Ricostruzione delle scuole, atmosfera tesissima tra l'amministrazione e il titolare dell'Ufficio speciale, Paolo Aielli.
La questione è esplosa nei giorni scorsi. A margine del convegno "Cinque anni dopo", infatti, Aielli ha parlato dei 37milioni di euro disponibili per la ricostruzione delle scuole e bloccati da oltre un anno nelle casse dell'Usra. Le parole del titolare dell'Ufficio speciale hanno fatto molto rumore. Eppure, la disponibilità di fondi era nota da tempo.
Ricorderete che nel mese di dicembre, quattro mesi fa, ActionAid e NewsTown hanno organizzato un incontro al Ridotto del Teatro Comunale: "L'Aquila del futuro. Quale prospettiva per le scuole dell'Aquila?". Insieme alle scuole e ai ragazzi dell’Aquila, abbiamo coinvolto la Regione Abruzzo, la Provincia e il Comune dell'Aquila per analizzare lo stato dell’arte e capire quanti soldi erano stati stanziati per le scuole del cratere e quando sarebbero iniziati i lavori di ricostruzione.
Sono passati più di cinque anni, infatti: all'Aquila e nel cratere sismico - ancora oggi - più di 6000 tra ragazzi e ragazze sono costretti ad andare a scuola nei 36 Musp (Moduli ad uso scolastico provvisorio) allestiti nei mesi che seguirono il terremoto. Strutture moderne e costruite in breve tempo per permettere la ripresa dell’anno scolastico nell’autunno del 2009, ma che evidenziano tutte le criticità di soluzioni precarie in assenza di una prospettiva chiara per il futuro.
Per prepararci adeguatamente all'incontro, avevamo incontrato Paolo Aielli e proposto, poi, delle interviste agli attori istituzionali che avrebbero partecipato all'appuntamento: Antonio Morgante, Antonio Del Corvo e Alfredo Moroni. E già quattro mesi fa, avevamo denunciato come fossero disponibili 19milioni, trovati tra le pieghe della delibera Cipe numero 43 del 2010. Alcuni fondi, infatti, non erano stati destinati e, dunque, 25milioni sono andati per la ricostruzione degli immobili Ater e 19 alle scuole del Comune dell'Aquila. Ai 19 milioni, andavano aggiunti ulteriori 6milioni e 384mila euro arrivati dalla 'Legge Mancia' e altri 6milioni e 400mila euro dalla delibera Cipe numero 135.
Sommandoli ai 12milioni previsti dal discusso Piano Scuole della Regione Abruzzo, il conto è presto fatto: 44milioni di euro. E praticamente tutti di cassa, confermò Paolo Aielli a NewsTown: i 12milioni del Piano Scuole e i 19milioni della delibera 43 sono depositati sul conto dell'Usra alla Banca d'Italia. I 6milioni e 400mila euro della Legge Mancia, invece, sono allocati al Provveditorato alle Opere pubbliche. Infine, i 6milioni e 400mila della delibera 135 "verranno trasferiti al nostro ufficio nei prossimi giorni", sottolineò il titolare dell'Usra. Dunque, a dicembre 2013, c'erano 37milioni e mezzo di cassa.
A domanda di NewsTown, l'assessore Alfredo Moroni rispose che - in effetti - i lavori stavano iniziando "per 565mila euro. Interesseranno - spiegò - la scuola primaria di Preturo, l'edificio che ospita la scuola dell'infanzia e l'asilo nido '1maggio' di Pile, la scuola dell'infanzia e primaria di Paganica, e la scuola media Patini, a Pettino". Inoltre, sottolineò, "con la prima tranche di finanziamenti della delibera Cipe, abbiamo approvato i progetti di ricostruzione per 4 scuole: 3milioni per la demolizione e la ricostruzione della primaria di Arischia, 1milione 780mila per la primaria di Coppito, 5milioni e 922mila per la 'Mariele Ventre' di Pettino e 1milione e 291mila per la scuola dell'infanzia di San Sisto. Totale: 12milioni di euro. I progetti preliminari sono già pronti, bisognerà semplicemente renderli esecutivi per dare il via alle gare d'appalto".
