Martedì, 12 Aprile 2016 00:39

Masterplan, D'Alfonso in Consiglio comunale: "Ecco gli interventi per L'Aquila"

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Una sessantina d'interventi programmati nelle 4 province abruzzesi, per un importo complessivo d'investimento pari a 1milione e 289mila 617 euro, di cui 753 milioni e 100 mila euro finanziati con le risorse destinate al Masterplan per il Sud, e 536mila e 517 euro a valere già per il biennnio 2016-2017. Rispetto alle cifre presentate dal governatore Luciano D'Alfonso ai sindaci abruzzesi, nel corso di un incontro a Palazzo Silone del gennaio scorso, il Masterplan è stato giusto un pò limato sui quattro assi portanti il documento: infrastrutture, ambiente, sviluppo economico e produttivo, turismo e cultura. 

Patto per il Sud, l'ha definito Matteo Renzi: Regione Abruzzo lo firmerà tra qualche giorno, a Palazzo Chigi. Prima, però, il passaggio innanzi al Consiglio comunale dell'Aquila, a seguito della richiesta delle opposizioni e di un faticoso tira e molla, con il governatore, impegnatissimo, che ha chiesto più di un rinvio fino alla convocazione fissata alle 18 di lunedì sera.

Passaggio attesissimo, se è vero che le opposizioni di centrodestra, appunto, e il consigliere Giorgio De Matteis in particolare, avevano denunciato come il documento avesse disatteso completamente le esigenze della città capoluogo di Regione. Attesissimo, se è vero che il Masterplan, così come era stato presentato ai sindaci abruzzesi, aveva causato più di un mal di pancia anche tra gli esponenti del Partito democratico cittadino. Ricordate la rissa sfiorata in Consiglio regionale tra Luciano D'Alfonso e il consigliere aquilano Pierpaolo Pietrucci? L'indomani, la nota firmata dal segretario cittadino Stefano Albano e dal capogruppo Stefano Palumbo: "Le vicende degli ultimi giorni evidenziano nella sua criticità un problema di metodo nella costruzione del Masterplan abruzzese", si leggeva tra le righe del comunicato stampa. 

Ebbene? Ebbene, D'Alfonso si è presentato in Consiglio comunale, più o meno con lo stesso documento tra le mani, giusto qualche modifica per venire incontro ad alcune delle proposte avanzate dal centrosinistra cittadino, confermando che sì, il documento è ancora permeabile a proposte di modifica ma verrà ratificato nel giro di qualche giorno, come detto. Permeabile - ça va sans dire - "se c'è qualità della proposta", e se la proposta, ovviamente, rispetta l'impostazione generale data al documento. "Vi auguro di saper interpretare cosa serve all'Abruzzo", ha ribadito il Presidente della Giunta regionale, issandosi su un piano ben più alto rispetto ai "parlamentari della città dell'Aquila", così ha definito i consiglieri eletti.

A dire che l'assise consiliare dell'Aquila, in realtà, è stata scavalcata completamente. E c'è poco da recriminare, anzi. "E' il primo Consiglio comunale della nuova era", ha sottolineato in apertura dei lavori Carlo Benedetti, salutando l'intesa ritrovata - almeno a parole - con il governatore. Su quali basi difficile a dirsi, ma tant'é.

"Il combattimento dialettico è normale - ha detto D'Alfonso - me lo immaginavo più infuocato", ha sfidato l'assise. "La scelta dei migliori si fa con gli argomenti, 500 anni fa, invece, si faceva con la spada: elemento di fondo comune è, comunque, il conflitto tematico. Voglio aiutarvi, comunque, a qualificare la mia disponibilità a confrontarmi con voi: non ho rapporto fiduciario con l'assemblea, pur tuttavia sono interessato dal punto di vista economico e ordinamentale, a nutrire le mie scelte anche degli elementi offerti non solo di chi rappresenta l'ordinamento comunale ma anche da chi rappresenta la democrazia assembleare aquilana. Aspetto un punto di vista puntuale su cosa può essere integrato, sostituito, modificato: poi farò le mie valutazioni".

L'ultima parola è del governatore, ovviamente, del Presidente della Giunta regionale che ha assunto "una scelta fondamentale", il Masterplan appunto, "che si poteva certamente assumere in un'altra fase: l'ultimo che l'ha fatto è stato Emilio Mattucci", il primo presidente del Consiglio regionale abruzzese, presidente della Giunta dal 1985 e per un intero mandato. "Da allora, si è lavorato soltanto dal punto di vista normativo, ma sul piano delle risorse amministrative cercate e ottenute su obiettivi strategici non si è più fatto nulla, almeno fino ad oggi".

Poco importa se, come noto, le risorse stanziate per il Masterplan attingono, per lo più, al fondo sociale di coesione, il nucleo finanziario del 'Patto per il Sud', fondo che cambia nome, ogni anno, ma che garantisce, in definitiva, sempre le stesse somme. Poco importa se, su alcuni progetti, le risorse sono state stanziate nella notte dei tempi, basti pensare ai 37 milioni di euro previsti per la variante Sud, su un vecchio finanziamento dell'Anas. Poco importa se, in Abruzzo, sono disponibili 1.289 miliardi di euro (753 milioni dal Fse), lo 0.79% del totale dei fondi per il Sud messi a bilancio dal governo Renzi, 95.2 miliardi. "Il Masterplan - assicura fiero D'Alfonso - è stato conseguito attraverso la tenacia di tutti i giorni, come seppero fare nel 2001 marchigiani ed umbri che concepirono il così detto progetto quadrilatero".

