Venerdì, 25 Settembre 2015 02:19

Variante Sud: si mobilitano gli imprenditori. Taddei contro i comuni ribelli

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“Quella strada va fatta ma seguendo il progetto su cui avevamo trovato l'accordo, quello che prevede il passaggio del tracciato a sud di Poggio Picenze e attraverso il nucleo industriale di Fossa. Sulle infrastrutture siamo già in ritardo di decenni, se perdiamo anche questa opportunità sarebbe una tragedia”.

Sulla localizzazione della Variante Sud e sulla bretella di raccordo raccordo con la s.s. 17 interviene, facendosi portavoce delle imprese insediate nel nucleo industriale di Barisciano-Fossa-Poggio Picenze, il patron del gruppo Edimo, Carlo Taddei.

Anche Taddei era stato tra i firmatari, un anno fa, del protocollo di intesa - sottoscritto dalla Regione, dai sindaci di una mezza dozzina di comuni (compreso quello dell'Aquila) nonché dai comitati Onna Onlus e S. Gregorio Rinasce - sul quale l'Anas aveva poi iniziato a elaborare un progetto preliminare.

Quel protocollo prevedeva il passaggio della Variante Sud lontano dai borghi di Onna e S. Gregorio e una strada a scorrimento veloce che sarebbe dovuta transitare per Fossa e la per la vallata situata a sud di Poggio Picenze per poi ricongiungersi con la s.s. 17 nei pressi di Barisciano.

Qualche mese fa, però, l'accordo – che lo scorso gennaio era stato ribadito anche al tavolo tecnico della Struttura di missione del ministero delle Infrastrutture - è saltato.

Ad affossarlo sono stati i comuni di Barisciano (che per la verità non lo aveva mai firmato), Poggio Picenze e Fossa (che invece, inizialmente, vi avevano aderito).

Francamente non capisco questa improvvisa contrarietà manifestata da Fossa e Poggio Picenze” afferma Taddei a NewsTown. “Il progetto su cui ci eravamo accordati non sarebbe affatto penalizzante per questi due paesi; anzi, aiuterebbe a decongestionare il traffico e a noi imprenditori del nucleo industriale ci darebbe la possibilità di far partire e arrivare camion e mezzi pesanti senza farli transitare sulla statale 17. Inoltre una nuova strada a scorrimento veloce sarebbe funzionale al progetto di un più rapido collegamento viario con Pescara, una cosa che aspettiamo da quarant'anni. Già è assurdo che si siano fatte quelle rotatorie sulla piana di Navelli, se se ne facessero altre anche nei pressi di Poggio sarebbe la fine. E' assurdo che per venire dalla costa ci voglia un'ora e mezza, ho clienti e fornitori che, piuttosto che passare per la s.s. 17, per venire da Pescara prendono l'autostrada per Teramo. Il comportamento di questi sindaci è inaccettabile" ha concluso Taddei "chiederò loro un confronto”.

Chissà se questa netta presa di posizione di Taddei - condivisa, come detto, anche da molti altri imprenditori della zona - servirà a sbloccare la paralisi in cui versa la trattativa tra Regione, Anas, comuni, comitati e vari portatori di interessi.

Accordo in un mese o addio finanziamento

Le prossime due/tre settimane saranno decisive per sperare di approdare a uno sbocco positivo. Se la discussione si insabbierà - per colpa del solito combinato disposto tra sindrome Nimby (not-in-my-backyard, non nel mio cortile), litigiosità e incoerenza degli amministratori locali, privati interessi e opachi lobbismi - l'accordo salterà e allora addio anche al finanziamento da 40 milioni di euro (sui circa 120 di costo totale dell'opera) che l'Anas ha già stanziato per il lotto C (quello che va da Bazzano a S. Gregorio).

Il monito del presidente Anas: "I progetti non cambiano al mutare delle amministrazioni"

La nuova strada rientra nel progetto di ammodernamento della dorsale appenninica Rieti-L'Aquila-Navelli-Bussi. Un progetto che dovrebbe, per l'appunto, diminuire i tempi di percorrenza tra L'Aquila e Pescara facendoli scendere sotto i 60 minuti (contro gli attuali 80/90)

Mercoledì, durante il discorso pronunciato nel corso della sua visita all'Aquila, il presidente nazionale Anas, Gianni Vittorio Armaniha lanciato un monito: “I progetti non devono cambiare quando cambiano le amministrazioni”.

Parole che, pur non contenendo alcun riferimento esplicito, hanno risuonato, per chi ha saputo coglierne il senso, come un ammonimento rivolto indirettamente ai tre comuni ribelli – Barisciano, Fossa e Poggio Picenze – che, nell'ultimo mese, hanno mandato in fumo, con un dietrofront abbastanza inatteso, l'intesa che era stata faticosamente raggiunta.