E ancora: "Con i 6milioni e 400mila che abbiamo a disposizione per l'esercizio 2014 sono in fase di progettazione i lavori per la primaria di Bagno Grande (oltre 1 milione), di quella di Sant’Elia (circa 900mila euro), dell’infanzia di San Giovanni Bosco (350mila euro), dell’infanzia di Roio Colle (circa 280mila euro), dell’infanzia e della primaria di Pianola (oltre 1milione), della primaria di Santa Barbara (oltre 1milione), dell’asilo nido di viale Duca degli Abruzzi (circa 2milioni), della palestra della scuola Viale Giovanni XXIII (oltre 850mila euro), dell’infanzia di Pettino (circa 600mila euro)". Insomma, entro la fine del 2014 - promise Moroni - partiranno lavori per un totale di quasi 19milioni di euro. Sul totale di 44milioni disponibili.
Sono passati quattro mesi. Ed esplode la polemica tra l'amministrazione e l'Ufficio speciale. Il nodo, evidentemente, non è affatto il 'tesoretto misterioso', nascosto nelle casse dell'Usra. Come detto, è almeno da un anno che il Comune dell'Aquila sa benissimo che ci sono cospicui fondi a disposizione per la ricostruzione delle scuole. Nessun mistero.
Il nodo è la governance della ricostruzione. Alfredo Moroni l'aveva già spiegato a NewsTown: "Il problema è che l'Usra trasferisce i soldi solo quanto il progetto preliminare viene reso esecutivo per l'istruzione delle gare d'appalto per l'affidamento dei lavori. Tra l'altro, l'Usra sostiene di dover entrare nel merito del progetto se si spende più di una certa cifra al metro quadro. Abbiamo trovato l'accordo per un costo standard pari a 1900euro a metro quadro, salvo casi eccezionali. Inoltre, l'Ufficio entra anche nel merito della realizzazione del progetto, se si approvano superfici funzionali superiori al pre-sisma. Come ci richiede, però, l'Ufficio scolastico regionale che, giustamente, vuole che i progetti siano adeguati alle nuove normative che prevedono, ad esempio, spazi obbligatori oltre alle aule".
In altre parole - a sentire Moroni - l’Ufficio speciale avrebbe prima chiesto i soli progetti preliminari delle opere da appaltare, avrebbe poi alzato il tiro con la redazione di una progettazione esecutiva, infine ha richiesto verifiche tecniche che non sarebbero di sua competenza. Ecco spiegato il ritardo nei lavori di ricostruzione.
Il problema sarebbe l'interpretazione del decreto 48. Stando all'amministrazione attiva, l'Usra dovrebbe immediatamente trasferire i fondi destinati alla ricostruzione delle scuole perché di competenza esclusiva del Comune. Ed infatti, il sindaco Cialente e l’assessore Moroni hanno scritto al sottosegretario Giovanni Legnini e al capo del Diset (Dipartimento dello Sviluppo delle Economie Territoriali) Aldo Mancurti per chiedere che i soldi vengano resi immediatamente disponibili.
Non la pensa affatto così, però, il titolare dell'Ufficio speciale Paolo Aielli, che abbiamo sentito stamane: "Non è un mistero che i soldi siano nelle casse dell'Ufficio speciale. Quando i progetti saranno esecutivi, il giorno prima della pubblicazione dei bandi per l'affidamento dei lavori trasferiremo i fondi al Comune dell'Aquila. Non prima. Evidentemente, Moroni non conosce questo tipo di pratiche. Eppure, ne discutiamo da mesi: probabilmente, rilascia certe dichiarazioni per giustificare la sua posizione. Appena i progetti saranno esecutivi e verrà istruito il bando, trasferiremo i soldi. Anche perché - l'affondo di Aielli - abbiamo già trasferito a Moroni 22milioni di euro per altre iniziative pubbliche, non legate alla ricostruzione delle scuole, e ad oggi non è stato speso neppure un euro".
