Altro appuntamento con lo speciale di NewsTown dedicato alle elezioni comunali dell'11 giugno. Per una settimana, ogni giorno, un’intervista diversa, una ad ognuno dei sette candidati sindaco, seguendo il criterio dell’ordine alfabetico.
Dopo aver approfondito idee e programmi di Pierluigi Biondi, Carla Cimoroni, Americo Di Benedetto, Claudia Pagliariccio e Giancarlo Silveri, incontriamo Fabrizio Righetti, candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle.
Secondo l'alfabeto, a dire il vero, sarebbe dovuto venire prima il pentastellato. Per impegni personali ed elettorali, però, Righetti si è potuto rendere disponibile soltanto ieri, e dunque, è stata pubblicata prima l’intervista al candidato sindaco di Riscatto Popolare. Domani, l’ultimo incontro con Nicola Trifuoggi.
Trasparenza e legalità: sono i capisaldi del programma elettorale del Movimento 5 Stelle, “un programma costruito dal basso, nelle assemblee pubbliche e rendendo disponibile una piattaforma online aperta al contributo dei cittadini” spiega il candidato sindaco pentastellato, Fabrizio Righetti. “Vogliamo che l’amministrazione comunale sia una ‘casa di vetro’”, sottolinea: “i cittadini dovranno sapere come si sta operando, gli atti dovranno essere resi pubblici e, per quel che attiene alle nomine, non dovranno più rispondere a logiche di partito ma rispettare il principio della meritocrazia”. E poi, “se vero che esiste un Piano Anticorruzione – aggiunge Righetti – è vero anche che deve essere applicato, a partire dalla rotazione del personale, dai dirigenti alle funzioni amministrative e fino ai dipendenti”.
Più in generale, l’obiettivo del Movimento 5 Stelle è “costruire una città a misura d’uomo, con l’erogazione di servizi pubblici ad alti standard di qualità; intendiamo restituire a L’Aquila la dignità e il prestigio di un capoluogo di Regione”. In questo senso, “sarà importante una riorganizzazione della macchina amministrativa – chiarisce il candidato pentastellato – per tagliare laddove possibile e motivare, altresì, i dipendenti che, come candidati, abbiamo incontrato nei giorni scorsi; ci hanno manifestato il loro profondo disagio: alcuni, sono occupati da vent’anni senza avere avuto mai la possibilità di uno scatto di carriera, altri invece, gli oltre cento precari, non sanno se e come saranno stabilizzati”. Riorganizzare gli uffici comunali significa anche “avviare una ricognizione delle sedi disponibili, per programmare il riaccorpamento di alcune funzioni”.
Con Righetti si è parlato anche di ricostruzione e, in particolare, della ricostruzione pubblica e delle frazioni; le “problematiche della ricostruzione”, se ne dice convinto Righetti, “sono riconducibili ad una cattiva gestione dell’amministrazione attiva”. Il candidato pentastellato ricorda come siano disponibili in cassa, da tempo, 35milioni per la ricostruzione della sede unica, non ancora realizzata, e 48milioni per le scuole, non ancora spesi: “è mancata la capacità pianificatoria”, ribadisce il candidato sindaco a 5 stelle; “si pensi al Ponte Belvedere: si tratta di un accesso fondamentale al centro storico, non ha avuto alcun danno a seguito del sisma ma risulta inagibile per mancata manutenzione”.
