Martedì, 30 Luglio 2013 15:05

Scippi al capoluogo in vista delle regionali, l'affondo di Chiodi: "E' una cazzata"

di 
Video di Lisa D'Ignazio

Accademia dell’Immagine, Sviluppo Italia e Reparti del San Salvatore, è una estate di drammatici ed ingiusti scippi quella che sta vivendo il capoluogo, almeno a sentire la senatrice Stefania Pezzopane. 

“Approfittando della leggerezza, delle distrazioni estive, la Regione, con la complicità di molti, mette in atto una manovra diabolica, nel più assoluto silenzio. I consiglieri regionali aquilani sembrano dormire sonni tranquilli e non fanno sentire la loro voce contro la Regione matrigna, che dopo tutta una serie di furti, continua l’azione di spoliazione del capoluogo abruzzese”, incalza Pezzopane.

“Sull’Accademia dell’Immagine è chiara la volontà del presidente Chiodi di liquidare l’istituzione culturale aquilana, su cui si sono attivati, come ricordava lo stesso Gabriele Lucci oggi sulla stampa, una miriade di nomi importanti del cinema e della cultura. Sviluppo Italia, di cui Chiodi e Castiglione hanno deciso il trasferimento da L’Aquila a Pescara, provoca una spaccatura tra due assessori regionali, nella più totale distrazione o indifferenza dei consiglieri regionali aquilani e dello stesso vice presidente del Consiglio regionale, De Matteis, aquilano anche lui, che è sempre pronto ad urlare contro il sindaco Cialente, ma che non alza un dito per difendere una società chiamata ad attrarre nuove imprese nel capoluogo e gestire i fondi a tale scopo”.

“Dulcis in fundo”, conclude la Senatrice del Partito Democratico, “la chiusura del reparto di medicina interna al San Salvatore e la paventata razionalizzazione del reparto di Emodinamica, anche in questo caso giustificata con logiche ragionieristiche. Evidentemente L’Aquila al PDL di Chiodi & Co non interessa, anche perché il centrodestra aquilano fa fare ogni cosa senza un sussulto di orgoglio e di dignità”.

Accuse pesantissime, quelle di Stefania Pezzopane, che fanno il palio con le parole di Pierpaolo Pietrucci, che ha da tempo manifestato la sua intenzione di candidarsi a consigliere regionale: "Nessuno tocchi l'Accademia dell'Immagine. Non capisco l'atteggiamento della Regione Abruzzo, di Chiodi e dei suoi assessori e non mi adeguo. Non staró certo a guardare con le mani in mano a vedere che muoia un segmento di storia della mia cittá".

Intanto, nella conferenza stampa organizzata ieri, l’Ugl si è chiesta se il Presidente sia al corrente di quanto sta accadendo al San Salvatore, in città è stata lanciata una raccolta firme per salvare l’Accademia dell’Immagine, e ancora è ignota la data delle elezioni regionali.

Stamane abbiamo incontrato il governatore che, come potete sentire nell'intervista video, ha risposto molto duramente all' accusa di scippo ai danni del Capoluogo: "E' una cazzata", ha detto.

Le intenzioni della Giunta paiono molto chiare, in particolare per quel che riguarda il destino dell’Accademia dell’Immagine: l'idea, ha detto Chiodi, è di metterla in liquidazione. “Tutto ciò che è culturale è positivo. Tutto ciò che viene dissestato per via di gestioni allegre, di clientelismi, di sperpero, di saccheggio delle finanze pubbliche, fa soltanto male alla cultura. C’è un modo di fare cultura negativa: gestirla per fini politici e clientelari, come è successo con l’Accademia dell’Immagine. E’ necessario tutelare le ragioni della massa di cittadini che non traggono alcun privilegio da queste situazioni, ne sono soltanto vittime. Qui non si stanno difendendo dei posti di lavoro, si stanno difendendo dei privilegi. A L’Aquila è già successo con Abruzzo Engineering”.

In merito alle accuse rivolte alla Giunta di aver messo gli occhi sulla sede dell’Accademia, un edificio di pregio nel cuore di Collemaggio, dal valore stimato di 6milioni di euro e per cui è già stato stanziato un importante contributo per la ricostruzione, il Presidente della Regione afferma di non sapere neppure di cosa si sta parlando: “E’ un processo alle intenzioni tipico della dialettica di bassa qualità politica. Non c’è alcuna strategia, almeno da parte mia”.

Non manca di lanciare un affondo anche sulla delicata questione di Sviluppo Italia, la cui sede verrà trasferita da L’Aquila a Pescara: “Ne ho già discusso con l’assessore Castiglione, si sta facendo solo un inutile can can. A quanto mi dicono, parliamo di soli tre lavoratori che, per quel che mi riguarda, potranno tranquillamente restare a lavorare qui a L’Aquila, negli uffici della Regione. Non ci sono particolari problemi. Se non dovesse essere così, non cambia nulla per le sorti della Regione e della città”.

