"Oltre quella fisica, la ricostruzione sociale e, soprattutto, economica, è ferma al palo".
A dirlo è Giorgio De Matteis, consigliere di 'L'Aquila città aperta', che ha tenuto una conferenza stampa per denunciare i mancati interventi dell'amministrazione. Eppure, "le risorse finanziarie ci sono", spiega. Si pensi al sociale: con Legge Regionale 41, a mia firma, sono disponibili 4 milioni e 400 mila euro sin dal dicembre 2011, assicurati al Comune dell'Aquila per contribuire al rilancio della città e superare le criticità di ordine sociale conseguenti al terremoto dell'aprile 2009. Soldi per lo più inutilizzati".
I finanziamenti avrebbero dovuto contribuire all'adeguamento delle infrastrutture e allo sviluppo di progetti necessari a favorire l'aggregazione sociale, con particolare riferimento ai giovani, compresa la popolazione universitaria, e agli anziani. "Ebbene, se si escludono i fondi che ho fatto 'stornare' per consentire l'apertura dello stadio di Acquasanta - sottolinea De Matteis - l'amministrazione non è stata in grado di impegnare nemmeno un centesimo".
Per non dire della ricostruzione del tessuto economico. "Vi faccio una domanda retorica: dal 2010 ad oggi, quali sono gli interventi prodotti?".
Sul polo farmaceutico - ha chiarito - "c'è stata la volontà della Regione all'epoca della presidenza Chiodi, e mia in particolare, di andare incontro alle esigenze delle aziende che, oggi, con i fondi della ricostruzione destinati allo sviluppo economico, stanno inaugurando strutture di ricerca e sviluppo. Di questo, il sindaco Cialente ha sempre preferito parlare poco: più che agli investimenti, d'altra parte, era interessato a sanare i debiti del Centro Turistico con i soldi per il rilancio del tessuto produttivo".
Il consigliere comunale - già vice presidente del Consiglio regionale - rivendica un altro intervento "importante", la zona franca urbana: "Sono stato insultato da una serie di cialtroni che, tra l'altro, hanno dato ampia dimostrazione delle proprie capacità imprenditoriali: persino il giovane segretario cittadino del Pd è andato in televisione a dire che la Zfu, da me fortemente voluta, altro non era che un intervento fallimentare in de minimis. Eppure, in un rapporto del Ministero dello sviluppo economico, datato luglio 2015, viene citata la zona franca dell'Aquila come primo esperimento compiuto in Italia. Parliamo di 86 milioni di euro, e ne hanno beneficiato circa 3000 piccole e medie imprese, sulle 4273 istanze pervenute. Altro che fallimento".
C'era un progetto di rilancio economico serio all'epoca, continua De Matteis. "Come si sono salvate le attività commerciali del centro storico, ve lo ricordate? Con un'altra legge, ancora a mia firma, che ha permesso la delocalizzazione nei nuclei industriali. Con le agevolazioni previste dalla Zfu, poi, si è lavorato per riconoscere ai piccoli e medi imprenditori anche un vantaggio economico. In queste settimane, si parla tanto del bando 'Fare Centro', dei 20 milioni di euro destinati alle attività che decidano di tornare in centro storico: degli 86 milioni garantiti con la Zfu, però, si sono dimenticati tutti. A qualcuno, evidentemente, fa comodo non ricordare; altri, invece, sono semplicemente ignoranti, nel senso che ignorano, non studiano e fanno la figura degli sciocchi".
De Matteis è un fiume in piena: l'amministrazione non è in grado di accedere ai fondi comunitari - denuncia - è ferma sul Piano di rilancio del Gran Sasso e non ha alcun progetto serio d'investimento sulle aree industriali. "Intecs manda a casa 70 dipendenti sui 98 occupati e intanto la sedicente classe dirigente di questa città dibatte su Accord Phoenix. Giusto ieri l'altro, il consigliere d'amministrazione Baldarelli ha parlato di clima ostile intorno all'azienda: stia sereno, Baldarelli, e risponda piuttosto alle legittime domande che ho posto da mesi, nell'interesse esclusivo dei lavoratori dell'ex polo elettronico. La società è una spa con capitale di 6 milioni e 900 mila euro: quanti soldi sono stati realmente versati? E di questi, quanti vengono dal contributo di 11 milioni riconosciuto da Invitalia? Qual è l'assetto societario attuale? E ancora: da dove arrivano i materiali, come vengono trattati e dove vengono smaltite le rimanenze?".
Sono troppe le realtà imprenditoriali che, in questi anni, sono passate da L'Aquila fuggendo via senza lasciare traccia, ricorda il consigliere comunale. Che aggiunge: "La decisione della Asl di sospendere le attività dimostra che l'inaugurazione voluta dal sindaco Cialente altro non era che una pagliacciata. Ad oggi, non ci sono i requisiti per avviare le lavorazioni. Punto. E vorremmo anche sapere quando sarà in opera la seconda linea. Ovviamente, dovessero arrivare risposte, sarò felice di addentrarmi in ulteriori dettagli", l'avvertimento.
Siamo dinanzi ad un'inerzia drammatica di Comune, Regione e Governo, conclude dunque De Matteis. "Fino ad oggi, hanno 'prodotto' soltanto l'investimento di Accord Phoenix e il progetto di sviluppo commerciale dell'Aeroporto dei Parchi: non serve aggiungere altro". E proprio in merito allo scalo di Preturo, "ho chiesto di poter acquisire gli atti riguardanti la costituzione di parte civile del Comune dell'Aquila in riferimento al rinvio al giudizio dei vertici della società di gestione per presunto interramento di materiali di risulta nel sedime aeroportuale. Vorrei sapere sulla base di quale presupposto ci siamo costituiti, su quali notizie di reato e con quale scopo. E vorrei sapere, inoltre, come mai non è stata ancora stralciata la convenzione di gestione ventennale sottoscritta con la Xpress".