Cosa propongono i pentastellati? L’istituzione di tavoli con gli Enti interessati, per pianificare la ricostruzione “con priorità agli edifici pubblici che dovranno essere riparati ed adeguati, iniziando, possibilmente, dal centro storico, e approntando un cronoprogramma la cui attuazione andrà verificata ogni 3-6 mesi”. E per le scuole agibili ma che presentano bassi indici di vulnerabilità? “In tempi non sospetti, abbiamo sottolineato come fosse necessario portare l’indice di vulnerabilità al valore 1, come previsto dalla legge; rispondendo ad una missiva del sindaco Cialente, il Consiglio dei Lavori pubblici ha spiegato che, nello schema di revisione delle norme, l’indice verrà abbassato: in altre parole, il valore a seguito degli interventi di miglioramento dovrà essere non minore di 0.6. Noi, chiediamo che l’indice non venga rivisto al ribasso: infatti, se vogliamo rilanciare la nostra città – premesso che abbiamo già perso una grande opportunità per la ricostruzione privata, col livello di sicurezza previsto al 60% per responsabilità del Governo d’allora e dell’amministrazione locale che non ha saputo opporsi – dobbiamo dare un segnale forte a chi voglia vivere, investire o studiare a L’Aquila”. Impossibile, però, adeguare sismicamente tutte le scuole, e prima di settembre; che fare, dunque? “Iniziamo accelerando i processi di ricostruzione delle scuole inagibili, visto che i soldi sono in cassa, così da liberare i Musp per gli istituti da adeguare; per l’immediato, andranno individuate soluzioni alternative, temporanee, in strutture provvisorie”.
Dalla ricostruzione al rilancio economico. “Si è pensato a ricostruire gli immobili, e pure a macchia di leopardo, senza badare al tessuto sociale ed economico”, l’affondo di Righetti. “Ora, i fondi a disposizione dovranno essere spesi nel migliore dei modi, e penso al 4% delle risorse per la ricostruzione destinate allo sviluppo; inoltre, andranno potenziati gli uffici dedicati ai bandi europei, visto che L’Aquila, come altre città, perde finanziamenti per le difficoltà nell'approntare i progetti. E ancora, andrà incentivata la rinascita del centro storico e, così, il rilancio delle attività produttive; bene iniziative come il bando ‘Fare Centro’, sebbene sia stato pubblicato in piena campagna elettorale e col centro ancora ‘zona rossa’ in larga parte, ma non sono garantiti servizi a supporto delle attività che decidano di insediarsi”.
Altra ‘chiave’ di rilancio è l’università: “Abbiamo avuto un decadimento preoccupante degli iscritti, con ciò che ne consegue per il tessuto economico cittadino; il discorso è lo stesso: come facciamo ad attirare studenti se non offriamo servizi adeguati? Potremmo offrire alloggi a canoni calmierati, penso alle piastre del progetto Case che, pian piano, andranno a svuotarsi. Dovremmo potenziare, inoltre, la mobilità pubblica, rendendola più efficiente”.
Dunque, il turismo: “Penso alla riqualificazione dei borghi e delle frazioni; e per quanto attiene allo sviluppo del Gran Sasso, siamo convinti che debba essere fruibile 365 giorni l’anno”, ribadisce Righetti; “faccio presente che domenica scorsa, a Fonte Cerreto, la funivia e il bar erano chiusi, non si poteva nemmeno usufruire dei servizi igienici”; inoltre, “andrà incentivato un turismo a basso impatto ambientale che passa anche e soprattutto dalla riqualificazione della rete sentieristica. E poi, ci sono finanziamenti che non possiamo permetterci di perdere: il rifacimento delle Fontari va avviato immediatamente, per non compromettere la stagione invernale, e così il restauro dell’albergo e dell’ostello”. E sulla riperimetrazione delle aree speciali di tutela comunitaria? “Potrebbe comportare tempi molto ma molto lunghi”, risponde Righetti; “se si intende davvero realizzare gli impianti sciistici previsti nel Piano d'Area, si deve passare necessariamente da una valutazione d’incidenza ambientale con un progetto, però, che non sia quello redatto da Invitalia, con dati insostenibili. Vi sembra credibile immaginare il passaggio di 15mila persone al giorno nel periodo inverale, e 10mila nel periodo estivo? Vogliamo mica realizzare l’ennesima cattedrale nel deserto, come l’aeroporto dei Parchi di Preturo?”.