Strumento decisivo per la ricostruzione della città. Era arrivato anche il parere positivo della commissione sulla Ricostruzione, come vi avevamo raccontato, con dieci voti favorevoli su dodici. Dopo una lunga discussione, era stato Giustino Masciocco di Sinistra e Libertà a trovare la sintesi delle posizioni della maggioranza: "Abbiamo capito che questo cronoprogramma non è un atto di programmazione, non è un atto di indirizzo, non ha nessun tipo di valenza. Se è così non capisco l'accanimento verso un atto che non vale nulla. Ora la maggioranza ha fatto la scelta di compilare e produrre questo documento indicando in 5miliardi i soldi necessari, come già stabiliva l'unico atto condiviso attualmente tra Governo e Comune dell'Aquila, ossia quello che ha firmato l'allora commissario Chiodi ad agosto 2012. Adesso con i fondi Cipe abbiamo, per il 2013, 975milioni. Se a ottobre, con la legge di stabilità, il Governo non dovesse darci i soldi, il cronoprogramma non avrà alcuna utilità".
Approviamo il cronoprogramma, questo il senso, e poi si vedrà. Qualcosa si è inceppato, però: la discussione in assise è stata più accesa del previsto, con parte dell'opposizione che ha sottolineato con forza le criticità del documento.
D'altra parte, uno strumento così importante, che deciderà il futuro di tanti cittadini, non si può votare senza che se ne comprendano i fini e i principi e solo per pungolare il governo a stanziare nuovi fondi per la ricostruzione.
La maggioranza, insomma, ha capito che non era il caso di votare. Con palese irritazione del Sindaco. Tutto rinviato a giovedi prossimo, alle 9:30 a Casa Onna. Un passo indietro imprevisto, inatteso. Nel giorno dell'inizio della ricostruzione di primavera. Nei minuti in cui Barca visitava alcuni borghi del cratere per annunciare il nuovo inizio.