Sembrava finalmente risolta la lunga crisi occupazionale della ex Otefal, seguita all'abbandono del gruppo siriano Madar che, quasi tre anni fa, aveva preso in affitto lo stabilimento aquilano in concordato preventivo, dopo l'uscita di scena della vecchia proprietà, la Pozzoli di Bergamo.
L'affitto del ramo d'azienda, stando almeno alle intenzioni manifestate inizialmente dal gruppo, avrebbe dovuto rappresentare il primo passo verso l'acquisto definitivo dell'immobile. Cosa che, però, non è mai accaduta.
Sono seguite quattro aste, andate deserto. Alla quinta, finalmente, la proposta della Framiva Metalli di Varese che si è aggiudicata - un pò a sorpresa - il sito alla cifra di 8.7milioni e ha fatto ripartire il reparto laminatoio. Quindi, il reparto della verniciatura è stato affittato alla Lux Perfil - la società che sembrava più accreditata all'acquisto dello stabilimento - che, in attesa dell'entrata in funzione della fonderia, a giugno, affidata alla Feral Recycling di Chieti, dovrebbe far riparire il reparto.
Significherebbe far tornare al lavoro altre 50 persone, dopo le 44 unità già assunte, tutte provenienti dalla ex Otefal. Il condizionale è d'obbligo, però, perché la situazione non si è ancora risolta del tutto. I macchinari dello stabilimento, infatti, sono in leasing, di proprietà – in altre parole – di vari istituti di credito.
A dire che la Lux Perfil rischierebbe di prendere in affitto il reparto senza poter disporre dei macchinari che ci sono dentro, la cui vendita è stata bloccata dal prefetto Alecci prima che fosse espletata la gara fallimentare. Tra l'altro, la Framiva – che ha annunciato un piano d'investimenti da 20milioni di euro - forse preoccupata per il problema dei macchinari, non ha ancora completato il passaggio di proprietà dello stabilimento, con atto notarile, come previsto dalla Legge. Per questo i sindacati, Fim-Fiuom e Uilm, hanno deciso di chiedere la convocazione di un tavolo in prefettura, auspicando un intervento istituzionale.