Mercoledì, 07 Dicembre 2016 15:08

Elezioni L'Aquila: con un "sondaggio di coalizione" Fi tenta di isolare NcS

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C'è una discussione accesa, per usare un eufemismo, all'interno della variegata galassia del centrodestra aquilano in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera all'Aquila, quelle che daranno il via - in ogni caso - all'era post-Cialente.

Com'è noto, il gruppo di Noi con Salvini (NcS) in Consiglio comunale - Daniele FerellaLuigi D'Eramo e Emanuele Imprudente (foto a sinistra) - spinge da tempo per le primarie di coalizione. L'altro importante partito dell'area, Forza Italia (Fi), al contrario ha commissionato ad Euromedia research un sondaggio.

Sarà chiesto a circa mille aquilani qual è il candidato più adeguato tra una rosa di 5 o 6 nomi, che saranno decisi definitivamente nel corso di una riunione che si terrà sabato prossimo, e che per questo non sono stati ancora ufficializzati dal partito di Silvio Berlusconi.

ferella deramo imprudenteLe chiamate - non è chiaro su quale campione rappresentativo - saranno effettuate nei prossimi giorni, ma Il Messaggero stamane ha svelato alcuni dei "sondabili", e leggendoli un dato emerge chiaro: la maggior parte non fanno parte di Forza Italia, con quest'ultima che tenta di isolare i salviniani aggregando una coalizione che mira ad escludere D'Eramo, candidato sindaco in pectore di NcS.

Al di là dell'ex assessore regionale Vito Domenici, dato per certo da Il Messaggero ma smentito a old.news-town.it da fonti interne al partito, per il sondaggio i nomi sicuri sono, infatti, quelli di Giancarlo Silveri, ex manager della Asl aquilana e già coordinatore provinciale alle scorse regionali per il Nuovo Centrodestra; l'ex sindaco dell'Aquila Biagio Tempesta; un non meglio specificato esponente vicino a Giorgio De Matteis (quest'ultimo svelerà il suo uomo proprio alla riunione di sabato); l'imprenditore Raffaele Gallucci (in "quota società civile") e l'ex sindaco di Villa Sant'Angelo (L'Aquila), Pierluigi Biondi (foto a destra).

Ed assieme a Silveri e De Matteis, è proprio la presenza di Biondi, da sempre amico fraterno del vice coordinatore regionale di Fi Guido Liris, che fa credere che sia una sorta di "sondaggio di coalizione": come svelato da questo giornale già a fine settembre, infatti, Biondi è sceso ufficiosamente in campo con una coalizione civica di destra, da noi definita lepenista, assieme a Fratelli d'Italia (Fdi), suo partito di riferimento, e ad altre sigle minori dell'ultradestra, da Casapound a Sovranità nazionale. Il sondaggio non sarà ovviamente vincolante per Forza Italia, ma è anche un modo per polarizzare tutte le sigle (e parte della società civile destrorsa) nel polo opposto a quello dei salviniani, che non ci stanno.

Per questo stamane hanno voluto ribadire, nel corso di una conferenza stampa dai toni duri, la via delle primarie, definendo "antistorica" la scelta del sondaggio: "La voglia di partecipare alla vita pubblica da parte della popolazione è stata chiaramente dimostrata anche dal referendum - ha detto Imprudente - se non si capisce questo si sta fuori dai tempi. Quello del sondaggio è uno strumento vecchio: a differenza di altri (Forza Italia, ndr) noi siamo convinti che le elezioni all'Aquila si possano vincere".

Gli ha fatto eco D'Eramo: "Possiamo portare più di mille persone alle primarie, altro che sondaggio - ha tuonato - non vorremmo che vengano utilizzati questi strumenti per indirizzare l'opinione pubblica su un candidato di cui si è già deciso nelle segrete stanze". Per NcS il sondaggio non è uno strumento attendibile, perché può essere commissionato in modo tale da risultare, ai fatti, falsato: "Chi verrà chiamato? Quali sono i criteri per la scelta dei numeri che verranno chiamati? - ha sottolineato D'Eramo - chi ha paura del giudizio popolare non può avere la presunzione di candidarsi. Come fa Fi a relazionarsi ancora con partiti che stanno chiaramente governando, o facendo l'occhiolino al Pd, come il Nuovo Centrodestra e l'Udc?".

biondiE d'altronde, rimanendo sul piano nazionale, Matteo Salvini - ma anche il capogruppo alla Camera di Fdi Fabio Rampelli - vorrebbero le primarie - oltre al favore (generico, non su L'Aquila) espresso da altri esponenti nazionali come Raffaele Fitto (Conservatori e riformisti europei) e il forzista Giovanni Toti, governatore della Liguria.

Ma per D'Eramo la partita è ancora più locale. Anzi, personale: "Capisco che con le primarie possano saltare gli accordi politici e la pianificazione carrieristica - ha evidenziato con vena polemica - ma è il momento della scelta tra aspirazioni personali e bene della città. Non vogliamo inciuci né consapevoli prove di debolezza, e non vogliamo che queste importanti elezioni amministrative diventino per qualcuno il semplice trampolino personale per le tornate successive, dalle elezioni europee alle politiche. Una coalizione ha senso solo se i due maggiori partiti della stessa condividono un percorso".

Insomma il centrodestra è profondamente spaccato sulla scelta delle vie di avvicinamento alle prossime elezioni, a tutto vantaggio di un centrosinistra anch'esso diviso. Ma che ha dimostrato più volte la capacità di ricompattarsi nei momenti topici, non foss'altro che per istinto di sopravvivenza. 

Ultima modifica il Mercoledì, 07 Dicembre 2016 19:09

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