Martedì, 04 Marzo 2014 12:45

Delega alla ricostruzione, 'apertura' di Legnini: "Lo farei con passione"

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"Far rivivere L'Aquila deve essere la grande sfida del Paese. Con un progetto che potremmo definire 'L'Aquila Viva' parte una scommessa per l'Italia: restituire al mondo la città così com'era entro 5 anni. Un tempo ragionevole ma che ci obbliga a correre".

A dirlo il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, che ha scelto una visita nel centro storico dell'Aquila per la sua prima uscita pubblica. Una dichiarazione - quella di Franceschini - che ha fatto molto discutere. Non è la prima volta, infatti, che un ministro della Repubblica 'promette' l'impegno ad una ricostruzione veloce e "capace di restituire agli aquilani una città viva, in cui possano tornare ad abitare persone e con potenzialità enormi nel campo dell'attrazione turistica".

Non è la prima volta che un rappresentante istituzionale racconta come la ricostruzione potrebbe trasformarsi in una "straordinaria opportunità per il Paese. Non si può accettare che la ricostruzione di un centro storico così meraviglioso sia affidata solo ad un impegno locale o venga semplicemente ricondotto alle regole ordinarie", ha sospirato Franceschini camminando tra le vie del centro storico.

Priorità nazionale. Opportunità per il paese. Un film già visto. E' davvero difficile credere che si possa ricostruire la città in 60 mesi. Avrebbe dell'incredibile se è vero che cinque anni sono già passati dalla notte del 6 aprile e che i lavori in centro storico stanno iniziando in questi mesi. Seppure i tempi evocati da Franceschini non fossero rispettati, però, sarebbe già un bel passo avanti se il governo Renzi imponesse una svolta nei rapporti tra le istituzioni locali e l'esecutivo, con una governance capace - finalmente - di dare risposte concrete ed incisive al territorio.

Una svolta necessaria, se è vero che è stato cancellato il ministero per la Coesione territoriale che - prima con Fabrizio Barca e poi con il contestato Carlo Trigilia - ha avuto la responsabilità del monitoraggio della ricostruzione del cratere.

Non ha mancato di sottolinearlo il neo sottosegretario all'Economia, Giovanni Legnini, in una interessante intervista rilasciata a 'Il Fatto' di Rete 8. "Dobbiamo ulteriormente precisare gli obiettivi - ha spiegato - e dobbiamo assumere una decisone molto importante: poiché è stato soppresso il ministero della Coesione territoriale presso il quale era allocata la funzione di monitoraggio sulla ricostruzione bisogna decidere quale assetto dare alla governance di questa partita. Su questo abbiamo già avviato un dialogo con il sindaco Cialente, gli altri primi cittadini del Cratere ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Del Rio. Avere una interlocuzione efficiente e permanente è un presupposto indispensabile per far procedere la macchina della ricostruzione".

E se arrivasse una delega specifica, affidata proprio a Legnini? Sono in molti ad auspicarlo. "Il ministero per la Coesione territoriale faceva capo al ministero dell'Economia, perché era quello il portafoglio", spiegava a NewsTown la senatrice Pezzopane, ancor prima che Legnini venisse nominato sottosegretario al dicastero affidato a Pier Carlo Padoan. "Con il nuovo Governo si sono riviste un po' di cose, sostanzialmente si sono eliminati quasi del tutto tutti i ministeri senza portafoglio: una decisione che mi sembra molto razionale. Per questo, abbiamo chiesto al Pd nazionale, e in questi giorni lo abbiamo ribadito, che, se Legnini venisse riconfermato, come speriamo, al Governo, sarebbe bene che la delega l'avesse lui. Vorremmo comunque che la delega andasse o al ministero dell'Economia o direttamente alla presidenza del Consiglio. Basta con i ministeri senza portafoglio".

A qualche giorno dalle parole della Pezzopane, Legnini - come noto - è stato nominato sottosegretario all'Economia. Dunque, perché non affidargli la delega? "Non lo decido io", ha sottolineato Legnini a 'Il Fatto'. "Personalmente, in tutti i ruoli che ho precedentemente rivestito in Parlamento e al Governo mi sono sempre impegnato in questo senso. Ne parlerò con il Ministro Padoan, con Del Rio e, naturalmente, con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Lo farei con passione ma vorrei che il Governo nella sua collegialità assumesse l'impegno a definire la ricostruzione un obiettivo primario".

Insomma, la disponibilità c'è. Con precise garanzie del Governo, però, a dar seguito alle parole di Dario Franceschini.

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