Insomma, Aielli non è più disponibile a trasferire fondi al Comune dell'Aquila se non dinanzi a progetti esecutivi, con l'istruzione delle gare d'appalto. Una ingerenza insopportabile per l'amministrazione attiva.
A tendere una mano al sindaco Cialente, il presidente della Provincia Antonio Del Corvo: "Sono convinto che l’Amministrazione comunale - si legge in una nota - sia rispettosa delle regole in vigore. È ben noto, infatti, che la legge e la delibera Cipe che regolano l’accreditamento delle somme è la stessa per tutti gli enti beneficiari della programmazione, meglio nota come “Scuole d’Abruzzo – Il futuro in sicurezza”. La Provincia, a questo punto, si mette a disposizione del Comune dell’Aquila per trasferire il know-how, acquisito in questi anni di duro lavoro".
L’incompetenza dimostrata nella capacità di spesa dell’Amministrazione comunale dell’Aquila - sottolinea Del Corvo - "può essere sopperita, con umiltà e con spirito di servizio, qualora la stessa decida di chiedere collaborazione agli altri enti. Solo abbandonando le sterili polemiche artatamente costruite per scaricare le responsabilità agli altri, si può pensare al bene dei cittadini aquilani, i quali pretendono fatti e non continue giustificazioni per tutto ciò che non si è riuscito a realizzare, pur avendone i mezzi. Non voglio neanche credere che a distanza di cinque anni vengano cambiate le regole create da una costante giurisprudenza della Corte dei Conti che non opera più in sede di controllo preventivo di legittimità, vista la cessazione della fase di commissariamento, ma rimane titolare del controllo a posteriori sugli atti dei Comuni. Cambiare le regole in corsa, implica disparità di trattamento con evidenti storture a danno della collettività".
Poi, l'affondo: "Vorrei ricordare all’Amministrazione comunale che l’Ufficio Speciale è nato a seguito di una convenzione firmata davanti al Ministro delegato e che porta, tra le altre, anche la sigla della Provincia. Se gli amministratori del Comune dell’Aquila persistono nel considerare l’Ufficio Speciale una “struttura comunale” e, Paolo Aielli, un dipendente del Comune, imporranno alla Provincia dell’Aquila il ritiro della firma dalla convenzione, con conseguente smantellamento dello stesso. Non credo sia questo l’obiettivo di tutti noi".
La risposta di Cialente
"Ringrazio il Presidente Del Corvo che ha offerto al Comune dell'Aquila la collaborazione della Provincia per fornire consulenze, e trasmettere le proprie competenze, in tema di ricostruzione delle scuole, vista, come egli stesso afferma, l' incapacità dell'ente comunale."
"Nel ringraziarlo vorrei, però, tranquillizzarlo sul fatto che il Comune non è assolutamente inefficiente. Ha solo registrato problemi, di tipo burocratico, con l'Ufficio speciale per la Ricostruzione, coordinato da Paolo Aielli".
"Ribadisco, comunque, che ringrazio il Presidente per l'offerta di mettere a disposizione le competenze dell'ente provinciale. Tuttavia, viste le attuali iniziative della magistratura, peraltro pesanti, a carico di esponenti dell'Amministrazione da lui guidata, nell'ambito del progetto "scuole sicure", preferiamo farne a meno".
"Per quanto riguarda le difficoltà che, a volte, si incontrano nei rapporti con l'Usra, siamo assolutamente tranquilli poiché, trattandosi di una struttura "prototipale", è normale che debba essere ancora messa a punto per molti aspetti".
"Proprio negli ultimi giorni stiamo infatti lavorando, con il Governo e con la Presidenza del Consiglio, per meglio definire compiti e ruoli precisi di una struttura nata, lo ricordo, a supporto del Comune e fondamentalmente in sostituzione della filiera. Se la Provincia, tuttavia, dovesse decidere di ritirare la sua firma dal Protocollo d'intesa con il quale si istituì l'Usra, sebbene a malincuore, ce ne faremo una ragione".