosa ha raccontato agli inquirenti".
Tra l'altro non è un mistero stia indagando anche la Procura della Repubblica, proprio per “approfondire alcune posizioni emerse nelle indagini della Corte dei conti” . Stando a quanto Magda Stipa - responsabile amministrativa dell'Accademia - avrebbe riferito alla Guardia di Finanza, fu il primo cittadino e presidente pro-tempore a farsi garante delle irregolarità contabili su invito di Annamaria Ximenes. Giusto chiarire che Cialente, però, non risulta tra gli indagati. In particolare, per il bilancio d'esercizio 2007, tra i ricavi venne appostato un contributo straordinario comunale di 152mila euro mai deliberato dal Consiglio. Inoltre, tra le attività, venne appostato il conto Crediti verso il Comune per contributi Cinema Massimo aperto a fine esercizio 2007 (con registrazione in dare) per euro 152.019. Non solo. Venne violato il 3° comma dell'art. 7 della Legge regionale n. 100 del 16 settembre 1997 che stabilisce la restituzione delle somme percepite per la mancata presentazione della relazione esplicativa dell'attività svolta con la certificazione sulla regolarità di bilanci: stiamo parlando di 594mila euro.
"Il primo cittadino inizi con il chiarire cosa accadde per i bilanci del 2007 e del 2008", incalza De Matteis. "Poi, avremo modo di parlare anche di quanto successo nel 2009, nel 2010 e nel 2011. Cialente continua ad accusare la Regione di non aver versato un euro, dimenticando che non vennero approntati né i bilanci preventivi né quelli consuntivi. Che giustificano il finanziamento dell'ente. Mi domando dov'erano i revisori dei conti".
Le sorprese, però, non finiscono qui. Nelle ultime settimane, il Sindaco e, con lui, la senatrice Stefania Pezzopane, non hanno mancato di denunciare la presunta volontà della Regione di liquidare l'Accademia dell'Immagine per mettere le mani sulla storica sede dell'ente, nel parco di Collemaggio. Valore stimato, 6milioni di euro. "Peccato - attacca De Matteis - che sia stabilito in una Legge regionale, la Legge n. 4 del 9 febbraio 2000, approvata in Consiglio su proposta dell'allora assessora Stefania Pezzopane. All'articolo 4 della Legge, che autorizza la Regione a contrarre il mutuo necessario all'acquisto dello stabile, è scritto chiaramente che 'nell'ipotesi dello scioglimento dell'Accademia, l'immobile acquistato dalla stessa con l'autorizzazione prevista dalla presente legge, viene acquisito al patrimonio della Regione Abruzzo'. Avete capito bene: è stata proprio la Pezzopane a proporlo".
E poi, si domanda De Matteis, "di cosa ha paura la premiata ditta Cialente-Pezzopane, se la Regione Abruzzo ha già chiarito che, nel caso si arrivasse a liquidazione dell'Accademia, lo stabile diverrebbe polo di riferimento per le associazioni culturali cittadine?".
D'altra parte, sottolinea il vice presidente del Consiglio regionale, non è vero che nei cassetti dell'Ufficio speciale per la ricostruzione sarebbero già pronti i 6milioni necessari alla ricostruzione dello stabile: "A leggere il quadro degli interventi di edilizia pubblica per il 2013, finanziati con oltre 22milioni della delibera Cipe di dicembre 2012, non risulta alcun investimento nella ricostruzione del palazzo a Collemaggio. E non risulta neanche tra gli interventi finanziati con gli 11milioni della delibera n. 43 del 2010. C'è, al contrario, un finanziamento pari ad 1milione e 200mila euro per il cinema Massimo".
Infine, la stoccata: "Nello statuto dell'Accademia, non è prevista la figura del commissario unico. Solo quelle del Presidente, dei consiglieri d'amministrazione e del liquidatore. Al contrario, il 27 giugno del 2011, l'avvocato Tatafiore è stato nominato commissario unico. I suoi atti, dunque, sono da considerarsi nulli". Il vice presidente del Consiglio regionale, poi, mostra una lettera del 14 marzo 2013, firmata da Massimo Cialente e indirizzata all'allora assessore alla Cultura, Luigi De Fanis: "Caro assessore, come già ti ho scritto in passato, la situazione dell'Accademia dell'Immagine è particolarmente compromessa anche in considerazione del fatto che da più di tre anni non ha un Cda né un Responsabile Legale. Considerando anche la grave situazione debitoria - scriveva il primo cittadino - credo che l'unica soluzione sia la nomina di un Commissario che possa traghettare questa difficilissima situazione".
Ed ecco la proposta: "Avrei trovato una persona disposta ad assumersi questo delicatissimo impegno, l'Ing. Umberto Beomonte Zobel". Che in quei giorni andava in scadenza dalla carica di presidente del Centro Turistico del Gran Sasso. Poi prorogata. Come detto, però, lo statuto non prevede alcuna figura di commissario: "Dunque - conclude De Matteis - o il sindaco Cialente è un ignorante che, nonostante ne sia stato Presidente, non conosce lo statuto dell'Accademia dell'Immagine e ha provato a sistemare un amico su di una poltrona che non esiste, oppure è in malafede perché, con la lettera a De Fanis, formalmente è stato lui a chiedere un liquidatore per l'ente. Così come è stato lui a volere fortemente la convenzione con il Centro di cinematografia che, bene ricordarlo, ha praticamente sancito la morte dell'Accademia".
Gli approfondimenti di NewsTown
10 aprile. Il dissesto dell'Accademia: immagine del declino culturale della città
19 giugno. Accademia: sede ancora bloccata anche se i soldi ci sono
25 luglio. Accademia dell'Immagine, scontro politico in vista delle elezioni regionali
6 agosto. Accademia dell'Immagine, nominato il liquidatore. Cialente contrario
3 settembre. Centro di Cinematografia: sospesa la sentenza del Tar, resterà a L'Aquila
15 settembre, Accademia dell'immagine, le mie verità: intervista a Gabriele Lucci
28 settembre, Accademia dell'Immagine, Stefania Pezzopane scrive al liquidatore Bruno
21 ottobre. Accademia dell'Immagine: i dipendenti dicono basta ai denigratori in una lettera aperta
26 ottobre. Accademia dell'Immagine: "Vogliamo trasparenza sulla gestione Cialente"
13 novembre. Accademia dell'Immagine, Provincia e Regione votano si alla liquidazione
29 novembre. Corte dei conti: nei bilanci dell'Accademia 'rilevanti irregolarità'