Infine, l’Ospedale San Salvatore con la soppressione del reparto di Medicina Ospedaliera: “La politica”, sostiene Chiodi, “non deve occuparsi della gestione delle aziende sanitarie. Deve occuparsi di politica sanitaria, è cosa diversa. Abbiamo dato indicazioni precise sul rispetto di alcuni parametri, è poi compito del Direttore Generale gestire l’azienda nel rispetto delle direttive. E’ difficile far cambiare opinione alla gente, abituata da 40 anni all’ingerenza politica nella gestione sanitaria, però non vorrei che i cittadini fossero innamorati delle loro malattie: la nostra intenzione, al contrario, è curarle. Se poi le aziende non vengono gestite bene, nulla vieta di cambiare i Manager. Non intendiamo, però, sostituirci al loro lavoro”.

Ultima battuta, sulla scelta della data per le prossime elezioni: si deciderà nelle prossime settimane, conferma Chiodi, ancora nulla è stato deciso. Dopo il via libera dell’Avvocatura dello Stato, però, la sensazione è che si voterà a maggio 2014.

 

La reazione di Cialente. Non si è fatta attendere la durissima replica del sindaco Massimo Cialente alle parole di Gianni Chiodi: ''Dimostri il Presidente, oggi stesso, in che modo e perché sarebbe stata clientelare la gestione dell’Accademia dell’Immagine, realtà di autentica e comprovata eccellenza, il cui livello culturale e innovativo probabilmente egli non riesce a comprendere. La storia di questa istituzione è limpida. Non ha nulla di diverso rispetto all’Istituto Braga di Teramo, conservatorio privato che vede l’assessore regionale Di Dalmazio nel Cda, che ha sempre ricevuto ricche sovvenzioni pubbliche, ultima delle quali, in ordine di tempo, è rappresentata dallo stanziamento aggiuntivo di 1 milione di euro da parte della Giunta regionale nella primavera scorsa, stanziamento che risolverebbe ampiamente tutti i problemi dell’Accademia che invece, dal 2009, non riceve invece alcun finanziamento, dal momento che la Regione ha deciso di completare la distruzione iniziata dal terremoto.

La città dell’Aquila punta sull’alta formazione e l’Accademia dell’Immagine, se non ci fosse stato il sisma, avrebbe tranquillamente proseguito la sua attività, qualificandola anzi ulteriormente, nonostante l’atteggiamento della Regione. Per questo il capoluogo d’Abruzzo non può farsela scippare.

Chiodi, grazie anche all’inconsistenza politica dei consiglieri regionali aquilani di centrodestra, ha provocato danni incalcolabili alla nostra città, verso cui, essendo rimasto sempre e solo il sindaco di Teramo, e non essendosi mai sentito il presidente della Regione, si è accanito con fastidio e con disprezzo, assecondando le più turpi manovre di sciacallaggio. Sì, di sciacallaggio.

In questi anni, nell’interesse degli aquilani e di tutti gli abruzzesi, ho sempre cercato di evitare polemiche troppo aspre nei confronti della figura istituzionale del presidente, cercando sempre una forma di collaborazione, ma non sono mai riuscito a dimenticare che, con il suo consenso e con la condivisione, come prevedeva la legge, la drammatica notte del 5 maggio 2009, egli controfirmò l’ordinanza che io riuscii a far annullare, sempre nel corso di quella drammatica notte, solo dopo uno scontro durissimo con Bertolaso e con Gianni Letta, che lo possono testimoniare.
Ordinanza che, come poi ho ricostruito, fu fortemente voluta e imposta alla Protezione civile da esponenti di spicco del centrodestra in Abruzzo, con la quale si prevedeva il trasferimento di tutti gli uffici pubblici, a eccezione del Comune dell’Aquila, in altre città, oltre a quello di interi reparti ospedalieri nel Teramano, e la deportazione di tutto il personale dipendente, soprattutto quello con abitazione classificata E.

Ora basta! Chiodi impari a rispettare la città e i lavoratori e cominci a trovare un minimo di coraggio.
Ricordo che, se i dipendenti di Abruzzo Engineering stanno lavorando, esprimendo tutte le loro elevate competenze che gli riconosce tutto il Paese, lo si deve al sottoscritto a non certo a lui, specialista nello schivare i problemi.
Spero dunque che capisca, finalmente e una buona volta, la differenza tra un politico, un amministratore e uno sciatore che fa lo slalom.

I problemi non si schivano, si affrontano con coraggio, ma, si sa, il coraggio non è in vendita, ce l’hai o non ce l’hai.
In attesa, dunque, di sapere dal presidente cosa ci sia stato di opaco e clientelare nella gestione dell’Accademia dell’Immagine, mentre la città è pronta a sostenere una battaglia per salvare questa eccellenza, mi rammarico per il fatto che, in questa Regione, sulla base del parere favorevole del Viminale, è possibile andare al rinnovo della Giunta e del Consiglio regionali con tanto ritardo, poiché l’Abruzzo ha decisamente bisogno di voltare pagina.''

 

Ultima modifica il Mercoledì, 31 Luglio 2013 01:35

Articoli correlati (da tag)

Chiudi