Lunedì, 20 Giugno 2016 00:17

Giornata del rifugiato: a L'Aquila, incontro con i Sindaci sull'accoglienza

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Oggi è il 20 giugno, Giornata Mondiale del Rifugiato: anche L'Aquila celebra la giornata, "in maniera propositiva" come ha spiegato nei giorni scorsi l'assessora Emanuela Di Giovambattista.

Proprio stamane, infatti, alle 10:30 nell'aula del Consiglio comunale, a Villa Gioia, è stata organizzata una tavola rotonda su "Le ragioni dell'accoglienza", con l'invito a partecipare rivolto ai sindaci del territorio, da Campotosto e fino a Molina Aterno. Padrone di casa il Comune dell'Aquila che, già nel 2011, ha attivato il progetto 'Sprar' con il partenariato, oggi, dell'amministrazione di Castel del Monte. Nelle settimane scorse, anche il Comune di Pizzoli ha visto l'approvazione del progetto depositato al Ministero degli Interni.

"Abbiamo attivato per primi lo 'Sprar' - ha sottolineato Di Giovambattista - riconosciuta 'best practice' dell'accoglienza. A breve, verrà istruito il nuovo bando e, dunque, l'obiettivo della tavola rotonda è sensibilizzare i sindaci dei comuni vicini ad attivare progetti simili, spiegandone le ragioni e il senso. Nei prossimi mesi - ha ricordato l'assessora - in Provincia arriveranno altri 500 migranti: se tutti i comuni si attivassero, potremmo offrire una accoglienza qualificata e sostenibile, anche e soprattutto per i cittadini".

Ne abbiamo scritto spesso, su NewsTown: 'Sprar' sta per sistemi di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Si tratta di centri di 'seconda accoglienza' , vengono dopo gli hub individuati - con il piano operativo nazionale varato dal governo nell'estate del 2014 - in prossimità delle aree di arrivo dei migranti. I progetti 'Sprar' hanno un elevato grado di strutturazione, un controllo analitico delle spese e, in particolare, nascono dal rapporto, e l'interlocuzione con gli enti locali, i Comuni. A L'Aquila, come detto, il progetto è attivo fin dal 2011, oggi in partenariato con Castel del Monte: l'esperienza di Pizzoli, invece, sta muovendo i primi passi.

Sia Castel del Monte che Pizzoli hanno avuto esperienza di centri di seconda accoglienza straordinari, i centri prefettizi, slegati dai lacci, dagli accreditamenti e dal controllo serrato cui sono sottoposti gli 'Sprar'. Si tratta di strutture nate ad hoc per l'emergenza: in sostanza, le prefetture individuano attraverso un bando il soggetto deputato alla gestione dei centri, senza concertazione con l'ente locale. Dovrebbero essere strutture d'emergenza, appunto: sta di fatto che solo il 20% dei richiedenti asilo e rifugiati arrivati in Italia, all'ottobre del 2015, era parte di un progetto 'Sprar'. Anche perché, i Comuni fanno un poco 'resistenza' a rispondere ai bandi istruiti.

Ecco il senso dell'incontro, importante, che si terrà stamane. "Racconteremo l'esperienza fatta in questi anni e proveremo a spiegare cosa vuol dire rispondere ad un bando Sprar", ha ribadito Di Giovambattista. Una operazione di sensibilizzazione, appunto. "E' importante andare, sempre di più, verso progetti di questo tipo", ha aggiunto Andrea Salomone, coordinatore dei progetti di accoglienza e integrazione per Arci L'Aquila, "qualitativamente superiori, anche per quel che riguarda la rendicontazione delle spese, e capaci di guardare al contesto territoriale, e di dialogarci". Per dire: l'accoglienza dei progetti 'Sprar' è calibrata al numero di residenti del Comune che risponde al bando.

Si vincono anche così le resistenze dei cittadini che, come accaduto a Fossa e a Fagnano Alto, alzano muri se un progetto d'accoglienza viene calato dall'alto, senza concertazione con il territorio.

"Siamo vicini anche alle strutture d'accoglienza straordinaria, ovviamente - a L'Aquila ce ne sono tre, ha ricordato l'assessora Di Giovambattista - che sul territorio lavorano su standard di qualità superiori a quelli richiesti dai bandi prefettizi, e va in questo senso la delibera di Giunta approvata nei giorni scorsi per favorire l'adozione di aree verdi da parte dei migranti ospitati in queste strutture. Adozione che significa dare al migrante la possibilità di iniziare a sentirsi parte del territorio e permettere alla comunità di apprezzare l'importanza dell'accoglienza". Sta di fatto che l'obiettivo, come detto, è dar vita a tanti, piccoli, progetti 'Sprar', calibrati e ragionati con i territori, per gestire un processo che non si può arrestare ma certamente governare. "Già 4 o 5 amministrazioni che decidano di presentare un progetto di accoglienza, magari per una o due famiglie, darebbero risposta facilmente alle necessità di una cinquantina di persone".

Per i piccoli comuni delle aree interne, in particolare, l'accoglienza, tra l'altro, potrebbe significare affrontare lo spopolamento, creare piccole economie e un indotto per la comunità - le risorse assegnate ai progetti, infatti, ricadono per lo più sui territori -, arricchire la cittadinanza, umanamente, nel segno dell'incontro, e socialmente, affidando ai migranti piccoli lavori utili, come la cura delle aree verdi appunto.

L'esperienza di Castel del Monte, che ospita 15 persone, è illuminante, in questo senso. "Per ora, abbiamo avuto soltanto benefici dal progetto 'Sprar'", ha sottolineato il vice sindaco Ivan Di Pompeo. "Ci sono ragazzi che hanno già iniziato a lavorare, con i nostri artigiani locali, e sono oramai perfettamente integrati nella comunità".

Gli eventi che celebreranno la Giornata Mondiale del Rifugiato non si esauriranno con la tavola rotonda di lunedì mattina: oggi pomeriggio è prevista una visita guidata in centro storico aperta alla cittadinanza, e sempre con i ragazzi del progetto. E ancora: domenica 26 giugno, dalle 10 alle 13, in Piazza XX Settembre, a Castel del Monte, si terrano i Giochi dal Mondo, con la presentazione dei giochi tradizionali ed etnici realizzati dai bambini del paese e dai rifugiati. Alle 18 poi, all'Auditorium del Parco, a L'Aquila, la presentazione del laboratorio teatrale "Dove cantano le favole", in collaborazione con gli Artisti Aquilani.

Momenti di incontro fondamentali per abbattere le barriere della paura e del pregiudizio, sempre più alte, in questi tempi. Sta andando in questa direzione, l'azione politica del Comune dell'Aquila che, in collaborazione con Arci e Afipo (Associazione femminile Immigrate per le pari opportunità), ha dato vita all'Ufficio Integrazione. Ci saranno due sportelli: uno di orientamento ai servizi presenti sul territorio, per il disbrigo delle pratiche amministrative e burocratiche, nella gestione dei documenti, aperto presso la Casa dell'Associazionismo di via Saragat 10, il lunedì e mercoledì dalle 15 alle 18 e il martedì e giovedì dalle 9:30 alle 12:30; l'altro di mediazione linguistico culturale, al progetto Case di Bazzano, in via Fabrizio de André 3, aperto il martedì dalle 10 alle 15, con la rotazione dei mediatori, il mercoledì dalle 10 alle 13 con mediatori di lingua russa, il giovedì dalle 15 alle 17 con mediatori albanesi, e il venerdì dalle 10 alle 13, per i cittadini di origine araba.

Ultima modifica il Lunedì, 20 Giugno 2016 01:41

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