"Tutta la verità su quanto sta accadendo risiede nei virgolettati attribuiti al consigliere Paolo Romano: questa minoranza, piuttosto che ascoltare le voci di chi li ha eletti, preferisce ringraziare la Soprintendenza che 'ha voluto dare corpo alle loro denunce'. Già, più che al 'tempo delle ripicche' siamo al tempo del prestarsi ad un gioco di interferenza istituzionale, a cui la Soprintendenza stessa sta giocando, con l'unico scopo di sancire una esistenza politica in vita anche al prezzo di sacrificare le legittime aspettative dei propri concittadini".
L'affondo è dell'assessore all'urbanistica Daniele Ferella che risponde così alla durissima conferenza stampa tenuta dalle forze politiche di opposizione [qui] all'indomani della decisione del Tar di sospendere gli effetti della delibera di Consiglio dell'ottobre scorso che ritirava, in autotutela, l'intero iter urbanistico di variante alle Norme tecniche d'attuazione [qui], avviato nel dicembre 2016.
"Giova ricordare che l'ordinanza del TAR, che per definizione non è una sentenza, lascia le cose esattamente come sono state dal dicembre 2016 sino al mese scorso. Ricordo come il consigliere Stefano Palumbo, che oggi chiede le mie dimissioni, ripetesse come un mantra che tutto stesse procedendo a gonfie vele nelle frazioni con queste regole: al contrario, oggi dice che è tutto bloccato", le parole dell'assessore Ferella. "Delle due affermazioni solo una può essere vera. Dal canto nostro, valuteremo in settimana gli effetti dell'ordinanza sulla ricostruzione delle frazioni e decideremo il da farsi. Il sottoscritto e tutta l'amministrazione continuerà fino alla fine a difendere il principio che la sicurezza venga prima di tutto: prima degli interessi politici di una ex maggioranza che, all'atto pratico, ha voluto sempre ritardare la ricostruzione delle frazioni; prima di una Soprintendenza che, per decenni, sì è completamente dimenticata che esistessero questi centri storici ed oggi, invece di interessarsi di tutto il patrimonio vincolato ancora fermo al 6 aprile 2009, vuole farci credere che ci sia una bellezza nascosta da tutelare; prima di chi continua a distorcere la realtà per pura compiacenza nei confronti di altri enti pubblici di cui si preferisce diventare succubi piuttosto che rivendicare con orgoglio la volontà di scegliere".
Per quanto concerne la possibilità di variare la destinazione urbanistica nei centri storici così da permetterne il rilancio del commercio - ha aggiunto Ferella - "faccio presente al consigliere Romano che, come a lui anticipato già da tempo, è stata approvata in giunta la modifica della delibera di recepimento della L.R. 49 che permetterà di raggiungere il risultato da tutti auspicato. Visto quindi che chi ci ha cacciati in questa situazione di disparità di trattamento tra le frazioni e la città è la delibera approvata dalla passata amministrazione nel dicembre 2016, mi sentirei piuttosto io di consigliare all'allora (ed odierno) capogruppo del PD di rassegnare le proprie dimissioni per tutti i ritardi che hanno causato alla ricostruzione e ad una ricostruzione sicura".
Palumbo e Romano: "Se Ferella non intende dimettersi, faccia almeno lo sforzo di approfondire meglio la complessità delle procedure amministrative"
"In tre anni, l'assessorato all'Urbanistica è passato, sempre in quota Lega, dalle mani di un assenteista a quelle di un ragazzo che tenta di colmare le sue lacune tecniche e amministrative mettendo il suo destino e quello della città nelle mani delle capziosità di un dirigente. Basterebbe leggere il tentativo di aggirare la prima ordinanza cautelare del TAR, nelle motivazioni aggiunte che hanno portato alla seconda sospensiva, per comprendere quanto l'assessore e gli uffici si siano sbagliati".
Parole del capogruppo del Pd Stefano Palumbo e del capogruppo del Passo Possibile Paolo Romano che rispondono, così, all'assessore Ferella.
"L'edilizia privata è ferma e a dirlo non siamo noi ma gli addetti ai lavori con cui l'assessore evidentemente non parla. E non certo per colpa della Soprintendenza sulla quale Ferella cerca da mesi di scaricare le proprie responsabilità. In tre anni si sarebbero potute fare una nuova variante, specifici progetti unitari sui centri storici di ogni frazione e anche una battaglia per la rideterminazione dei contributi sulla ricostruzione delle frazioni. Nulla di tutto questo è stato fatto. È paradossale chiedere le dimissioni a chi, dopo aver governato, è stato premiato elettoralmente dal doppio dei voti di quelli presi in precedenza; Ferella dia la prova alla città di meritarsi la sua elezione e cominci a dare seguito alle promesse fatte in campagna elettorale senza generare ricorsi e danni all'Ente e ai cittadini".
La delibera per la ripresa economica dei centri storici "a cui l'assessore si aggrappa come il naufrago all'asse di legno - aggiungono Palumbo e Romano - è solo una piccola misura tampone e se può avere una ragion d'essere ce l'ha solo per quanto riguarda le attività commerciali dell'asse centrale e non per tutte quelle nuove destinazioni d'uso che si potrebbero chiedere sia nelle zone più periferiche del centro storico cittadino che in quelle dei centri storici delle frazioni. Se dunque Ferella non intende dimettersi faccia almeno lo sforzo di approfondire meglio la complessità delle procedure amministrative e di ascoltare con più umilità i consigli di chi, sulla variante alle NTA dei centri storici, alla prova dei fatti ha ancora una volta avuto ragione".