Eravamo in centro. Siamo andati per seguire, al Palazzetto dei Nobili, la presentazione del libro bianco realizzato dall'assemblea cittadina dell'Aquila. Un documento utile, prezioso, nato da cinque incontri davvero partecipati. C'era poca gente, però. Un peccato. Un'occasione persa anche per l'amministrazione, che non si è preoccupata neppure di aprire il Palazzetto. La conferenza stampa si è tenuta, così, all'aperto.
Qualche metro più in là, a Piazza Palazzo, c'era invece un gran movimento. Ci siamo avvicinati, incuriositi. Il responsabile dell'Ufficio Speciale per la ricostruzione, Paolo Aielli, accompagnato da alcune troupe televisive Rai, stava affiggendo le prime 94 targhe informative su altrettanti edifici dell'asse centrale della nostra città. Obiettivo: trasparenza nel processo di ricostruzione. L'idea è fornire alla cittadinanza uno strumento per monitorare, da vicino, tempi e avanzamento degli interventi programmati. Peccato che la cittadinanza non ne sapesse nulla. L'affissione delle targhe di plastica colorata, ne vedete una nella foto qui accanto, è stata immortolata solo dalle telecamere. I cittadini non c'erano. Non sapevano. Un peccato, anche questo.
Abbiamo avvicinato Paolo Aielli, tra un'intervista e l'altra, per capire cosa stava accadendo. Abbiamo chiesto conto del denaro stanziato, di quanto ne servirà in futuro. Per ora, con i soldi del Cipe, gli oramai famigerati 2 miliardi e 245 milioni in tre anni, partiranno i cantieri nei 94 palazzi identificati. Ci vorranno, poi, finanziamenti certi dal Governo che verrà. Un miliardo l'anno per cinque anni, come chiesto da Massimo Cialente e dall'assessore Di Stefano. Soldi che, ad oggi, nessuno può assicurare a questa città. Partiranno solo i cantieri che hanno una copertura finanziaria, ha confermato ai nostri microfoni il responsabile dell' Usra.
Insomma, il cronoprogramma c'è, anche se discutibile. Mancano i soldi, però. C'è il rischio che la tanto annunciata ricostruzione di primavera si fermi presto. E già l'inizio non è stato dei più promettenti: una delle targhe affisse è volata via dopo qualche secondo.
Si è parlato anche della decisione di assumere 23 tecnici con contratto a chiamata, co.co.pro, nell'ufficio. C'è bisogno della loro professionalità, ha detto Aielli, per sbrigare le centinaia di pratiche inevase ereditate dalla filiera. A chi, Goffredo Juchich tra gli altri, ha chiesto in questi giorni di scegliere i tecnici tra i partecipanti del "concorsino", Aielli ha risposto di aver bisogno di professionisti già pronti che possano aiutare i nuovi arrivati. Per questo staranno con noi solo un anno.
Non era un segreto per nessuno, dice stizzito: erano stati informati tutti i sindaci del cratere, anche il sindaco Cialente. Peccato, l'ennesimo di questa lunga giornata, che il primo cittadino in una nota ufficiale abbia dichiarato qualche giorno fa di non saperne nulla. Saranno stati i giornalisti a porgli male la domanda, ha glissato Aielli.