Un ripensamento maturato dopo le elezioni della primavera scorsa. Ma mentre il comune di Barisciano - o, meglio, il suo sindaco, Francesco Di Paolo - si era sempre professato contrario al tracciato alternativo, Poggio e Fossa, al contrario, lo avevano appoggiato e sottoscritto.

Il tracciato alternativo: prima approvato, poi rinnegato

Premesso che stiamo parlando del lotto C della Variante Sud, quello che va da Bazzano a S. Gregorio correndo parallelamente alla s.s. 17, l'opzione alternativa sulla quale era maturata l'intesa integrava questo lotto con quello successivo (S. Gregorio-Navelli) in un progetto unitario più organico e, sulla carta, meno impattante sia per i paesi che per il fiume Aterno.

In pratica, il tracciato inviduato prevedeva il collegamento della s.s. 17 a sud del Comune di Poggio Picenze con la strada regionale 261 (la Subequana) nei pressi dell'area artigianale di Fossa-Barisciano-S.Demetrio-Poggio Picenze, per proseguire poi con una nuova strada a scorrimento veloce ricadente nel Comune di Fossa (lontana dal fiume Aterno e dagli abitati di Onna e S. Gregorio) e con ricongiungimento, a valle, nell'area commerciale di Bazzano alla già realizzata rotatoria della Mausonia e, a monte, con il rettilineo che da Barisciano va verso Castelnuovo.

Quest'ipotesi contemplerebbe, è vero, la costruzione di una nuova strada di 10 km con un viadotto di 700 metri e una galleria di 1 km, ma avrebbe il pregio di passare lontano sia dai centri abitati che dalle aree ad interesse storico-archeologico e naturalistico. Inoltre sarebbe l'unica ipotesi realmente funzionale al progetto di un collegamento veloce tra L'Aquila e Pescara, perché bypasserebbe il collo di bottiglia che attualmente rallenta il traffico tra Bazzano e Barisciano.

Cosa è accaduto, dunque? Cosa ha spinto i sindaci di Poggio e Fossa a ritrattare un'intesa firmata solo qualche mese fa e quello di Barisciano a fare pressione per l'individuazione di un nuovo progetto?

Le ragioni del dietrofront di Fossa, Poggio Picenze e Barisciano

Chi è ben addentro alle cronache e alle vicende paesane racconta che il neo sindaco di Poggio, Antonello Gialloreto, si sia fatto, in realtà, sussurrare all'orecchio da qualche vecchio amministratore “nemico” di Nicola Menna, il predecessore di Gialloreto firmatario dell'intesa.

Antonio Gentile, il sindaco di Fossa, si è rimangiato tutto dopo che la maggioranza da cui è appoggiato ha di fatto minacciato di sfiduciarlo, con la motivazione che la nuova strada minaccerebbe alcuni terreni del paese. Terreni che, per inciso, appartengono ad alcuni consiglieri e assessori comunali.

Sono stati loro due a far saltare il banco, con l'appoggio non secondario del sindaco di Barisciano, Francesco Di Paolo, che non aveva mai riconosciuto l'accordo. La ragione ufficiale è che la nuova strada a scorrimento veloce taglierebbe fuori il paese dai flussi di traffico ma qualche “malpensante” sostiene che il vero motivo siano i terreni che il comune di Barisciano possiede tra S. Gregorio e Poggio Picenze. Terreni edificabili, sui quali, dicono sempre alcune fonti che però hanno scelto di rimanere anonime, sarebbe già pronto un disegno per una futura operazione immobiliare di carattere speculativo.

La nuova proposta

Preso atto del binario morto su cui era finita la trattativa, il consigliere regionale del Pd Perpaolo Pietrucci, presidente della Prima Commissione (Ambiente e Territorio), ha dato incarico proprio a Francesco Di Paolo di redigere una nuova ipotesi progettuale sulla quale trovare un nuovo accordo.

La proposta deve ancora essere presentata ma, stando a quel che è emerso negli incontri svoltisi in Regione in queste settimane, l'ipotesi caldeggiata da Di Paolo, con l'appoggio di Poggio e Fossa, prevede il ricongiungimento della Variante Sud alla s.s. 17 in prossimità del distributore di benzina Pistilli e la realizzazione di rotatorie e svincoli per l'accesso ai paesi oltre che di una galleria (il cosiddetto “scatolato”) lunga un centinaio di metri all'altezza del comune di Poggio Picenze.

Un'alternativa che diminuirebbe, sulla carta, l'impatto della nuova strada (anche se passerebbe molto più vicino ad alcune abitazioni) ma che, ricadendo sulla s.s. 17, di fatto vanificherebbe qualunque tentativo di creare un'arteria a scorrimento veloce per Pescara, visto che non risolverebbe il problema della strozzatura della s.s. 17 tra Poggio Picenze e Barisciano.

 

Ultima modifica il Venerdì, 25 Settembre 2015 11:23

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