Il documento è formalizzato su un doppio intervento temporale: c'è un primo biennio, seguito da un ulteriore triennio. "Nel biennio abbiamo la configurazione della cassa, nel triennio invece c'è la competenza che va resa dettaglio di copertura finanziaria utilizzando la cabina di regia nata per volontà del legislatore e per decreto del presidente del Consiglio". Disponibili 32miliardi di euro, più altri 18, che la cabina di regia potrà determinare nell'investimento. E chi c'è, in cabina di regia? D'Alfonso, certamente, e con lui Stefano Bonaccini, presidente della Giunta regionale dell'Emilia Romagna, e Mario Oliverio, collega della Calabria. "Anche il triennio successivo avrà la perfetta copertura finanziaria".

Cosa è previsto, dunque, per i prossimi cinque anni, e fino al 2020? E quali, ulteriori, investimenti sono stati assicurati a L'Aquila, e alla sua provincia? Ci sono 10 milioni in più per il potenziamento del bacino sciistico di Ovindoli, Monte Magnola e Campo Felice, "la montagna più cara agli aquilani" ha detto il governatore tra lo sconcerto dei presenti; altri 10 milioni per la pista ciclabile dell'Aterno che, nella prima bozza, beneficiava di un solo milione e che, così, sarà collegata con il progetto Bike to Coast da 50 milioni; 11 milioni per il potenziamento della linea ferroviaria L'Aquila-Pescara, inizialmente erano 5, con l'obiettivo di ridurre i tempi di percorrenza di almeno 35 minuti. 

Dunque, l'intenzione dichiarata di realizzare in città la centrale unica di elisoccorso, beneficiando, finalmente, dei 2.5milioni che l'Emilia Romagna aveva 'donato' a seguito del sisma del 2009 e che verranno integrati con fondi regionali. Infine, il collegamento viario L'Aquila-Pescara che, nell'allegato infrastrutture del Ministero, ha priorità 4, per 37 milioni di euro destinati alla variante sud all'abitato dell'Aquila. 

D'Alfonso ha poi assicurato altri 2 milioni per un significativo programma di investimenti riguardante le chiese minori del territorio e promesso che, alla fine di dicembre 2017, verranno inaugurate tutte le opere del biennio. Non solo: nel Masterplan, potrebbe comparire la realizzazione di un nuovo casello autostradale, nella zona ovest: "L'attuale - ha sottolineato il Presidente della Giunta regionale - è una pozzanghera di disordine, non consente utilizzabilità per l'accesso alla grande viabilità". Ed entro la fine di giugno, arriverà ad approvazione la legge per 'L'Aquila capoluogo'.

Soddisfatto il sindaco Cialente, "il Masterplan è in linea con quella che è l'idea di città del futuro, trovo che l'abbiamo condotto bene", così come il consigliere Pietrucci, "mi ritengo soddisfatto perché il deficit infrastrutturale che avevo fatto notare è stato affrontato con le misure necessarie". Sull'orlo di una crisi di nervi il centrodestra cittadino, spaccato, incapace di offrire una visione strategica di città.

Il centro sinistra locale ha ottenuto ulteriori investimenti, in effetti, importanti senza alcun dubbio, per le aree interne e la città capoluogo. Ed è vero anche, come ha inteso ribadire D'Alfonso, che bisogna mettere da parte "la conflittualità territoriale minimalista, contabilizzare anche i tanti interventi previsti nel masterplan che, seppure non localizzati nel capoluogo, sono decisivi per il suo sviluppo e l'interconnessione strategica con altri territori, in una ottica finalmente regionale". 

Resta il problema di metodo, tuttavia. Come detto, il Consiglio comunale è stato completamente scavalcato, figurarsi gli organi di partecipazione istituiti, negli ultimi mesi, dall'amministrazione. Restano i dubbi sulla realizzazione del Ponte sulla Mausonia, nient'affatto in discussione, sull'investimento da 10 milioni sull'ex Op di Collemaggio, ancora di proprietà della Asl - "per fare cosa?" hanno chiesto in molti, se è vero che servirebbero almeno 60 milioni di euro per il ripristino dell'area di straordinario pregio -, sul mancato finanziamento dell'aeroporto di Preturo che, in una delibera di Giunta regionale del 9 aprile 2015 (la numero 256), veniva definito "obiettivo strategico e fondamentale della infrastrutturazione regionale", come scalo di Protezione civile.

Resta, infine, la sensazione, sfogliando il Masterplan, che gli investimenti infrastrutturali strategici, e collegati tra loro in una ottica di più ampio respiro, riguardino per lo più la zona costiera, con il baricentro economico sempre più orientato verso l'Adriatico. Su questo, però, torneremo.

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